Domenica, 29 Giugno 2014 15:33

Abbattuto l’albero a rischio crollo sul Dormitorio di San Bruno

Scritto da Redazione
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albero smaria tagliatoSERRA - Un campanello d’allarme lanciato solo quattro giorni fa dalla nostra testata giornalistica che ha, adesso, fortunatamente, registrato il giusto riscontro. C’è stato bisogno di una motosega sufficientemente affilata, nella tarda mattinata di ieri, per abbattere il grosso castagno che ormai da qualche tempo stava mettendo a rischio l’incolumità del Dormitorio di San Bruno.

L’albero, infatti, forse in conseguenza alle forti piogge cadute nei giorni scorsi, si era pericolosamente inclinato verso il tetto della struttura sacra, ubicata in adiacenza del Santuario di Santa Maria del Bosco a Serra San Bruno, mettendo a repentaglio lo stesso edificio, all’interno del quale è custodita anche una statua di San Bruno. Proprio il tergiversare dei soggetti competenti al taglio e alla gestione di quel lembo del Bosco di Santa Maria ci aveva indotto, nei giorni scorsi, a denunciare il fatto che adesso ha finalmente conosciuto il giusto e dovuto epilogo.

Il taglio è stato effettuato nella tarda mattinata di ieri ed ha permesso, come avevamo anticipato, di evitare un alquanto spiacevole ricorso storico che ha visto protagonista lo stesso Dormitorio di San Bruno già nell’ormai lontano 1958, quando - come è riportato in “La Certosa di Serra San Bruno, Scritti Storici” (di Caminada, Basilio Maria a cura del professor Tonino Ceravolo) - durante la notte tra il 16 ed il 17 ottobre, a seguito di un violento nubifragio, il «tempietto del dormitorio di San Bruno» fu gravemente danneggiato dal crollo di un grosso pino. Ai danneggiamenti conseguenti alla rovinosa caduta - come riportato nello stesso testo - si unirono in quell’occasione anche quelli causati dagli operai addetti alla rimozione del tronco che, durante le evidentemente goffe operazioni di sollevamento dell'albero, finirono per arrecare ulteriori ed ingenti danni alla scalinata, ai muri della struttura sacra, nonché ad una delle colonne poste sul muro di cinta dell'edificio, che ancora oggi risulta mozzata.

In quel caso, per rimediare al danno, ci fu bisogno di una «raccolta di elemosine» promossa dal Priore della Certosa attraverso la quale, alla fine, furono raccolte ben 400mila lire. Dopo varie progettazioni, tra ostacoli economici e burocratici, finalmente alcuni anni dopo si riuscì a risanare il Dormitorio. Un’epopea, quindi, di non facile risoluzione, che avrebbe potuto ripetersi e che siamo ben lieti di aver contribuito ad evitare con una semplice, ma opportuna, segnalazione giornalistica.

 

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