Qualcuno aveva già urlato al miracolo. Eppure, a distanza di qualche giorno, ci pensa la Diocesi di Mileto, Nicotera e Tropea a prendere una posizione ufficiale rispetto al “caso” della lacrimazione della statua lignea di San Francesco di Paola nella Parrocchia di Pannaconi, frazione di Cessaniti, nel Vibonese.

«Questi fenomeni - si legge in un comunicato della Diocesi - non sono oggetto di fede, come del resto non lo sono le stesse apparizioni importanti riconosciute dalla Chiesa. Di certo sono fenomeni che vanno analizzati con prudenza e sapienza senza lasciarsi prendere dalla fregola del miracolismo a tutti i costi». Dopo quanto successo, il vescovo, monsignor Luigi Renzo, ha requisito la statua per sottoporla a scrupolosi e prolungati controlli per verificare l’eventuale ripetersi del fenomeno. L’esito, però, è stato negativo.

«Per di più – si legge nel comunicato – tante volte si può trattare di semplici reazioni chimiche, possibili nella natura delle cose. Circa la statua in parola, per esempio, c’è da mettere in attivo il fatto nei giorni precedenti al fenomeno era stata spostata dalla chiesa in sagrestia per effettuare alcuni rilievi in vista di un suo prossimo restauro. È plausibile che il cambiamento di sito e di clima, magari più umido nella sagrestia, abbia potuto provocare la condensa di gocce d’acqua, riprese in quel momento con video e foto. Il legno, come si sa, può assorbire umidità, che poi in situazioni nuove di temperatura rigetta sotto forma di gocce di acqua. Non è da escludere nulla, visto tra l’altro che si è trattato di un fenomeno occasionale, non più ripetuto nel tempo. C’è, infine, simpaticamente da considerare che se San Francesco avesse voluto essere più convincente e comunicare qualcosa con le sue lacrime, avrebbe ripetuto la cosa anche davanti al Vescovo nei successivi giorni di osservazione, cosa che non è avvenuta, almeno finora. Tutto in buona pace e serenità di spirito».