Per questo motivo, l'ex procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Alfredo Laudonio, dovrà adesso risarcire in sede civile i familiari di Federica Monteleone, la 16enne deceduta nel gennaio del 2007, dopo un black-out all'interno della sala operatoria dello “Jazzolino”, durante un intervento di appendicectomia.
A stabilirlo è stata la Cassazione, con il deposito delle motivazioni della sentenza con la quale la Suprema Corte ha dichiarato prescritti i reati di omissione di atti d'ufficio e favoreggiamento personale contestati a Laudonio, che il 6 giugno 2014 era stato condannato dalla Corte d'Appello di Salerno alla pena di 6 mesi.
Secondo i giudici della Suprema Corte ed in base a quanto riportato dall'Agi, Laudonio – pur essendo stato informato della morte di Federica dall'allora direttore generale dell'ospedale di Vibo, Alfonso Luciano - omettendo di far sequestrare la sala operatoria e ritardando di informare il pm di turno, avrebbe in sostanza aiutato Luciano a "eludere le investigazioni", consentendo dunque che l'impianto elettrico della sala operatoria, fino ad allora non a norma, venisse riparato.
A causa di tali omissioni, inoltre, i familiari della ragazza avrebbero incontrato maggiori difficoltà nel ricostruire le dinamiche che hanno portato al decesso della 16enne.