Venerdì, 19 Ottobre 2018 20:12

Raccolta differenziata a Nicotera, il Movimento 14 luglio punta il dito contro la ditta Mea

Scritto da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo

Si è svolto ieri nella sala del Consiglio comunale un incontro pubblico sulla gestione dei rifiuti nel nostro comune appaltato alla ditta MEA e che prevede la raccolta differenziata nonché numerose altre prestazioni a fronte di un corrispettivo di 3.855.000 euro per cinque anni.

Diciamo subito che tale incontro era stato sollecitato da molti mesi dal Movimento 14 luglio per l’avvio di una fattiva collaborazione per la riuscita della raccolta “porta a porta”, consapevoli come siamo che ciò potrebbe dare una svolta decisiva per l’avvio di un  percorso virtuoso, fatto di buone pratiche, che da tempo hanno imboccato tanti centri del nostro Paese (Calabria compresa) e che, non solo,  costituisce un preciso obbligo di legge, ma ha dei riflessi fondamentali sulla qualità dell’ambiente, sulla salute dei cittadini e, non ultimo, sulle loro tasche.

I commissari sono arrivati invece a indire tale incontro a pochi giorni dalla loro partenza con un ritardo assolutamente ingiustificato e l’hanno organizzato in maniera da evitare di soffermarsi sulle vicende dell’appalto e del servizio che continuano a far riscontrare molte opacità. Partiamo dall’aggiudicazione alla società MEA avvenuta all’inizio del 2018 dopo una lunga gestione della gara d’appalto. A tale aggiudicazione non è seguita la consegna del servizio per una diatriba tra il comune e la ditta appaltatrice, la quale sosteneva, a torto, di non dover ottemperare ad una clausola relativa a una direttiva prefettizia riguardante le interdittive antimafia. Ci sono voluti ben quattro mesi (!) per dirimere tale questione, che poteva essere risolta in pochi giorni dal momento che le carte parlavano chiaro; ciò nonostante sono ancora, ingiustificatamente, trascorsi altri mesi prima che si arrivasse alla consegna del servizio, avvenuta in data 14 luglio (che per il nostro Movimento costituisce una data fatidica). Da tale giorno quindi sono cominciati a decorrere per la ditta una serie di obblighi ed oneri, elencati nel capitolato speciale d’appalto e puntualmente disattesi.

Dei molteplici servizi basterà ricordare che la ditta, fin dall’aggiudicazione, era tenuta a presentare un piano operativo da sottoporre all’approvazione dell’amministrazione e che invece, per come emerso nell’incontro di ieri, non ha mai presentato. La lista delle inadempienze registra mancanze in ordine: al lavaggio e disinfezione dei contenitori; allo spazzamento e lavaggio delle aree pubbliche (alcune delle quali insozzate da percolato e da vermi per i camion pieni di rifiuti parcheggiati nei pressi di abitazioni); alla pulizia delle griglie e delle caditoie stradali (di cui sappiamo l’importanza dopo le recenti alluvioni); alla gestione dell’isola ecologica (che permane inutilizzata e oggetto di ripetuti atti vandalici tra cui un recente incendio); al discutibile servizio di raccolta degli ingombranti; alla campagna di comunicazione e sensibilizzazione delle utenze; al controllo dei punti abusivi di scarico e raccolta dei rifiuti abbandonati; alla rimozione delle lastre di eternit e dei pneumatici fuori uso ecc. ecc.

Ma la cosa più grave è che, da luglio a oggi, di raccolta differenziata non si è visto quasi nulla  salvo che nelle frazioni di Preitoni e Marina, dove una raccolta differenziata del tutto atipica era già attiva da qualche anno, ma di cui i rappresentanti della MEA hanno dimostrato di non essere neppure a conoscenza; e ciò a conferma del timore esposto da alcuni presenti, che tutto ciò che viene raccolto finisca sistematicamente – e con aggravio di spese per i cittadini - nelle discariche dell’indifferenziato (circostanza in qualche modo confermata da un operatore ecologico presente che ha parlato di un conferimento corretto di appena il 10% dei cittadini). Non meno gravi sono state le omissioni del comune. A supporto e a garanzia dei servizi appaltati il capitolato prevede anche la presenza di un consulente a carico della ditta ma di nomina comunale. Ad oggi questa figura è assente. Ancora: ai fini di un’ulteriore garanzia dell’efficienza e dell’efficacia del servizio, il capitolato prevedeva inizialmente che i materiali recuperati divenissero di proprietà della ditta che avrebbe potuto ritrarre così un corrispettivo dalla loro vendita ai vari consorzi restando però a suo carico il costo del conferimento in discarica del rifiuto indifferenziato. Tale clausola, molto importante per le sue evidenti ricadute positive anche in termini occupazionali, avrebbe fatto sì che la ditta mettesse il massimo impegno nella riuscita della raccolta differenziata. Abbiamo invece, incredibilmente, appreso ieri dal responsabile dell’area tecnica (che non ha fornito adeguata motivazione) che essa sarebbe stata eliminata. A conclusione di questa lunga elencazione di inadempienze contrattuali esposta ai rappresentanti della MEA, la loro risposta alquanto piccata ha letteralmente lasciato basiti i presenti: “bisogna finirla col polemizzare (sic!) ma guardare al futuro e non a quello che è avvenuto sino ad oggi proprio perché soltanto quando il servizio verrà avviato si potrà dare un giudizio sulla sua qualità”. Ma ci chiediamo: pensa davvero la MEA (e per essa il dirigente tecnico comunale, che è stato complice di questa situazione e che di ciò dovrà rispondere come pure per non aver applicato le pesanti sanzioni per le ripetute mancate raccolte) che la percentuale del 65% imposta dal contratto dopo i primi 180 giorni dalla consegna del servizio possa raggiungersi al 181° giorno senza aver operato per nulla nella fase preparatoria? Evidentemente la MEA vuol darci a bere che è in grado di operare miracoli e, a conferma di tale potere, ha concluso col dire che per l’inizio del servizio bisognerà aspettare i primi mesi del prossimo anno a causa della difficoltà di reperire sul mercato i mastelli da distribuire ai cittadini (!). Surreale? No, a Nicotera questo – e non solo questo – è drammaticamente reale.

Per il Movimento 14 luglio
Antonio D’Agostino

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