È finito alla ribalta delle cronache nazionali il “caso” del paziente morto nei giorni scorsi all’ospedale di Serra San Bruno e il cui corpo sarebbe rimasto per diverse ore nel reparto a causa di un guasto all’ascensore che ne avrebbe impedito il trasferimento in obitorio.

I familiari dell’uomo deceduto hanno contattato la redazione del Vizzarro per fornire la loro versione dei fatti. In particolare la nipote della persona deceduta ha voluto esternare alcune precisazioni riguardo alla ricostruzione dell’accaduto: «Non è assolutamente vero che mio zio è rimasto in reparto per 24 ore, come riportato da alcune testate. È deceduto nella notte tra domenica e lunedì, alle tre e mezza, e nella mattinata successiva è stato portato subito in obitorio, molto prima di mezzogiorno, quando il guasto era già stato risolto. Anzi, dirò di più: sabato eravamo lì – spiega la parente del paziente deceduto – e l’ascensore funzionava perfettamente. A nome della famiglia, ringrazio la direttrice che, una volta appresa la notizia del disservizio, è salita in reparto mettendosi a nostra disposizione, e il personale del reparto di Medicina, che hanno dimostrato massima professionalità. Diversamente da quanto è stato riportato, non c’è stato alcun tipo di disagio e non è giusto far cadere la colpa su persone che, a conti fatti, non c’entrano nulla».

Vale comunque la pena ricordare che il giorno successivo all'episodio, martedì, i carabinieri del Nas di Catanzaro si sono recati all’ospedale di Serra per eseguire una serie di accertamenti, al termine dei quali i militari hanno riscontrato diverse carenze igieniche e strutturali, criticità al pronto soccorso e la presenza di un solo ascensore (obsoleto) in funzione. Una struttura come l’ospedale San Bruno avrebbe invece bisogno di diversi ascensori funzionanti da utilizzare in maniera distinta per il trasporto delle persone, per i pasti e per le salme.