Venerdì scorso, intanto, proprio in occasione dell'anniversario della morte di Filippo, è stata organizzata una Santa Messa, celebrata nel Santuario di San Domenico. Erano presenti rappresentanti delle istituzioni, i sindaci del comprensorio, i rappresentanti delle forze dell'ordine, il vicepresidente nazionale di Libera, don Marcello Cozzi, ma soprattutto la gente comune, che ancora una volta ha voluto dimostrare tutta la propria vicinanza a Martino, Anna ed ai familiari di Filippo. Subito sopo la Messa, le persone presenti hanno partecipato ad una fiaccolata che ha interessato le vie cittadine, al termine della quale si è tenuto un momento di riflessione e confronto. Martino Ceravolo, durante il suo intervento, ha sottolineato l'assenza alla manifestazione del governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti: «Il governatore Scopelliti - ha affermato - non può fare la lotta alla 'ndrangheta stando dietro una poltrona». Il presidente della giunta regionale ha risposto dicendo di «non essere stato invitato..». La sorella, Maria Teresa, ha scritto una lettera ricordando il fratello: «Dire che la vita continua e che non serve a nulla piangere non basta, il vuoto c'è. È come una ferita profonda, che rimarrà sempre lì. Nulla può essere più come prima. Quando è arrivata quella telefonata, il mio cuore si è fermato, ho urlato e me la sono presa con Dio perchè non ti ha salvato. Poi, però, ho capito che la colpa è di quegli uomini senza coscienza, senza scrupoli. È per l'incapacità di tenere un'arma in mano che ti ho perso. Filippo era il fratello, l’amico, il figlio che tutti vorrebbero avere perchè era dolce, sensibile, onesto e generoso. Non è giusto. Non si può morire così a 19 anni. Per tanti Filippo resterà un ricordo. Per me e la mia famiglia è il presente»