Martedì, 21 Gennaio 2014 11:06

Un 'cartello' pilotava gli appalti di Sorical: tra gli arrestati anche Ricciuto, uno dei responsabili dell’Alaco

Scritto da Sergio Pelaia
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mini sorical_2Sedici persone agli arresti domiciliari, 12 società e beni per 40 milioni di euro posti sotto sequestro, un’interdizione all’esercizio di attività d’impresa: è il bilancio di “Ceralacca 2”, operazione scattata stamattina nel solco tracciato dall’inchiesta sulla gestione degli appalti di Sorical, società che gestisce le risorse idriche calabresi, che già nel marzo 2012 aveva portato all’arresto di 9 persone accusate di associazione a delinquere, turbata libertà degli incanti, corruzione e rivelazione di segreti d'ufficio. Oggi gli inquirenti hanno sgominato un “cartello” composto da imprenditori e “colletti bianchi” che, secondo l’accusa, si erano associati per spremere gli appalti pubblici legati alla gestione dell’acqua in Calabria.

Per il sostituto procuratore di Reggio Calabria Matteo Centini, le persone finite ai domiciliari oggi operavano in tutta la regione per condizionare l’andamento delle gare d’appalto che, secondo la gdf, finivano per essere vinte sempre dalle stesse ditte. 

Tra i funzionari pubblici finiti oggi ai domiciliari c’è anche Giulio Ricciuto, responsabile del compartimento area centro e degli impianti di potabilizzazione di Sorical. Ricciuto è, per intenderci, uno dei principali responsabili della gestione dell’invaso dell’Alaco, impianto finito sotto sequestro per iniziativa della Procura di Vibo nell’ambito dell’inchiesta “Acqua sporca”, indagato per avvelenamento colposo di acque insieme ai vertici Sorical.  

"Gli elementi probatori acquisiti nel corso delle perquisizioni nell'ambito del primo troncone dell'inchiesta - scrive la gdf di Reggio - hanno fornito un formidabile riscontro circa le dazioni di denaro corrisposte ai funzionari Sorical". Gli inquirenti, infatti, hanno sequestrato un vero e proprio "tarrifario della corruzione", scovato nella sede della Isotech Srl e utilizzato dai Bagalà, imprenditori che per l'accusa condizionavano pesantemente e sistematicamente gli appalti di Sorical.

Sul manoscritto trovato, alla voce "S.U." (somma urgenza), si legge il riferimento "Vibo-Pizzo", riguardante la costruzione di una nuova condotta per l'approvigionamento idropotabile del serbatoio Longobardi del Comune di Vibo Valentia, affiancato dalla dicitura "Ricciu. 10000", che per gli inquirenti indica il pagamento effettuato a favore di Ricciuto.

I destinatari delle misure cautelari di “Ceralacca 2” sono invece tutti accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Di seguito i nomi delle persone – oltre a Ricciuto – finite ai domiciliari: Francesco Bagalà, Luca Vescio, Massimo Siciliano, Isidoro Gagliardi, Luigi Cosentino, Marianna Montirosso, Maria Rosaria Barranca, Giuseppe Riccio, Salvatore Pietro Teti, Michele Clericuzio Di Siena, Francesco Cianflone, Andrea Romano, Nicola Pelle, Beniamino Murdaca e Francesco Mingodaro.

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    «Effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia tramite internet, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili, evitando al tempo stesso lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici».

    Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal consigliere regionale vibonese Vincenzo Pasqua e contenute in una mozione rivolta al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.

    «Si tratta di un’iniziativa – afferma Pasqua – per snellire le procedure di prenotazione e pagamento delle visite specialistiche ed ambulatoriali nelle strutture sanitarie della Calabria. È una proposta tanto semplice quanto rivoluzionaria. L’idea – prosegue il consigliere regionale – è di permettere agli utenti della sanità calabrese di potere effettuare le prenotazioni e i relativi pagamenti utilizzando Internet, attraverso i portali istituzionali delle diverse Aziende ospedaliere e sanitarie o comunque nel modo che verrà ritenuto più opportuno. Uno strumento da affiancare a quelli già esistenti – ovvero gli uffici ticket e il Centro unico di prenotazione – che sia al passo con la tecnologia e permetta un notevole risparmio di tempo a chiunque disponga di una semplice connessione internet, da smartphone, tablet o pc, magari realizzando una apposita App. Ad ognuno, con la prescrizione del medico curante che contiene tutte le informazioni necessarie – continua Pasqua – sarà quindi consentito di effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili ed evitando lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici, che a volte richiedono addirittura, per chi non può farne a meno, un giorno di permesso dal proprio posto di lavoro. È assolutamente doveroso andare incontro alle legittime istanze della popolazione calabrese, ed è nostro compito, fare in modo che la qualità della vita di ogni singolo cittadino, dal primo all’ultimo, migliori in ogni campo. E come tutti sappiamo quello della sanità è un settore che tocca le vite di ognuno di noi. Nel 2018 la politica deve attivarsi ancora più di prima per sfruttare appieno le immense opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. In questo caso, con la mia mozione intendo proprio massimizzare i vantaggi per l’utenza calabrese: fare risparmiare tempo ai cittadini, riducendo di conseguenza le file agli sportelli, ed offrire un servizio che costerà un’inezia all’amministrazione regionale ed è pensato per tutti».

    E ancora: «La mozione nasce da una serie di considerazioni preliminari: non di rado, infatti, abbiamo assistito al blocco del sistema delle prenotazioni delle visite mediche, dovuto a cause diverse. Dobbiamo tenere presente che simili ritardi ingenerano sfiducia e disagi nell’intera popolazione, con notevoli ricadute anche sul piano dell’efficienza del sistema sanitario regionale. Purtroppo c’è da considerare anche che alcuni strumenti adottati, come il numero verde o la possibilità di effettuare prenotazioni nelle parafarmacie, non è riuscita a colmare del tutto il gap esistente tra la domanda di servizi e le possibilità offerte. È inconcepibile assistere a file interminabili con persone sofferenti. Ecco perché, nell’era del digitale, bisogna sfruttare queste occasioni e migliorare quanto più possibile i servizi, specie nel campo della sanità e della tutela del bene-vita. Il fine della mozione – conclude Pasqua – è dunque quello di impegnare la Giunta regionale a volere verificare l’opportunità di attivarsi nella direzione e con le modalità che riterrà più opportune al fine di risolvere la delicata problematica».

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