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Domenica, 16 Marzo 2014 13:42

Il reportage fotografico di Salvatore Federico in esposizione alle ‘Jornadas Antirracistas 2014’ di Madrid

Scritto da Salvatore Albanese
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salvatore foto madridSalvatore Federico, fotografo 32enne serrese, è l'unico artista calabrese tra i quattro finalisti della sezione “Historias – fotoreportage” del concorso “Luz contra el racismo 2014”. La rassegna - giunta ormai alla sua terza edizione e rivolta a fotografi, scrittori e videomaker di tutta Europa - è organizzata dall'associazione “Sos racismo Madrid”, che da circa un ventennio è impegnato nella lotta contro la xenofobia e le discriminazioni razziali. I lavori dei finalisti – tra i quali appunto il reportage fotografico di Salvatore Federico – saranno in esposizione al pubblico per una settimana, proprio a Madrid – in concomitanza con le “Jornadas Antirracistas 2014” – da domani al prossimo 22 marzo. In seguito, per tutto il resto dell’anno, le stesse opere saranno promosse dall'associazione nelle varie rassegne culturali, in giro per diversi stati europei.

I lavori in concorso al “Luz contra el racismo 2014” avrebbero dovuto incentrarsi sui temi dell’interculturalità, della convivenza, dell’immigrazione, dell’uguaglianza di diritti e della lotta al razzismo e alla xenofobia. Il reportage di Federico - composto da dieci foto scattate nell’arco di diversi mesi tra Rosarno e Roma – si è guadagnato quindi l’importante vetrina madrilena, riuscendo a conquistare l’ambita selezione finale a cui sono approdati soltanto quattro delle centinaia di lavori pervenuti al concorso alla scadenza dei termini per la partecipazione. Federico, ancora una volta, si distingue in un lavoro raffinato, capace di entrare in sintonia con i propri soggetti. Indagandoli. Cogliendone gli aspetti più intimi. In un percorso fatto di istanti rubati. Di vite difficili. Di giorni duri e gesti fragili, immortalati a Roma sullo sfondo della protesta del corteo nazionale per il diritto all'abitare o ai funerali dei quasi 200 migranti annegati al largo di Lampedusa nell’ottobre scorso, in occasione dei quali non fu concesso ai parenti delle vittime di prendere parte alle esequie. Metà del lavoro è però dedicato ad alcune delle immagini carpite da Federico, tra il 2012 e il 2013, nelle comunità africane di Rosarno e San Ferdinando, dove decine e decine di lavoratori stagionali, “raccoglitori di arance”, sopravvivono da schiavi del terzo millennio.

Federico ha già all'attivo diverse pubblicazioni su riviste specializzate e molti dei suoi lavori sono stati esposti di recente anche a Tirana e Zagabria.

 

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