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Venerdì, 04 Aprile 2014 13:52

Raimondo De Raffele tra i giovani architetti che hanno ‘stregato’ il sindaco di Madrid

Scritto da Salvatore Albanese
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mini raimondoIl progetto elaborato da un team di giovani architetti calabresi e siciliani per la ristrutturazione della celebre Puerta del Sol, la piazza più importante di Madrid, si è meritato anche e soprattutto l’attenzione ed il gradimento del primo cittadino della capitale Spagnola Ana Botela.
 
Nell’equipe dei giovani “urbanisti” emergenti figura anche il serrese Raimondo De Raffele – 31enne, laureato alla facolta di Architettura dell’università Mediterranea di Reggio Calabria – ed assieme a lui il reggino Giovanni Laganà; i catanzaresi Andrea Lonetti, Giuseppe Anania, Massimo Scalzo, Alfonso Sanfile, Chiara Saraceno e Federica Silipo; i vibonesi Daniela Cricrì e Sonia Lo Schiavo, oltreché la siciliana Chiara Saraceno originaria della provincia di Siracusa. Il progetto redatto dall’equipe di De Raffele, denominato “El Abanico-G10”, è giunto quindi nella selezione finale, fra i primi 11 classificati del Concorso Internazionale di Idee organizzato dal COAM (Colegio Oficial de Arquitectos de Madrid), su un totale di ben 508 gruppi partecipanti, con 145 diversi progetti presentanti. Tutt’altra storia invece nel sondaggio lanciato direttamente sul portale internet del quotidiano spagnolo Abc, dove l’equipe calabro-siciliana ha riscontrato una soddisfazione ancora maggiore, conquistando il primo posto nella classifica di gradimento stilata direttamente dai lettori. 
 
“El Abanico-G10” si basa fondamentalmente su una vera e propria trasformazione della piazza madrilena in una sorte di ventaglio gigante - chiaramente di colore rosso per esplicito richiamo alla Bandiera nazionale - sagomato alla perfezione con la conformazione della Puerta del Sol. Gli stessi architetti hanno specificato come l’intenzione sia stata quella di «proporre una pavimentazione che come un autentico abanico spagnolo racchiude dei “ricami”, rappresentati dal sistema delle pergole, veri e propri giardini verticali, dalle sedute, dai dissuasori, dai nebulizzatori, dall’illuminazione a Led verticale ed orizzontale, dalle uscite della metro e da tutto l’apparato monumentale già presente». 
 
Una proposta progettuale capace, quindi, di conciliare alla perfezione segni del passato e del presente – simboli inequivocabili della cultura madrilena e spagnola – in una combinazione perfetta tra tradizione ed innovazione, per un’idea di straordinaria valorizzazione paesaggistica che va ad integrarsi perfettamente con la scenografia urbana, in particolare con gli edifici storici tra cui quello dell’ex Real Casa de Correos, divenuto oggi la sede della Presidencia dell’Asemblea de Madrid. 
 
 

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