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Lunedì, 30 Settembre 2019 09:35

Serra, l’Istituto Einaudi ospita lo Scouting Istruzione della Strategia nazionale “Aree interne”

Scritto da Redazione
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Domani, martedì 1° ottobre, l’Istituto di istruzione superiore “L. Einaudi” di Serra San Bruno ospiterà un appuntamento nell’ambito della Strategia Aree Interne, avviata a partire dal 2012 dal ministro per la Coesione Fabrizio Barca, con il duplice obiettivo di «adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità (cittadinanza)» e di «promuovere progetti di sviluppo che valorizzino il patrimonio naturale e culturale di queste aree, puntando anche su filiere produttive locali (mercato)».

Lo Scouting Istruzione, che avrà luogo presso l’Istituto serrese, rappresenta, per i comuni ricadenti nel Versante Jonio – Serre della “Strategia”, la «prima occasione di confronto», promossa di concerto tra la Regione Calabria e l’Ufficio scolastico regionale della Calabria, per «fare il punto, anche in chiave propositiva, sulle numerose criticità e, nel medesimo tempo, sulle notevoli opportunità di crescita nel settore centrale e delicatissimo della formazione delle giovani generazioni. Proprio per questo il “tavolo”, costituito nella Scuola superiore di Serra San Bruno in stretta collaborazione con l’USR calabrese e con il Comune di Serra San Bruno (capofila dell’area), vedrà l’intervento di dirigenti della Regione Calabria e degli istituti scolastici ricadenti nel territorio del versante Jonio-Serre, di rappresentanti e referenti del Comitato tecnico “Aree interne”, di sindaci, docenti e studenti». 

«Tanti e di notevole spessore i risultati attesi con l’implementazione della “Strategia”, come recita il testo della sua Bozza di riferimento: l’integrazione tra scuola, territorio, aziende, università consentirà di potenziare l’offerta formativa in coerenza con le vocazioni del territorio e i fabbisogni professionali delle imprese; l’incremento delle dotazioni tecnologiche degli istituti scolastici permetterà di migliorare i livelli di competenze, di partecipazione e successo formativo degli studenti; il raggiungimento dei benchmark di riferimento nazionale nei risultati invalsi; la riduzione della dispersione e della migrazione scolastica, sia nella fase terminale dell’obbligo scolastico (16 anni) sia in quella dell’obbligo formativo (18 anni), con contemporanea acquisizione di titoli e qualifiche professionali spendibili nel mondo del lavoro; gli interventi di aggiornamento, in favore del personale docente, sulle nuove tecnologie e nuovi programmi basati sulla didattica per competenze contribuiranno ad elevare il livello di qualità dell’offerta scolastica. Con interventi mirati nelle scuole a favore di docenti e alunni, si tutelerà   l’identità linguistica e culturale dell’area; l’aumento del numero di progetti di alternanza scuola lavoro e di occupazione qualificata».