Lo annuncia in una nota il sindaco Francesco Bartone, che ringrazia il capo della Prociv, Carlo Tansi per «l’attenzione dimostrata nei confronti del museo, unico in Europa nel suo genere e che tanto dà a studiosi e scienziati per i loro studi e le loro ricerche». Il MuTer, però, precisa il primo cittadino, «sarà utile anche al pubblico, che potrà comprendere, conoscere e prevenire i rischi di un fenomeno naturale».
«Il museo del Terremoto – prosegue Bartone – nella parte scientifica è stato progettato e ideato da Emanuela Guidoboni, docente all’Università di Bologna, nonché direttore dello stesso museo e tra i primi dieci specialisti di questo settore al mondo. Abbiamo provveduto a costituire un partenariato, oltre che con la Regione Calabria, anche con l’Ingv nazionale e con il centro Edisis di Spoleto».
Il MuTer – caratterizzato da una superficie di «seimila metri quadri» - presenta «diverse sezioni non espositive (antichi strumenti in comodato d’uso, provenienti da diversi istituti e organismi dello Stato, stampe e disegni antichi, ecc.) ed è dotato altresì di strumenti elettronici di ultima generazione che offriranno simulazioni, dati e modelli matematici».