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Domenica, 18 Marzo 2012 16:13

Verso il 21 marzo: gli scritti dei ragazzi. 'La cultura è l'unica arma di riscatto'

Scritto da Redazione
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mini 418110_2825058509933_1363137067_32394325_2041403905_nIn vista della XVII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che l'associazione antimafia Libera celebrerà a Serra San Bruno il 29 marzo (https://www.ilvizzarro.it/a-serra-il-21-marzo-la-giornata-della-memoria-e-dellimpegno-in-ricordo-delle-vittime-innocenti-della-criminalita-organizzata.html), il Vizzarro.it pubblica alcuni scritti degli studenti dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Luigi Einaudi".

Celebrare la XVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia, a Serra San Bruno, è davvero un evento straordinario, più unico che raro. Eh già! Perché queste cose non succedono spesso. Serra è un paese ricco di storia e di cultura, di bellezze artistiche e naturali, circondato del verde della natura… A questa terra, sembra proprio non manchi nulla. Ma, ormai, siamo in molti a sapere che non è del tutto così. Questo bellissimo paese riserva anche delle amare realtà e manifestare proprio qui, il primo giorno di primavera, dovrebbe aiutare a risvegliare un po’ tutte le coscienze

e il risveglio delle coscienze di conseguenze incrementa la libertà in questo territorio che, da moltissimi anni, vede sempre più in aumento delitti (a sfondo mafioso), guadagni, sangue e milioni. Con qualche differenza però: i delitti e il sangue che viene sparso segnano la vita di intere famiglie e straziano il loro cuore soffocato dal dolore; i guadagni e i miliardi, invece, rimangono nelle mani di quelle poche persone che, oltre tutto, infangano la propria terra e lasciano ad essa soltanto disprezzo e miseria, nonostante il mito dei codici d’onore, e tutto questo succede perché i “grandi uomini” sono abituati, da sempre, a sfruttare senza restituire.

Io però, molto spesso, mi chiedo: perché nessuno parla? Perché molti peccano d’omertà? E soprattutto, possibile che tutti i cittadini abbiano rinunciato alla libertà del proprio territorio, abbandonandolo al dominio del crimine?

A queste domande, però, nessuna risposta!

O forse l’unica risposta è che tutti, ormai, sono sottomessi a questo stato di cose e non osano ribellarsi pur dovendo rinunciare a tutto e forse anche alla propria libertà personale. Non dimentichiamo però che Serra è un territorio di uomini coraggiosi, uomini di giustizia che hanno saputo ribellarsi e che hanno saputo dire “no” alla ‘ndrangheta rinunciando a molte cose, come ad esempio continuare a vivere e crescere i propri figli lontano dalla terra in cui sono nati. I testimoni di giustizia.

Questo è un fatto che dovrebbe far riflettere soprattutto noi giovani, , conservandolo come sempio per la vita, manifestando ogni giorno, senza tregua contro questa forma di crimine e avvicinandoci di più al valore della legalità, anzi riscoprirla proprio come valore perché è questa l’unica strada per raggiungere la libertà e per far capire a questi “grandi uomini” che la misura è colma. E’ il momento di capire e di rendersi conto di cosa voglia dire tenere soggiogati paesi interi sotto la cappa della mafia che si è presa, ormai, anche il potere e l’autorità di controllare il respiro degli abitanti. Alla mafia non sfuggono più neanche le piccole cose visto che è proprio da quelle che iniziano a delimitare e a tracciare il confine del proprio dominio sul territorio, opprimendo così anche la parte sana della nostra terra. “La cultura è l’unica arma di riscatto, perché la malavita non è figlia della miseria ma dell’ignoranza. “Se questi mammasantissima pieni di soldi avessero avuto rispetto, loro che tanto farneticano di rispetto, della propria casa, come imparano a fare facilmente persino i cani che non sporcano la propria cuccia, la Calabria, almeno, oggi sarebbe meno povera e più sicura”. E’ il momento di fare, come ricorda spesso don Luigi Ciotti.

Giovanna Mammone (V B IGEA)

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