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Domenica, 23 Giugno 2013 16:32

Amici miei atto II - Caso Sarlo: Scopelliti e Tallini a processo

Scritto da Loredana Colloca
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amici mieiUn tesserato medio del Pdl direbbe che la procura di Catanzaro sta perseguitando l’amministrazione Scopelliti. I maligni direbbero invece che si tratta dell’ennesima grana giudiziaria per un gruppo di assessori e consiglieri nato sotto una pessima stella. E con il vizietto delle nomine acrobatiche. Qualunque sia il punto di vista, l’appuntamento in aula è fissato per il 4 novembre prossimo per l’inizio del dibattimento sulla nomina di Alessandra Sarlo a dirigente del dipartimento controlli della Regione Calabria.

Così il giudice per udienze preliminari Giovanna Mastroianni si è espresso sulla posizione del presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti e dell’assessore regionale al personale Domenico Tallini accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio del pubblico ministero Gerardo Dominijanni. Venerdì pomeriggio, al momento della lettura del dispositivo, nessuno degli indagati era presente in aula. L’unico ad aver partecipato all’udienza, l’assessore Tallini, ha assistito alle arringhe difensive e alle conclusioni del pm, ma ha abbandonato l’aula quando il giudice si è ritirato in camera di consiglio. Un segno di evidente disappunto che ha trovato conferma nelle dichiarazioni rilasciate in serata dallo stesso Tallini, che ha definito ingiusta e iniqua la decisione del gup. Si alleggerisce invece la posizione della vicepresidente Antonella Stasi. Per lei un non luogo a procedere che la allontana dall’inchiesta. Per Scopelliti e Tallini si spalancano invece le porte del palazzo di giustizia di Catanzaro.

I fatti contestati risalgono al 2011. In particolare, durante l’udienza di venerdì, la difesa ha fornito la versione degli assistiti sulla riunione dell’11 agosto del 2011, durante la quale si sarebbe decisa la nomina di Alessandra Sarlo al termine, pare, di un’accesa discussione sulla posizione di alcuni dirigenti interni, in corsa per l’incarico di direttore generale che fu poi assegnato alla consulente esterna. Alessandra Sarlo di grane al governatore ne sta causando parecchie. Moglie del giudice Vincenzo Giglio, ex baluardo dell’antimafia ed ex giudice, coinvolto nell’operazione Infinito e condannato a 4 anni di reclusione per aver favorito il clan Valle-Lampada, la dirigente occupò per qualche mese la poltrona rovente di commissario dell’Asp vibonese. Alla situazione disperata dell’ente si aggiunse il suo carico di incompetenza che la rese, nel giro di poco tempo, invisa perfino a chi si era adoperato per l’attribuzione della poltrona. Anche su quella nomina sono stati sollevati dubbi insistenti. Che hanno portato all’accusa, e successivamente alla richiesta di rinvio a giudizio per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. Anche in questo caso, la richiesta porta in calce la firma del pm Dominijanni. Ma questa è un’altra storia. In aula, il 4 novembre prossimo, ci saranno Domenico Tallini e Giuseppe Scopelliti. Altri due membri dell’esecutivo più indagato d’Italia dopo l’insuperabile giunta Formigoni, finiscono così alla sbarra. Entrambi dovranno difendersi dall’accusa di abuso d’ufficio. Per il presidente della Regione si apre dunque il settimo fronte di attrito con la giustizia inaugurato, nel 2009, con il caso Italcitrus.

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