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Giovedì, 29 Novembre 2012 21:44

Poker. Salgono a 4 gli indagati nel Consiglio comunale serrese

Scritto da Salvatore Albanese
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mini consiglio_comunale_serraSERRA SAN BRUNO - Dalla padella alla brace: a sole 2 settimane di distanza dalla mancata approvazione del bilancio, che aveva portato allo scioglimento del Consiglio provinciale, l’ennesimo fulmine scuote il cielo già uggioso di Vibo Valentia. Stamattina, su disposizione del sostituto procuratore Michele Sirgiovanni, sono stati notificati 33 avvisi di garanzia indirizzati ad amministratori e funzionari della stessa Provincia di Vibo. Le accuse sono falso peculato, per avere distribuito 100mila euro, non dovuti, ai gruppi consiliari sottraendoli da altre voci di spesa, fra cui quella destinata all’antiracket.

Un fatto davvero scabroso se si pensa che nel territorio vibonese esistono al momento diversi testimoni di giustizia abbandonati a se stessi, senza scorta e protezione.

Le ripercussioni del caso si sono avvertite fino a Serra. Infatti fra i 33 indagati spiccano, oltre che l’ex presidente Francesco De Nisi e i funzionari Antonio Vinci (settore organi istituzionali) ed Armanda De Sossi (settore affari finanziari); anche i consiglieri provinciali eletti nella circoscrizione serrese, Giuseppe Raffele (Udc) e Bruno Rosi (PdL).

Quindi per il Consiglio comunale di Serra San Bruno sale a ben 4 il numero degli indagati. Infatti i già menzionati sindaco Bruno Rosi ed il consigliere di minoranza Giuseppe Raffele, vanno ad aggiungersi ai consiglieri di maggioranza Giuseppe De Raffaele (operazione “Resort”) e Bruno Zaffino (arrestato nell’operazione “Saggezza”). Quest’ultimo è stato recentemente sospeso dall’incarico. 
Pertanto, al momento, ben un terzo del consiglio serrese risulta inscritto, ognuno per reati di gravità diversa, nel registro di diverse ed importanti operazioni di indagine.

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