Mercoledì, 29 Maggio 2013 15:32

Quando il lupo è l'agnello: le storie di Adelina e Fabiana

Scritto da Loredana Colloca
Letto 2628 volte

mini adelina-fabianaFabiana e Adelina. Due giovani, i cui volti si confondono tra le centinaia di vittime di quello che per lungo tempo è stato banalmente definito “troppo amore”. Donne strozzate da un legame diventato corda e poi laccio mortale. 127 nel 2012. Oltre 20 dall’inizio del 2013. Ieri l’ultimo abbraccio di Corigliano Calabro a Fabiana Luzzi, 16enne barbaramente uccisa dal fidanzato di un anno più grande. Migliaia di persone, un fiume di lacrime e rabbia. Stessi striscioni che parlano di angeli volati via troppo presto o reclamano giustizia, stesse madri con le mani sul grembo ormai vuoto e lo sguardo vitreo, fisso sul feretro bianco che si allontana. Oggi, come 2 anni fa a Lamezia, città invase da palloncini bianchi e colombe, attonite davanti all’inenarrabile.

Il 30 ottobre del 2011 la 26enne Adelina Bruno venne ritrovata priva di vita in un uliveto alla periferia di Lamezia. Il corpo brutalizzato da 13 ferite inferte da un colpo contundente, sul collo tracce di un tentativo di soffocamento. Chi l’aveva ridotta in fin di vita e abbandonata in agonia in una zona sterrata di Capizzaglie, si era accanito con inaudita ferocia soprattutto sul volto e sul collo della giovane. Il suo assassino si costituì il mattino dopo. Si trattava del 30enne Daniele Gatto, da mesi fidanzato di Adelina. Su Facebook, diventata ormai la piazza virtuale più frequentata, i due apparivano sorridenti e felici come una qualsiasi giovane coppia. Il 30enne reo confesso racconterà agli inquirenti della sua gelosia ossessiva. Non sopportava - diranno i periti - di non avere il controllo sulla vita di Adelina. A distanza di due anni Lamezia rimane una città ferita. Che ha pianto morti di ‘ndrangheta e di criminalità comune, vittime di incidenti stradali o avvenuti sul luogo di lavoro, ma per l’assurdo destino di Adelina non si è mai data pace. Come Corigliano oggi. Anche l’assassino della sedicenne Fabiana Luzzi era convinto di amarla. Un verbo che sembra troppo largo per racchiudere un innamoramento adolescenziale. Una giovanissima coppia che si affacciava all’età adulta, e non ha retto alle increspature di un sentimento che anche i grandi faticano a gestire. Ma c’è dell’altro. Molto altro. Che Davide M. dovrà spiegare. Quella M del cognome incompleto ricorda che l’assassino è minorenne e incensurato. Ma capace di accoltellare 20 volte Fabiana Luzzi. Capace di cospargerla di benzina. Capace di darle fuoco mentre lei lo implorava di fermarsi. “Le ho fatto molto male” ha dichiarato ai magistrati. Lucido e consapevole. Come Daniele Gatto due anni fa.

Articoli correlati (da tag)

  • Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena

    112Nella mattinata odierna, i carabinieri della stazione di Soriano, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione per espiazione di pena detentiva, nei confronti di Francesco Ida’, 35enne, pregiudicato, nato a Gerocarne. L’uomo, arrestato per scontare una pena di 4 anni e 5 mesi di reclusione, è stato condannato per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

    Il provvedimento di arresto, emesso dalla procura generale di Catanzaro, è stato posto in essere in merito a quanto emerse a conclusione dell’operazione “Ghost” effettuata dalla Polizia di Stato all’inizio del 2009, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne.

    Ida’è stato accompagnato presso la casa circondariale di Vibo Valentia, dove venerdì scorso erano già stati condotti altri tre condannati - Giuseppe Capomolla, residente a Soriano; Pietro Nardo di Sorianello e Bruno Sabatino, residente invece a Gerocarne – interessati dalla stessa operazione antidroga.

  • Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva

    mini carabieniri_notteI carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione, nella serata di ieri, all'ordine di carcerazione per l'espiazione di una pena detentiva, emessa dalla Procura generale di Catanzaro, nei confronti di tre soggetti: si tratta di Giuseppe Capomolla, 34enne residente a Soriano, già noto alle forze dell'ordine, e Pietro Nardo, di 45 anni, residente a Sorianello ma domiciliato a Gerocarne, entrambi responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Capomolla è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione, mentre di 4 anni e 5 mesi è la pena inflitta a Nardo. L'altro arrestato è, invece, Bruno Sabatino, residente a Gerocarne, anche lui pregiudicato, che dovrà espiare una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, in quanto responsabile dei reati di porto abusivo di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le condanne si riferiscono alle indagini scaturite dall'operazione Ghost, conclusa nel 2009 dalla Polizia di Stato, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne. Capomolla e Nardo sono stati tradotti presso il carcere di Vibo, mentre Sabatino è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. 

     

  • Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera

    mini polizia_cantonaleLa Polizia cantonale ha arrestato nei giorni scorsi in Svizzera Antonio Montagnese, 35 anni di Fabrizia, ritenuto al vertice dell'omonimo clan Montagnese-Nesci, e già condannato in Cassazione ad una pena di 9 anni di reclusione con l'accusa di associazione mafiosa. Il 35enne era rimasto coinvolto nell'operazione “Domino”, scattata nel 2007. Montagnese è il genero di Bruno Nesci, anche lui al vertice della consorteria mafiosa. Subito dopo la sentenza della Cassazione, arrivata nel maggio di quest'anno che ha certificato l'esistenza di un locale di 'ndrangheta a Fabrizia, Montagnese si era dato latitante in Svizzera, ma la Polizia Cantonale dopo mesi di ricerche è riuscita a rintracciarlo. 

     

  • Mongiana, il WWF organizza la giornata della biodiversità Mongiana, il WWF organizza la giornata della biodiversità

    mini giornata_biodiversitRiceviamo e pubblichiamo

    Dopo il successo dell’anno scorso, che ha visto i volontari del WWF impegnati nell’opera di sensibilizzazione alla conservazione del nostro patrimonio naturalistico nella suggestiva cornice del vivaio forestale “Rosarella” di Serra San Bruno, l’associazione ambientalista invita tutti ad un nuovo appuntamento con la biodiversità e il contrasto alle minacce che incombono su di essa. Attivisti, soci, simpatizzanti e cittadini, domenica prossima, dalle 10,30, saranno ospiti delle splendide strutture di Villa Vittoria a Mongiana, messe a disposizione dal Comando Provinciale del Corpo Forestale che ha risposto con entusiasmo alla proposta del WWF Calabria.

    La tradizionale manifestazione del WWF assume quest’anno un carattere particolare, essendo legata alla campagna del WWF Italia denominata “Stop ai crimini di Natura”, una iniziativa finalizzata a far conoscere all’opinione pubblica i pericoli gravissimi che minacciano la biodiversità in tutto il mondo, senza sottovalutare gli attacchi continui che subisce la Natura d’Italia e della nostra regione. Il programma prevede, oltre alla presentazione della campagna nella sala conferenze, l’allestimento di tavoli per raccogliere adesioni, percorsi di interesse botanico e faunistico (a cura del CFS) e una visita al museo delle Ferriere.

    Distruzione, alterazione e frammentazione degli habitat naturali, caccia eccessiva, bracconaggio, commercio illegale e introduzione di specie “aliene”, oltre alla minaccia globale rappresentata dal riscaldamento del pianeta determinato dall’effetto serra, sono le sfide quotidiane che il WWF è impegnato a contrastare , con la sola forza dei suoi volontari, degli scienziati e dei milioni di persone, che, in tutto il mondo, sostengono concretamente questa autentica guerra per salvare il pianeta e le irripetibili e meravigliose creature che lo popolano e lo rendono straordinario.

    Un impegno di civiltà e di amore che il WWF combatte dal 1961 in ogni regione della Terra per salvare dall’estinzione le ultime Tigri in Asia (ne sopravvivono in tutto 3200) o gli ultimi Rinoceronti sterminati per l’utilizzo del corno nei paesi orientali (della specie che vive a Giava, ne sono rimasti appena una cinquantina!); per non parlare delle poche centinaia di Gorilla di montagna rimasti, che vengono ancora braccati e massacrati per la carne o minacciati dalla distruzione delle loro foreste. Gli stessi elefanti africani, il simbolo stesso della savana, vengono crudelmente abbattuti dai bracconieri al ritmo impressionante di 22.000-25.000 all’anno . Ma l’elenco delle specie animali e vegetali che la terra rischia di perdere in breve tempo è sconvolgente e si allunga ogni giorno che passa, tanto da aver indotto gli scienziati a parlare di una “sesta estinzione di massa ”, dopo le cinque che hanno sconvolto la vita sul pianeta nelle passate ere geologiche. Con la differenza che stavolta, ad essere responsabile della fine di migliaia di specie, è un’altra specie: la nostra.

    Del resto gli Italiani e i Calabresi sanno benissimo che l’assalto alla natura e agli animali ha assunto anche da noi il livello di allarme rosso, considerato il continuo massacro del territorio e le minacce che gravano sulla nostra fauna. Un assalto contro cui agiscono, spesso a rischio della vita, i Ranger del WWF in tutto il mondo e, in Italia, 300 eroiche Guardie Venatorie Volontarie che , dalle Alpi alla Sicilia, sacrificano il loro tempo e i loro soldi per salvare orsi e lupi, uccelli migratori o per denunciare gli innumerevoli “Crimini di natura” che vengono commessi quotidianamente in ogni parte dell’ex “Bel Paese”, mettendo a repentaglio la salute dell’ambiente e, con essa, quella degli stessi abitanti. Un drappello di queste autentiche sentinelle dell’ambiente, sotto le insegne del Panda, opera da tempo in Calabria ed è anche al loro impegno quotidiano, così come all’insostituibile ruolo svolto tradizionalmente dal Corpo Forestale dello Stato, che l’appuntamento di Mongiana è dedicato.

    Per arrestare la folle corsa verso la distruzione del pianeta (l’unico che abbiamo!), il WWF chiede il sostegno di tutti: sul sito www.wwf/criminidinatura chiunque può informarsi maggiormente sul fenomeno e sostenere la campagna del WWF con una donazione, oltre a diffondere le informazioni e sottoscrivere la petizione per chiedere sanzioni più severe contro chi uccide specie selvatiche.


    WWF Calabria


  • Rinvenuto abete bianco di interesse naturalistico nel territorio del Parco delle Serre Rinvenuto abete bianco di interesse naturalistico nel territorio del Parco delle Serre

    È stato il personale di vigilanza in organico al Parco Naturale Regionale delle Serre, nell’ambito dell’esplicazione del progetto denominato “Natura e turismo” a rinvenire, nel corso di una perlustrazione in prossimità della riserva biogenetica naturale “Cropani-Micone”, un abete bianco monumentale di particolare interesse naturalistico.

Altro in questa categoria:

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)