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Mercoledì, 12 Settembre 2012 14:51

Ancora ombre sulle elezioni di Catanzaro: voti comprati e pressioni sui testimoni

Scritto da Salvatore Albanese
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mini abramo_sindaco_catanzaro--400x300A Catanzaro i conti non tornano e le ombre sull’ultima tornata amministrativa, che sancì la vittoria del neo sindaco pidiellino Abramo, si fanno sempre più lunghe. Sarebbero infatti ben 13 i testimoni, quasi tutti residenti nel quartiere di Siano, interrogati dalla polizia giudiziaria, che avrebbero rivelato di essere stati coinvolti in casi di compravendita di voti proprio negli ultimi giorni della trascorsa campagna elettorale, valida per il rinnovo del consiglio comunale del capoluogo calabrese. Agli elettori sarebbero stati offerti soldi contanti e in alcuni casi addirittura ipotetici posti di lavoro.

Inoltre la Procura della Repubblica di Catanzaro teme che in questi giorni alcuni dei testimoni siano stati nuovamente contattati dagli indagati ed invitati a deporre il falso in cambio di ingenti quantità di denaro. Per cui si teme che questi ritrattino le proprie dichiarazioni o che arrivino addirittura a non deporre in dibattimento. Lo stesso procuratore Gerardo Dominijanni ha quindi richiesto l’incidente probatorio, dopo aver iscritto nel registro degli indagati ben 6 persone, fra cui il neo consigliere comunale Francesco Leone eletto nelle liste del centro-destra in appoggio ad Abramo.

Leone è imputato di violazione della legge elettorale, in concorso con Ferdinando Tomaselli . Secondo l’accusa, i due “nella giornata delle elezioni comunali in Catanzaro, effettuavano elargizioni di denaro nonché promesse di altre utilità finalizzate al conseguimento dei voti”. La Procura sta analizzando anche la posizione di altri soggetti che avrebbero “alterato tramite normografo le schede elettorali, apponendo su di esse il nominativo del candidato Francesco Leone”. Mentre Gravino Paolo e lo stesso Tomaselli sono inoltre accusati di aver accettato rispettivamente 300 e 50 euro “quale corrispettivo per il voto a Leone.” Infine Angelo Raffaele e Fabio Trapasso, ritenute persone informate dei fatti, sono sospettati di favoreggiamento, in quanto una volta interrogati dalla Digos, hanno fornito risposte elusive e contraddittorie da ritenere pertanto false.

Sarà inoltre ascoltata una giovane ragazza catanzarese a cui dapprima sarebbero stati proposti 40 euro, in seguito 50 ed infine 100 euro, per scrivere sulla scheda elettorale il nome di un candidato al consiglio comunale. Le modalità per dimostrare di aver votato nel modo “giusto” le sarebbero state spiegate in seguito. L'ultimo dei tre tentativi di corruzione a discapito della ragazza sarebbe avvenuto davanti al seggio elettorale. La stessa ragazza avrebbe poi dichiarato che nelle precedenti elezioni le sarebbe stato offerto un posto di lavoro.
Mentre si fa ancora più annosa anche la questione inerente all’altro binario dell’inchiesta sulle amministrative a Catanzaro, riguardo il riconteggio dei voti effettuato dal Tar. Sembra siano emerse delle nuove anomalie in particolare per le schede della sezione 18, che non corrisponderebbero al numero di schede indicate sul verbale di seggio. Ne sono state contate, o meglio ricontate, 976 mentre il verbale ne riporta 977, una in più. Ciò fa ipotizzare che nel seggio in questione sia stato utilizzato lo stratagemma della ‘scheda ballerina’ che può portare a falsare il consenso di centinaia di elettori per seggio. Nella stessa sezione è emerso un’irregolarità nel riconoscimento di una elettrice. Nei prossimi giorni si passerà all’analisi dei certificati presentati dai soggetti invalidi, per arrivare poi al riconteggio delle schede elettorali della sezione 85, su cui aleggia il fantasma di presunte anomalie riscontrare dall’ufficio elettorale centrale. 

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