Giovedì, 12 Gennaio 2012 17:00

I sindaci del Reventino vanno a Roma per l'ospedale di Soveria, mentre a Serra la politica dorme

Scritto da
Letto 2187 volte

mini manifestazione_pro_ospedaleGli ospedali di montagna calabresi, com'è noto, sono stati riconvertiti per effetto del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, e ad oggi sono stati ridimensionati dai decreti licenziati dal commissario ad acta Scopelliti. Intanto, in attesa della conclusione della fase di riconversione, prevista per il 31 marzo 2012, questi ospedali (Serra San Bruno, Acri, Soveria Mannelli e San Giovanni in Fiore) sono stati ridotti a solo 20 posti letto di medicina, il che sta provocando tantissimi disagi per le popolazioni montane che si sono viste chiudere nel giro di pochi mesi molti reparti. Diversi sono stati anche i movimenti di protesta, culminati con la manifestazione svoltasi il 2 dicembre di fronte alla sede del Consiglio regionale su iniziativa del Co.mo.cal., sodalizio che riunisce i comitati civici dei quattro paesi sede di ospedali di montagna. Molto attivi, anche in quella occasione, sono stati i sindaci del Reventino, che di recente si sono recati a Roma ad incontrare Leoluca Orlando, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori e i disavanzi in campo sanitario, al quale hanno posto la questione degli ospedali di montagna calabresi e, in particolare, del nosocomio di Soveria. A Serra San Bruno invece la politica, a cominciare dal sindaco Bruno Rosi, dorme e non fa nulla - fatta eccezione per qualche intervento osannatorio e trionfalistico sulla stampa - mentre gli unici ad alzare la voce per chiedere che venga rispettato il diritto alla salute dei serresi sono stati, finora, gli attivisti del Comitato civico Pro-Serre, che pare stiano preparando una nuova clamorosa protesta per le prossime settimane. 

Di seguito la nota diffusa dai sindaci di Soveria Mannelli, Decollatura, Conflenti e Tiriolo: "Su istanza del sindaco di Soveria Mannelli, Giuseppe Pascuzzi, supportato dalla rete dei 24 sindaci di Bianchi, Carlopoli, Cicala, Colosimi, Conflenti, Decollatura, Falerna, Gimigliano, Gizzeria, Martirano, Martirano Lombardo, Miglierina, Motta Santa Lucia, Nocera Terinese, Panettieri, Pedivigliano, Platania, Taverna, Tiriolo, San Pietro Apostolo, Serrastretta, Scigliano, Sorbo San Basile, la delegazione formata dai sindaci di Soveria Mannelli, di Decollatura, Anna maria Cardamone, di Conflenti, Giovanni Paola e di Tiriolo, Giuseppe Lucente, con i consiglieri regionali Domenico Talarico e Giuseppe Giordano, è stata ricevuta dal Presidente della Commissione di Inchiesta sugli errori e disavanzi in campo sanitario regionale, on.le Leoluca Orlando, presso l'ufficio di Presidenza a Palazzo San Mucato, sede di alcune commissioni della Camera dei Deputati a Roma, alla presenza di alcuni esponenti della deputazione calabrese che compongono la Commissione. I sindaci, nel profondo rispetto delle competenze della Regione Calabria e segnatamente del Commissario ad acta per il rientro dal deficit sanitario, così come di quelle in capo alla medesima Commissione, hanno sollevato un problema di coerenza del procedimento di attuazione del piano di rientro adottato con delibera commissariale nr.18 del 22/10/2010, rispetto alle indicazioni fornite dalla stessa Commissione, nel documento approvato il 14/07/2011, con il quale si indirizzava il Commissario, fermo l'obiettivo del rientro dal disavanzo, verso la tutela del diritto alla salute costituzionalmente garantito, unitamente ai LEA, soprattutto per le aree disagiate interne e di zona montana e pre montana. Tra le diverse istanze, che muovono tutte nell'alveo dello stesso piano di rientro, sono state formulate quelle di verificare quale debba essere il modello di spedalità più consono a quello di montagna, se il GENERALE, il DISTRETTUALE o il CAPT; se vi sia una effettiva necessità di un così drastico ridimensionamento del Presidio di Soveria Mannelli a fronte della tenuta dei conti e del bilancio positivo registrato invece con la struttura a pieno regime di operatività; se vi sia coerenza ed opportunità nelle scelte effettuate rispetto ad una struttura che è stata recentemente destinataria di importanti e costosi interventi di adeguamento strutturale che hanno interessato interi reparti e le sale operatorie; se vi sia o meno una oggettiva ed intrinseca criticità nella scelta commissariale di aver proceduto alla riconversione ed alla chiusura di reparti, funzioni e servizi, senza farla precedere dal propedeutico ed imprescindibile adeguamento della rete territoriale e dell'emergenza; se, in una interlocuzione con il Tavolo Massicci, possa essere definito se il rientro dal disavanzo della Regione Calabria possa essere ragionevolmente conseguito senza comprimere eccessivamente un'offerta sanitaria di qualità nel rispetto dei LEA da garantire alle zone interne, svantaggiate montane, e quindi salvaguardando l'Ospedale Civile di montagna di Soveria Mannelli. In accoglimento delle istanze si è convenuto di attivare ufficialmente l'Ufficio di Presidenza con il plenum dei componenti della Commissione per predisporre un documento che richiami il Commissario ad acta sulle questioni sollevate, sollecitando finanche il ripristino della funzionalità ospedaliera del Presidio di Soveria Mannelli, al fine di verificarne, in un arco di tempo da definirsi, l'efficenza sia sul piano dell'offerta sanitaria che su quello della tenuta dei conti, nella prospettiva più complessiva del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale. Non ha molto senso assumere, infatti, che la chiusura dell'importante Presidio sarebbe stata decisa dagli stessi cittadini che si sarebbero rivolti altrove per essere curati, quando in realtà l'ospedale é stato privato da qualche anno della sua piena operatività, costringendo gli utenti a dirigersi verso altri presidi ben più lontani accollandosi i relativi rischi".

Articoli correlati (da tag)

  • Sanità, Soriano (Pd): 'Il San Bruno si avvia verso la chiusura, Censore impegnato in tutt'altro' Sanità, Soriano (Pd): 'Il San Bruno si avvia verso la chiusura, Censore impegnato in tutt'altro'

    Riceviamo e pubblichiamo

    Dalle linee guida aziendali alla rete ospedaliera passando per il nodo del nuovo ospedale e le deficienze strutturali del vecchio, la provincia di Vibo Valentia sta per subire l’ultimo, forse letale colpo al suo, già debole, sistema sanitario.

  • Revisione della rete ospedaliera, l'Asp di Vibo boccia il provvedimento di Scura Revisione della rete ospedaliera, l'Asp di Vibo boccia il provvedimento di Scura

    Con decreto n. 30 del 3 marzo 2016 a firma del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Calabria, Massimo Scura, è stata approvata la revisione della rete ospedaliera.

  • Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena Ghost, un nuovo arresto per espiazione pena

    112Nella mattinata odierna, i carabinieri della stazione di Soriano, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione per espiazione di pena detentiva, nei confronti di Francesco Ida’, 35enne, pregiudicato, nato a Gerocarne. L’uomo, arrestato per scontare una pena di 4 anni e 5 mesi di reclusione, è stato condannato per il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

    Il provvedimento di arresto, emesso dalla procura generale di Catanzaro, è stato posto in essere in merito a quanto emerse a conclusione dell’operazione “Ghost” effettuata dalla Polizia di Stato all’inizio del 2009, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne.

    Ida’è stato accompagnato presso la casa circondariale di Vibo Valentia, dove venerdì scorso erano già stati condotti altri tre condannati - Giuseppe Capomolla, residente a Soriano; Pietro Nardo di Sorianello e Bruno Sabatino, residente invece a Gerocarne – interessati dalla stessa operazione antidroga.

  • Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva Ghost, arrestate tre persone: devono scontare una pena definitiva

    mini carabieniri_notteI carabinieri della Stazione di Soriano Calabro, diretti dal maresciallo Barbaro Sciacca, e guidati dal capitano della Compagnia di Serra San Bruno, Stefano Esposito Vangone, hanno dato esecuzione, nella serata di ieri, all'ordine di carcerazione per l'espiazione di una pena detentiva, emessa dalla Procura generale di Catanzaro, nei confronti di tre soggetti: si tratta di Giuseppe Capomolla, 34enne residente a Soriano, già noto alle forze dell'ordine, e Pietro Nardo, di 45 anni, residente a Sorianello ma domiciliato a Gerocarne, entrambi responsabili del reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Capomolla è stato condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione, mentre di 4 anni e 5 mesi è la pena inflitta a Nardo. L'altro arrestato è, invece, Bruno Sabatino, residente a Gerocarne, anche lui pregiudicato, che dovrà espiare una pena di 4 anni e 6 mesi di reclusione, in quanto responsabile dei reati di porto abusivo di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Le condanne si riferiscono alle indagini scaturite dall'operazione Ghost, conclusa nel 2009 dalla Polizia di Stato, con la quale è stata fatto luce su un giro di droga che avrebbe interessato nello specifico il territorio compreso tra i comuni di Pizzo, Soriano, Sorianello e Gerocarne. Capomolla e Nardo sono stati tradotti presso il carcere di Vibo, mentre Sabatino è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. 

     

  • Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera

    mini polizia_cantonaleLa Polizia cantonale ha arrestato nei giorni scorsi in Svizzera Antonio Montagnese, 35 anni di Fabrizia, ritenuto al vertice dell'omonimo clan Montagnese-Nesci, e già condannato in Cassazione ad una pena di 9 anni di reclusione con l'accusa di associazione mafiosa. Il 35enne era rimasto coinvolto nell'operazione “Domino”, scattata nel 2007. Montagnese è il genero di Bruno Nesci, anche lui al vertice della consorteria mafiosa. Subito dopo la sentenza della Cassazione, arrivata nel maggio di quest'anno che ha certificato l'esistenza di un locale di 'ndrangheta a Fabrizia, Montagnese si era dato latitante in Svizzera, ma la Polizia Cantonale dopo mesi di ricerche è riuscita a rintracciarlo. 

     

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)