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Giovedì, 06 Giugno 2019 11:57

Interventi su strade e scuole del Vibonese, Solano al governo: «Metteteci nelle condizioni di approvare il bilancio»

Scritto da Redazione
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«Tra i principi cardine della mia azione amministrativa vi è quello di porre fine a tutti gli sprechi di danaro pubblico e alle anomalie amministrative ereditate dalle gestioni politiche passate. Questo fermo proposito, che stiamo perseguendo con la massima trasparenza, potrà però realizzarsi appieno soltanto nel momento in cui il Governo ci metterà nelle condizioni di approvare il bilancio, in maniera tale da poter così intervenire strutturalmente su strade e scuole».

Questo il messaggio che il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Salvatore Solano, ha inviato al governo, in vista di un’apposita Assemblea dei sindaci che intende convocare la prossima settimana.

In particolare, per quanto riguarda il settore dell’edilizia scolastica, Solano mette in luce qual è la sua posizione riguardo all’annosa questione del Liceo scientifico di Vibo Valentia. «A malincuore devo assumere una posizione imposta sia dalle difficoltà economiche dell’Ente e sia dal provvedimento di sfratto, che impone lo sgombero dei locali entro il prossimo 30 giugno. Inoltre - continua Solano - non è più accettabile pagare l’affitto senza che vi sia una prospettiva di acquisto dell’immobile. Intendiamo pertanto - come accennato in premessa - essere messi nelle condizioni di porre fine a tutti gli sprechi di denaro pubblico e alle anomalie amministrative ereditate».

Solano ribadisce poi che «la Provincia di Vibo Valentia ha ridotto la propria situazione debitoria a poco più di 10milioni di euro. In poco tempo siamo stati capaci di recuperare circa 5milioni di euro. Di più non possiamo fare. Ora tocca al governo nazionale dialogare con noi costruttivamente, al fine di trovare insieme una soluzione di carattere definitivo, in grado di innescare sul territorio concrete dinamiche amministrative di crescita e di sviluppo. Da presidente della Provincia di Vibo, e soprattutto da cittadino di questa Repubblica - che come sancito dalla Costituzione è una e indivisibile - non posso più tollerare che la nostra realtà territoriale venga lasciata sola a se stessa e, di fatto, penalizzata rispetto ad altre Province».