Mercoledì, 22 Maggio 2013 15:10

L’anticonsiglio comunale/16 – Piange il telefono

Scritto da Salvatore Albanese
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mini fotoSERRA SAN BRUNO - Inizia male e si conclude peggio il sedicesimo Consiglio comunale della poco prosperosa era Rosi, con lo stesso Sindaco in evidente difficoltà, incollato al cellulare per chiedere “l’aiuto da casa” ed una maggioranza che alla fine sarà anche incapace di mantenere il numero legale determinando così il rinvio degli ultimi 2 punti all’ordine del giorno: una manovra voluta e pilotata che causerà le ire di qualcuno fra il pubblico.

Ma andiamo per gradi. Col primo punto all’ordine del giorno si approvano i verbali del Consiglio precedente. Si passa poi al vero nodo della seduta: il Rendiconto di Gestione dell’esercizio Finanziario 2012. Nello schema emergono diverse incongruenze fra quanto approvato dalla Giunta e quanto invece riportato nella relazione firmata dal Revisore dei Conti

, con quest’ultimo che indica la presenza di debiti fuori bilancio e zero euro alla voce delle entrate introitate dalla raccolta differenziata. Incassi che invece, secondo la Giunta, ci sarebbero. L’arcano rimane.

Non è un mistero invece il cospicuo disavanzo emerso dalla stesso Rendiconto: ben 137 mila euro imputabili, secondo la maggioranza, ai residui attivi ed al mancato affidamento dei lotti boschivi. In realtà erano stati avviati i bandi di gara ma non si era giunto alla stesura del contratto per l’assenza del certificato antimafia delle ditte aggiudicatrici. In più, secondo la minoranza, l’approvazione dello stesso Rendiconto sarebbe illegittima perché – come fa osservare Lo Iacono - contrariamente a quanto previsto dalla legge (artt. 227 e 239 Tuel 267/2000) gli atti erano stati trasmessi ai Consiglieri di minoranza solo poche ore prima dell’inizio del Consiglio e non, piuttosto, con almeno 20 giorni di anticipo. In particolar modo, dagli scranni dell’opposizione, Mirko Tassone accusa: “Ci troviamo ad approvare un Rendiconto viziato da grosse negatività. Prima di votare gli atti vorremmo avere la possibilità di consultarli. Alla minoranza la relazione è stata consegnata solo il giorno precedente al Consiglio. Propongo di rinviarne la discussione”. Addirittura gli atti sarebbero stati consegnati nelle abitazioni dei Consiglieri di minoranza solo alle 8 di sera del giorno precedente al Consiglio. Lo Iacono rincara la dose: “Esistono dei precedenti su casi analoghi: una sentenza del Consiglio di Stato ha accettato il ricorso di un Consigliere di minoranza nel marzo 2012 dichiarando, pertanto, illegittima una procedura analoga , in tal caso è come se il Rendiconto non fosse mai stato approvato”. Se la minoranza decidesse di fare ricorso mettendo in luce il mancato rispetto dei tempi di deposito dello schema di rendicontazione contabile – visto il precedente – il Comune di Serra San Bruno potrebbe rischiare il dissesto finanziario.

La maggioranza priva del capogruppo-guida spirituale Nazzareno Salerno (che nel Consiglio precedente annunciò di voler presentare le dimissioni) va in tilt e chiede 5 minuti di sospensione dei lavori. Il Sindaco si allontana dall’aula in cerca di lumi. Rientra poco dopo con l’espressione desolata ed il cellulare incollato all’orecchio. Dall’altra parte del telefono nessuna risposta. I minuti del time out stanno per scadere. La seduta riprende ed è lo stesso Rosi, con le spalle strette sul collo, a sentenziare: “Abbiamo già ricevuto una diffida da parte del Prefetto. Siamo ben oltre i tempi. Dobbiamo discuterlo ed approvarlo per forza”. Il punto passa, la minoranza si astiene e si riserva, probabilmente, di presentare ricorso agli enti competenti.

Col terzo punto si discute dell’entrata in vigore della Tares (che sostituirà la Tarsu) e si stabiliscono il numero e le date di scadenza delle tre rate (2 di acconto e l’ultima a saldo) che i cittadini dovranno versare per il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. In seguito si decide la costruzione di un padiglione in legno per ampliare gli spazi a disposizione dei bambini della Scuola dell’Infanzia Paritaria “Caterina Chimirri”, peccato che nessuno si esprima sul serio rischio che le suore dello stesso istituto possano essere presto trasferite in altra sede.

In chiusura si scatena la bagarre. Inspiegabilmente in maggioranza si registra uno strano esodo che porta nel giro di pochi minuti ben 3 consiglieri del Pdl ad abbandonare l’aula. Vincenzo De Caria, Adriano Tassone e Raffaele Callà si allontanano infatti inspiegabilmente dalla sala. Manca il numero legale. La discussione dei punti seguenti è rinviata, compresa quella inerente alla “riconversione in Hotel di un residence” una volta adibito a Commissariato di Polizia e di proprietà della ditta Carmelo Genco. La discussione del punto – che si rimanda ormai da 7 anni – salta per l’ennesima volta. Il Segretario comunale dichiara la mancanza del numero legale e scioglie la seduta. La signora Genco, presente in sala, va su tutte le furie e urla: “E’ una manovra pilotata. Se ne sono andati tutti piano piano! Ci vogliono boicottare e poi dai palchi parlano di incentivi all’occupazione giovanile e alle attività di impresa”.

A Serra San Bruno, per un motivo o per l’altro, è il caos.

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