Lunedì, 17 Giugno 2013 14:31

L’anticonsiglio comunale/17. Le piaghe d’Egitto

Scritto da Salvatore Albanese
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mini pitagoraMIDIl diciassettesimo Consiglio dell’amministrazione Rosi si snocciola in leggerezza. Un bar dello sport contraddistinto da cellulari squillanti, sarcasmo e continui sogghigni. In maggioranza si respira quindi un’aria frivola, nonostante nella seduta odierna si tratti del futuro occupazionale di diversi giovani serresi reso - in un tempo già magro - ancora più incerto dalle grossolane inadempienze di un pugno di pseudo-amministratori locali. 
 
Punto all’ordine del giorno, nel Consiglio convocato su richiesta della minoranza in seduta straordinaria, i nodi del progetto “Pitagora Mundus”, che a partire dall’autunno scorso assegnò all’Istituto Alberghiero di Serra San Bruno ben 50 studenti egiziani per 5 anni. Secondo gli accordi l’Istituto avrebbe adempiuto - oltre che all’ausilio formativo e didattico – anche al vitto degli studenti ospiti, mentre il Comune avrebbe dovuto sostenere le spese per l’alloggio. Ma nonostante tutto, negligentemente, in fase di approvazione del Bilancio di Previsione 2013 non era stato inserito alcun capitolo di spesa inerente alla copertura finanziaria del progetto. 
 
Nell’autunno scorso di notte a notte, fiancheggiato da un consigliere adepto, il Sindaco era quindi andato a piagnucolare alle porte di una decina di albergatori serresi perché, a sole 24 ore dall’arrivo degli egiziani, non aveva ancora reperito un degno alloggio agli studenti. Due strutture private in extremis avevano assecondato le sue preghiere e gli studenti erano arrivati a Serra accolti in pompa magna, con finalmente un letto ed un tetto sotto cui trascorre il rigido inverno dell’Appennino calabrese. Ma col passare dei mesi, allarmati dal ritardo dei fondi promessi, gli albergatori – ormai esasperati dalle continue fughe del Sindaco, sollecitato più volte a sottoscrivere una convenzione – costrinsero lo stesso primo cittadino a firmare, addirittura in presenza del capitano dei Carabinieri di Serra San Bruno, un contratto a garanzia di quanto precedentemente pattuito. La sottoscrizione da parte di Bruno Rosi era arrivata in via del tutto personale senza alcuna autorizzazione della Giunta comunale. Ma intanto l’avventura degli egiziani a Serra si stava dimostrando più caotica del previsto e si era dato il via quindi ad una serie di pigrizie ed indolenze amministrative che metteranno a rischio la permanenza degli studenti nel nostro paese: attività programmate e non svolte, tagli sui pranzi e cene, il trasferimento nelle case dell’ex Paese Albergo ed, ancora, il buco dei pagamenti degli alloggi forniti dai privati. 
 
Oggi il Sindaco tenta invano di liberarsi da ogni responsabilità: “è l’ISCAPI a dover fronteggiare alle spese”. In realtà l’Istituto Superiore Calabrese di Politiche Internazionali - che nell’ambito del progetto aveva esclusivamente un ruolo di coordinamento fra le parti interessate - messo spalle al muro dalle grosse inadempienze dell’amministrazione serrese, aveva deciso di sostituirsi al Comune assumendo l’onere del pagamento dei servizi per evitare lo scioglimento del progetto ed il rimpatrio anticipato degli studenti. Ma l’ente regionale non potrà liquidare quanto dovuto se prima non avrà ricevuto i contributi promessi dal Comune di Serra. Insomma, è come il cane che si insegue per mordersi la coda. 
 
Ne consegue che, ad egiziani già tornati a casa per le ferie estive, le strutture ospitanti si ritrovano con un mare di spese, buchi in bilancio, debiti verso fornitori e poca disponibilità economica per affrontare la stagione estiva ormai alle porte.  In particolare l’agriturismo “Fondo dei Baroni” rischia seriamente di dover porre in cassa integrazione tutti i dipendenti. In definita tutto rimane astratto: le responsabilità si rimpallano ancora in un meschino e costante scarica barile fra Comune ed enti designati dalla Regione Calabria e diversi ragazzi rischiano di perdere il lavoro. Ma a Palazzo Chimirri, in una seduta straordinaria del Consiglio comunale, in una calda mattina di metà giugno, una maggioranza inadeguata, prossima allo scioglimento per infiltrazione mafiosa, trova ancora la forza ed il coraggio di sollazzarsi, divertire e divertirsi. 

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