La severa reprimenda è stata affidata al responsabile della comunicazione del partito che attraverso Facebook – che per la sezione del Pd di Serra San Bruno pare lo strumento prioritario di divulgazione – ha etichettato l’azione di Sodaro come «fallimentare e assolutistica. Impopolare e priva di ogni guida politica». Ancora secondo il Pd l’ente naturalistico di via Santa Rosellina dovrebbe essere oggetto di «una riflessione. Non siamo più disposti a vedere il Parco fare acqua da tutte le parti. Il Commissario – si legge di seguito – ne prenda atto e faccia un passo indietro».

Il responsabile della comunicazione del Pd, che ha precisato di esprimersi a nome della sezione serrese del partito, ha inoltre spiegato che «i fallimenti si pagano e gli sconti politici sono finiti. Non c'è partecipazione popolare ne coinvolgimento. Tutto si è svolto e si svolge in maniera isolata e in solitudine. Il Pd di Serra San Bruno è estraneo al progetto portato avanti dall'attuale commissario».

Ma le pesanti considerazioni sull’operato di Sodaro da parte dei democratici serresi fanno anche riferimento a un’attività posta in essere secondo modalità e con esiti considerati evidentemente del tutto insoddisfacenti: «Ci si è fermati – continua il Pd – a staccionate, coltivazioni erbacee o a convenzioni farlocche. Non è questo il compito di un Parco».

I rapporti tra il partito serrese, guidato dal segretario cittadino Paolo Reitano, e il commissario Sodaro pare si siano ormai incrinati da tempo, ma dopo l’esito poco confortante delle ultime elezioni ecco che la relazione fra le parti pare essersi ulteriormente inasprita. L’attacco sferrato nelle ultime ore all’indirizzo di Sodaro, che alla fine del 2016 aveva sostituito il commissario uscente Fortunato Varone, potrebbe essere però connesso, più che a un contesto istituzionale, a dinamiche di natura politica, insorte magari nel corso dell’ultima campagna elettorale. Sodaro, oltre a essere funzionario del dipartimento Attività produttive della Regione, era stato anche candidato alle amministrative del giugno 2016 nella lista civica “La Serra Rinasce” di forte ispirazione “censoriana” guidata dall’attuale primo cittadino Luigi Tassone, ma senza riuscire a centrare l’elezione alla carica di consigliere comunale.