Venerdì, 13 Novembre 2015 12:04

Sanità, livelli essenziali di assistenza: maglia nera per la Calabria. La classifica

Scritto da Redazione
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Sedici sono state, in tutto, le regioni monitorate e soltanto 8 risultato in regola con la verifica adempimenti 2013. A guidare la classifica è la Toscana; stabile, invece, l'Emilia Romagna al secondo posto; perdono posizioni Piemonte, Umbria e Lazio, mentre a chiudere la griglia è la Calabria. 

È quanto emerge da due importanti rapporti sul monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e sull'efficienza del sistema sanitario italiano per l'anno 2013. 

Il primo (Verifica adempimenti Lea 2013), più generale, riguarda 38 adempimenti che le Regioni e le Province autonome devono rispettare per accedere a una quota premio del fondo sanitario nazionale, come l’attivazione di flussi informativi sulle liste di attesa e la riorganizzazione del percorso nascita. 

Il secondo rapporto, invece, riguarda uno specifico adempimento (“Mantenimento erogazione LEA”), monitorato attraverso un insieme di 32 indicatori che gli operatori chiamano “Griglia Lea”, i cui risultati vengono rappresentati graficamente attraverso i cosiddetti “rosoni” e una mappa interattiva. 

Si tratta, in sostanza, della più fedele fotografia della capacità delle Regioni di garantire ai cittadini l’erogazione dell’assistenza secondo standard di appropriatezza e qualità.

Tornando, dunque, al primo rapporto, le Regioni oggetto di valutazione sugli adempimenti da assolvere in tema di Livelli essenziali di assistenza (Lea) per l’anno 2013 sono sedici: quelle a statuto ordinario più la Sicilia e, dunque, da un lato  quelle che hanno accesso al fondo sanitario e dall'altro, invece, quelle ne vengono private del 3% se risultano inadempienti (o del 2% nel caso di Regioni adempienti nell’ultimo triennio). Otto sono le Regioni in regola. Tra queste Basilicata, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Umbria e Veneto. Situazione particolare hanno presentato la Basilicata e l'Umbria: ad entrambe, infatti, è stato chiesto di rispondere, entro il primo semestre 2015, ad una prescrizione per l’attuazione di quanto previsto per la riorganizzazione e la messa in sicurezza dei punti nascita. Analoga prescrizione riguardava, per la sola Regione Basilicata, la riorganizzazione della rete laboratoristica. Per le rimanenti otto Regioni, invece - quelle che, in sostanza, hanno sottoscritto un Piano di rientro e, dunque, anche la Calabria -, pur rilevando un progressivo miglioramento per quanto riguarda la riorganizzazione del sistema informativo e delle reti assistenziali, persistono significative inadempienze, tra cui quelle relative a: riorganizzazione dei punti nascita, cure palliative, prevenzione e riorganizzazione della rete dei laboratori.

Per quel che concerne il secondo rapporto sul mantenimento nell'erogazione dei Lea - realizzato attraverso l’utilizzo di un definito set di 32 indicatori (Griglia LEA), ripartiti tra l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro, l’assistenza territoriale e l’assistenza ospedaliera erogate dalle Regioni - questo consente sia di individuare per le singole realtà regionali quelle aree di criticità in cui si ritiene compromessa un’adeguata erogazione dei livelli essenziali di assistenza, sia di evidenziare i punti di forza della stessa erogazione. L’adempimento sul “mantenimento nell’erogazione dei LEA” si inserisce nell’ambito della “Verifica Adempimenti” affidato al Comitato LEA che congiuntamente al Tavolo di verifica degli adempimenti, consente alle Regioni coinvolte (sono escluse la Valle d’Aosta, le due Provincie Autonome di Bolzano e Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Sardegna dal 2010) di accedere alla quota premiale delle somme dovute a titolo di finanziamento della quota indistinta del fabbisogno sanitario al netto delle entrate proprie.

Nel 2013, sulle sedici Regioni monitorate, sono 9 quelle adempienti in base alla griglia: Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Veneto, Lombardia, Liguria, Umbria e Sicilia. Sono, invece, adempienti con impegno su alcuni indicatori: Abruzzo, Lazio, Basilicata, Molise, Calabria, Campania e Puglia.  Rispetto all’anno 2012, si osserva un miglioramento per la Sicilia, che avendo assolto gli impegni previsti risulta adempiente, e per la Campania, che passa da una situazione critica ad un livello in cui, assolvendo alcuni impegni può diventare adempiente. Ciò evidenzia l’effetto positivo del programma di supporto alle Regioni attraverso i Piani di rientro. Diversamente, rispetto all’anno 2012, nel 2013 si osserva un complessivo peggioramento per le regioni Lazio e Basilicata che passano da una situazione di adempienza ad una adempienza con impegno. Trentadue sono, dunque, gli indicatori utilizzati (dall'assistenza ospedaliera alle liste di attesa, dal controllo della spesa farmaceutica ai dispositivi medici) raggruppati in tre grandi aree: assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro (vaccinazioni, screening, prevenzione nei luoghi di lavoro, tutela degli alimenti, sanità veterinaria, ecc.); assistenza distrettuale (assistenza farmaceutica, specialistica e diagnostica ambulatoriale, servizi domiciliari ad anziani e malati gravi, consultori, strutture residenziali e semiresidenziali) e assistenza ospedaliera (valutata in base al tasso di ricovero e sulla base di una serie di indicatori di appropriatezza). Ogni indicatore viene valutato da -1, al punteggio massimo di 9.

Questa, nel dettaglio, la classifica e, tra parentesi, la posizione precedente

1° - Toscana 217 (nel 2013  214, 1°)

2° - Emilia Romagna 204 (204, 2°)

3° - Piemonte 194 (201, 3°)

3° - Liguria 194 (187, 6°)

5° - Lombardia 193 (187, 6°)

6° - Marche 192 (187, 4°)

7° - Veneto 189 (190, 5°)

8° - Basilicata 177 (179, 12°)

9° - Sicilia 170 (165, 9°)

10° - Umbria 165 (179, 8°)

11° - Abruzzo 163 (152, 10°)

12° - Puglia 161 (134, 15°)

13° - Lazio 154 (152, 11°)

14° - Molise 148 (140, 13°)

15° - Campania 139 (127, 16°)

16° - Calabria 131 (135, 14°)

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