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Mercoledì, 25 Novembre 2015 09:10

Serra, crollo vertiginoso della raccolta differenziata: dal 38% al 2% in un solo anno

Scritto da Salvatore Albanese
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L’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ha offerto una lettura che definire drammatica sembra davvero poco, rispetto alle modalità di gestione del comparto dei rifiuti solidi urbani nel territorio di Serra San Bruno. La cittadina della Certosa, infatti, nella comparazione fra il rapporto Arpacal sui rifiuti 2014 e quello dell’anno precedente, il 2013, emerge come la città - nell’intero territorio regionale - in cui si è registrato il decremento maggiore, in termini percentuali, di rifiuti differenziati conferiti.

Secondo i dati dell’Arpacal, dunque, nel giro di soli dodici mesi, si è passati dal 38,04% del 2013 al 2,34% del 2014. Un crollo vertiginoso, di ben 36 punti percentuali, che offre il quadro eloquente di un settore finito ormai definitivamente in tilt e le cui condizioni, nel corso di questi ultimi mesi, potrebbero essersi aggravate ulteriormente. 

Dati choc, soprattutto perché si tratta di un paese in cui, ormai da tre anni, l’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Bruno Rosi, ha ripristinato il servizio di raccolta “porta a porta”: una modalità considerata “spinta”, ma che pare non abbia offerto alcun risultato tangibile. Anzi, come già detto, si è trattato di un grosso passo indietro imputabile, di certo, alla mancata sostenibilità di un progetto che col tempo non ha retto. È quantomeno da considerare anomalo, infatti, il fatto che le percentuali di Serra San Bruno, si aggirino pressoché sugli stessi dati delle città in cui il servizio di raccolta differenziata non è mai stato avviato.

Piove, dunque, sul bagnato per l’amministrazione comunale di Serra San Bruno, che dopo il recente sequestro dell’Isola ecologica comunale, trasformata ormai in discarica abusiva, si è vista costretta a fare ricorso ad imprese private pur di riuscire a dipanare una matassa divenuta sempre più complicata. Ed è proprio grazie all’ausilio di uomini e mezzi di aziende esterne all’amministrazione che si sta tentando, giorno dopo giorno, di gestire le criticità, sgomberando i cumuli di rifiuti ammassati ormai ad ogni angolo della rete viaria cittadina. I carichi vengono poi direttamente conferiti nella discarica regionale di Lamezia Terme, senza, quindi, la preselezione che avrebbe dovuto effettuarsi preventivamente proprio all’interno dell’Isola ecologica comunale. Una scelta, di certo, a questo punto obbligata, che andrà sicuramente a pesare - e non poco - sulle tasche dei cittadini.

Ma anche se non vi è connessione diretta con i dati dei report Arpacal 2013 e 2014, al momento la struttura di contrada Leonà pare rappresenti il nodo più aggrovigliato della vicenda. L’impianto – com’è ormai noto – è finito sotto sequestro preventivo dalla mattina del 30 ottobre, sulla base di un provvedimento posto in essere dagli agenti della sezione di Polizia Giudiziaria del Corpo Forestale dello Stato, unitamente a quelli della tutela ambientale del territorio della Procura della Repubblica di Vibo Valentia e agli uomini del Comando stazione Forestale di Serra San Bruno. Il provvedimento è stato poi confermato dal gip, nonostante i tentativi da parte dell’amministrazione di richiedere lo sblocco dell’impianto. Contestualmente, il sindaco Rosi ed il responsabile dell’area tecnica del Comune di Serra San Bruno, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per i reati di realizzazione di discarica abusiva, esecuzione di opere in assenza di autorizzazione paesaggistica e violazione della legge sulle aree protette. 

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