Venerdì, 29 Marzo 2019 17:27

Serra, l'opposizione abbandona il consiglio. Tassone: «Stiamo tentando di evitare il dissesto»

Scritto da Redazione
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È stata una seduta di consiglio comunale dal clima infuocato quella che si è svolta oggi pomeriggio nel salone di palazzo Chimirri. Unico assente, il capogruppo di Liberamente, Alfredo Barillari, che non ha preso parte alla riunione per motivi di lavoro.

A parte l’approvazione dei verbali della seduta precedente - che ha registrato il parere favorevole dei sette consiglieri di maggioranza, mentre la minoranza (composta da Cosimo Polito, Rosanna Federico, Walter Lagrotteria, Valeria Giancotti e Brunella Albano) si è astenuta – ad accendere gli animi dei consiglieri è stato più che altro il punto successivo, relativo alle comunicazioni del primo cittadino, Luigi Tassone, sulla nomina del vicesindaco e degli assessori. A tal proposito, il principale inquilino di palazzo Tucci - oltre a elencare il nuovo esecutivo, composto da Jlenia Tucci (vicesindaco), Francesco De Caria, Adele Larizza e Antonio Gallè (assessori) – ha precisato che nella settimana entrante verranno assegnate le deleghe. La replica di Walter Lagrotteria, uno dei fuoriusciti dalla maggioranza insieme a Giancotti e Albano, non si è fatta attendere: «Dopo queste comunicazioni, quantomeno si vede che formalmente abbiamo un sindaco. Il fatto di liquidare la nomina della nuova giunta con la lettura del dispositivo, ci sembra un modo a dir poco sbrigativo di affrontare la questione, perché forse meno se ne parla e meglio è. Al netto della presentazione della nuova giunta, mi sarei aspettato che il sindaco ci dicesse quali sono questi accordi programmatici che hanno portato al rimpasto. A norma di statuto e regolamento, in casi come questi andavano illustrate le linee guida, cosa che però non si è fatta. Insomma: si è consumata l’ennesima figuraccia. Il “comparuccio” suo – ha concluso Lagrotteria riferendosi a Tassone – probabilmente è già a conoscenza delle linee programmatiche». Lapidaria la replica del primo cittadino, il quale ha affermato che «le linee guida verranno elencate nei prossimi giorni». A seguire c’è stato l’intervento di Rosanna Federico, consigliere comunale di Liberamente: «Il rimpasto deve avere una motivazione. È fatto obbligo che, di fronte a una situazione del genere, vengano indicati i motivi che hanno portato il sindaco a fare questo cambio. Si tratta più che altro di un obbligo etico, politico e amministrativo. Perché avete cambiato idea? È vero che c’è stato l’incontro a Verona tra lei, sindaco, l’ex deputato Bruno Censore e il consigliere regionale Nazzareno Salerno? Perché è stato fatto un “appello alla responsabilità”, guarda caso alla forza politica diretta espressione proprio del consigliere regionale Salerno?. La risposta a questi quesiti è semplice: i piani erano già stati fatti a tavolino». La Federico ha, poi, accusato il vicesindaco, Jlenia Tucci, di aver «violato il mandato degli elettori. Siete sicuri – ha chiesto il consigliere di Liberamente – di voler andare avanti con questa maggioranza? Noi vi consigliamo di dimettervi perché con questi numeri non è possibile deliberare». «Per noi la seduta è valida - ha replicato il primo cittadino – anche perché la questione è stata già oggetto di confronto con il segretario comunale». Rispondendo alla Federico, Tucci ha fatto sapere che l’«unico motivo per il quale mi sono sentita di sostenere questa maggioranza è da ricercare nel fatto che, altrimenti, si sarebbe rischiato il commissariamento, con il conseguente blocco dell’attività amministrativa. In merito all’accordo, ci tenevo a precisare una cosa: l’onorevole Salerno ha chiesto a me cosa intendessi fare e il suo intervento è stato successivo alla mia scelta. Quindi, basta con questo killeraggio politico». Il dibattito quindi si è infiammato: «Abbiamo cose molto più importanti a cui pensare - ha detto Tassone - piuttosto che fare ogni volta la solita “caciara”. Abbiamo avuto una crisi all’interno della maggioranza e, a seguito di un confronto con il resto dei consiglieri, si è fatto questo appello alle forze politiche responsabili. Siamo stati noi a chiedere al gruppo di “In Alto Volare” di entrare a far parte della giunta. Poi, caro consigliere Federico, se siamo andati o meno a Verona non sono cose che la riguardano. Prima della campagna elettorale dialogava e postava foto con Salerno, quindi non capisco perchè lei poteva dialogare e noi no. Questa maggioranza intende arrivare fino al termine della consiliatura». Prima della votazione, da registrare l’intervento di Cosimo Polito: «Il nostro gruppo è contrario al commissariamento, deve essere chiaro. Non riusciamo a capire i motivi dell'ingresso in giunta del consigliere Tucci, anche perché si poteva benissimo andare avanti fino a febbraio, evitando il commissariamento, dopodiché si dava la parola agli elettori». Dopo il secondo punto, sia i consiglieri di Liberamente che Lagrotteria, Albano e Giancotti hanno lasciato la seduta. Secondo quanto spiegato da Lagrotteria, infatti, «a norma degli articoli 24 e 25 dello Statuto comunale e 42 del regolamento sul funzionamento del consiglio, benché ci siano i numeri per ritenere la seduta valida, non ci sono quelli per poter deliberare, se non in seconda convocazione».

La riunione, però, è proseguita ugualmente con il via libera della sola maggioranza alle tariffe della Tari e alle aliquote Imu per l’anno 2019. In entrambi i casi c’è da registrare un aumento: del 3% per quanto riguarda la Tari e dell’uno per mille sull’Imu, ma unicamente sulle seconde case. Risolta la crisi amministrativa resta dunque quella finanziaria. Eloquente in tal senso il commento del sindaco Tassone: «Stiamo tentando di evitare il dissesto».

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