Il sindaco di Brognaturo Cosmo Tassone ha subito raccolto l’invito lanciato dal gruppo guidato da Alfredo Barillari: si farà a Brognaturo il consiglio comunale aperto per discutere dell’eventualità di uscire dalla Provincia di Vibo Valentia per tornare sotto la giurisdizione di Catanzaro. Fresco dell’ennesima rielezione, Tassone però non si limita ad accettare la proposta di “Liberamente”, ma, da navigato conoscitore delle dinamiche politiche locali, rilancia: fa sua l’idea lanciata dal movimento serrese e “gira” l’invito a partecipare all’assemblea «a tutti i Comuni dell’entroterra montano che sono interessati, sia dal versante vibonese che da quello catanzarese».
La seduta di consiglio comunale aperto si terrà dunque venerdì prossimo, 1 settembre, a Brognaturo. «Il valore della democrazia e gli obiettivi di sviluppo e decentramento non possono coniugarsi con i divieti di cui si parla in questi giorni», spiega il primo cittadino brognaturese riferendosi alla paventata chiusura, annunciata dal presidente della Provincia di Vibo Andrea Niglia, di 450 km di strade e della metà delle scuole sul territorio vibonese.
«La zona delle Serre – è la posizione espressa da “Liberamente” nei giorni scorsi in un comunicato stampa – risente di una emarginazione e di una carenza di servizi senza precedenti: allo scippo dell'agenzia Inps (al quale dal prossimo settembre sommeremo il passaggio delle commissioni di invalidi civili dall'Asp di Serra all'Inps di Vibo), si aggiungono la privazione degli uffici del giudice di pace e le grosse lacune della sanità territoriale, sempre più vista come una “lotteria” piuttosto che come un diritto fondamentale e legata a doppio filo al tema di una rete stradale obsoleta e insicura che dovrebbe collegare l'intero territorio. Crediamo che tutti questi argomenti, trascinati ormai da lungo tempo, debbano ritornare al centro di un dibattito che coinvolga la popolazione e la spinga a scegliere le giuste azioni da intraprendere per diminuire i disagi che interessano la propria quotidianità. In relazione ad un ente provinciale ormai impotente nel risolvere le varie problematiche e composto da una dirigenza varata dalle varie correnti politiche, crediamo sia giunto il momento di avviare un dialogo che parta dal basso e che si confronti con la possibilità concreta di cambiare provincia di appartenenza. Il ritorno alla provincia di Catanzaro deve essere un tema di riflessione civica, che guardi al futuro nell'interesse di tutti i cittadini delle Serre».
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