mini diga-alacoI Carabinieri del Nas di Catanzaro hanno sequestrato l'invaso artificiale dell'Alaco, situato sul monte Lacina al confine tra le province di Catanzaro e Vibo Valentia. Sequestrato anche l'impianto di potabilizzazione collegato all'invaso, insieme ai 57 apparati idrici (serbatoi, sorgenti, pozzi, partitori) tutti facenti parte dello schema dell'acquedotto dell'Alaco, dislocati su tutto il territorio delle due province.

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mini comitato_acquaSERRA SAN BRUNO – Il comitato cittadino per l’acqua pubblica, un movimento nato dal basso e confluito nel comitato civico Pro-Serre, non indietreggia di un centimetro sulla lotta per la pubblicizzazione dei servizi idrici. Per fare il punto della situazione e rilanciare la battaglia dei comitati civici in difesa del territorio gli attivisti locali hanno convocato un incontro con i giornalisti tenutosi ieri nella nuova sala dell'associazione culturale Il Brigante. I componenti del comitato hanno sottolineato come la situazione dell’acqua pubblica, dopo i referendum del 12 e 13 giugno 2011, non soltanto non è mutata ma addirittura peggiorata e la scelta del popolo italiano sembra essere stata disattesa. Gli attivisti locali hanno sottolineato, in particolare, come le scelte dell'amministrazione comunale sull'acqua siano "inaccettabili dal punto di vista politico e morale, perchè contrarie agli interessi dei cittadini, che non vengono tutelati sia per i danni alla salute pubblica e sia per l'acqua pagata come potabile quando non lo è, e favorevoli invece a Sorical che fa profitti sulla nostra acqua". Ha introdotto l'incontro Sergio Pelaia, che ha ricordato la situazione di dipendenza dal "sistema Alaco" creato da Sorical e Veolia, e ha stigmatizzato il mancato distacco, promesso in campagna elettorale dal sindaco Bruno Rosi che "ha svenduto gli interessi del territorio a Sorical". Il riferimento è alla convenzione con la quale a fronte di un debito di circa 300 mila euro, il Comune di Serra, per ottenere uno sconto di 30 mila euro, ha rinunciato alle cause legali con le quali aveva chiesto i danni all’immagine alla Sorical, rea di non aver fornito acqua potabile per lunghi periodi. Per Sergio Gambino "l’acqua che arriva nei rubinetti è avvelenata e una parte delle istituzioni probabilmente sta facendo delle indagini serie, nella speranza che molte cose vengano alla luce. Nella memoria di tanta gente del posto quel luogo è sempre stato una discarica abusiva dove si riversava di tutto". Secondo il presidente del comitato civico Pro-Serre, Salvatore Albanese, "quello che arriva nelle nostre case non è acqua ma un liquido giallo e maleodorante, si tratta di fanghi malamente smaltiti. La questione Alaco è poco chiara, fin dalla fase in cui il bacino è stato riempito senza essere adeguatamente bonificato, già per questo è una minaccia per la salute di quasi 400.000 utenti". Secondo Gianni Di Leo, del coordinamento regionale acqua pubblica 'Bruno Arcuri' "siamo vicini agli amici di Serra che hanno formato uno dei comitati più attivi sul territorio. Sulla questione acqua in Calabria manca totalmente il controllo da parte dei cittadini, che non hanno la possibilità di sentire una controparte rispetto a Sorical. Non c’è gestione democratica di un bene che è della comunità. Le tariffe sono illegittime, perché determinate con atti regionali: 3 sentenze della Corte costituzionale hanno sancito che competenza per le tariffe è solo del Cipe nazionale. Lo denunciamo da anni. Ieri resa pubblica la relazione della Corte dei Conti regionale, sull’acqua stesse nostre conclusioni. Ci vuole una gestione  partecipata: i cittadini devono poter avere contezza delle verifiche sull’acqua. I sindaci devono chiedere chiarezza sulle bollette pagate e non dovute". Dello stesso avviso anche Alfonso Senatore: "E' necessario - ha detto - rafforzare il senso di comunità attraverso la salvaguardia dei beni comuni. Siamo riusciti a creare e rafforzare delle reti, è cresciuta la partecipazione dei cittadini, che se le cose non vanno bene hanno il diritto-dovere di controllare, anche perché il controllo della politica è sempre deficitario in Calabria. Serra è un’esasperazione della situazione calabrese. Su Alaco sono state denunciate cose gravi. Qui non è più solo questione di affari economici, ma è in gioco la salute dei cittadini".

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Mercoledì, 08 Febbraio 2012 10:01

Manca l'elettricità all'Alaco: Serra senza acqua

mini camion_soricalSERRA SAN BRUNO - Gran parte dell'abitato serrese è senza acqua da ieri pomeriggio. La causa è l'interruzione di energia elettrica che le forti nevicate delle ultime ore hanno causato all'impianto di potabilizzazione dell'Alaco, in località Lacina, dove si trova l'invaso di cui Sorical si serve per fornire di acqua "potabile" moltissimi comuni del vibonese e della ionica catanzarese. La cittadina bruniana, che dipende quasi totalmente dall'Alaco, è quindi rimasta a secco del tutto, fatta eccezione per alcune abitazioni servite da serbatoi comunali. Per ridare energia elettrica all'Alaco sono arrivati tre enormi gruppi elettrogeni caricati su altrettanti tir, che però non riescono ad arrivare a destinazione. Poco fa uno dei tre camion è riuscito a raggiungere l'Alaco, mentre gli altri si stanno attrezzando di catene. Tra qualche ora, quindi, si spera che il problema sia risolto, anche perchè molte abitazioni e intere vie dell'abitato di Serra sono ancora bloccate. Tanta gente, tanti anziani, per poter uscire di casa aspettano da due giorni invano il passaggio dei mezzi comunali, che però sembrano ignorare totalmente alcune vie del paese.

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