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SERRA SAN BRUNO - Dell' omicidio di Pasquale Andreacchi si sa poco o nulla. Non si conoscono i colpevoli. Non c'è alcuna certezza sulle ragioni del brutale assassinio. E non si conoscono neppure le modalità. Salvatore Andreacchi e Maria Rosa Miraglia, però - almeno per il momento -  restano in attesa su un' eventuale riapertura delle indagini. La Procura della Repubblica, infatti, ha archiviato il caso dopo appena un anno dal delitto. Per Pasquale, secondo i magistrati, non ci sono colpevoli. Eppure, alcuni quesiti sorgono spontanei: chi ha depositato i resti del giovane amante dei cavalli in un cassonetto dei rifiuti? Ma soprattutto: che fine ha fatto Pasquale la sera dell' 11 ottobre 2009, giorno della scomparsa? È possibile che nessuno abbia visto? In questi anni, gli inquirenti, hanno interrogato amici, familiari e semplici conoscenti.
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mini serra_san_bruno_2SERRA SAN BRUNO - Ennesimo furto nel centro storico. Sapendo evidentemente che il parroco don Gerardo Letizia si trovava in pellegrinaggio in Terra Santa, oggi la solita banda del buco ha colpito di nuovo indisturbata, in pieno giorno, entrando nella canonica adiacente alla chiesa Matrice. I ladri si sono introdotti nell'edificio rompendo una finestra che si trova sul retro, a pochi passi da corso Umberto I, e hanno portato via quello che hanno trovato: circa un migliaio di euro e alcuni gioielli. L'episodio ha dell'incredibile perchè avvenuto probabilmente tra la mattinata e il primo pomeriggio e, come detto, è l'ultimo di una lunga sconcertante serie di furti, avvenuti tutti nel centro storico.

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mini s.onofrioVIBO VALENTIA – Stamattina, di fronte alle scuole elementari di Sant'Onofrio, una donna di 30 anni è stata accoltellata. Ad aggredirla sarebbero state una donna di 53 anni, Lucrezia Schiavone, nota alle forze dell’ordine, e la figlia Angela, 31 anni. Secondo quanto si è appreso, madre e figlia si sarebbero scagliate sulla malcapitata, con cui pare ci fossero forti attriti, colpendola prima con calci e pugni e poi con un coltello. La donna, ferita più volte alla schiena, è stata soccorsa da alcuni passanti che l’hanno condotta all’ospedale "Jazzolino" di Vibo, dove le sono stati applicati 20 punti di sutura. Le presunte responsabili, subito dopo l’aggressione si sarebbero date alla fuga. In meno di un’ora i carabinieri hanno rintracciato la madre mentre tentava di dirigersi verso Vibo, e l’hanno arrestata con l’accusa di tentato omicidio in concorso. La figlia risulta ancora irreperibile. 

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mini serra_san_bruno_2SERRA SAN BRUNO – Al momento, non si conoscono le generalità delle persone coinvolte. Né tantomeno di quelle eventualmente fermate. L'unica certezza, ad oggi, è che tra gli studenti egiziani - giunti di recente nella nostra cittadina attraverso il progetto di cooperazione internazionale "Pitagora Mundus" - ed alcuni ragazzi del comprensorio non corre buon sangue. Già nei giorni scorsi si sono verificati alcuni diverbi. L’ultimo in ordine di tempo si è consumato nella serata odierna, intorno alle 18 e 30, su Corso Umberto I, nei pressi della Chiesa dell’ Assunta di Spinetto. E’ incerta ancora la natura della lite.

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Giovedì, 04 Ottobre 2012 08:44

'Faida dei boschi', dieci arresti nel Vibonese

 

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 Dieci persone - accusate a vario titolo di associazione a delinquere, spaccio di sostanze stupefacenti e di aver preso parte alla faida dei boschi che, da anni, sta insanguinando le Serre vibonesi e parte del Catanzarese - sono state arrestate dalla squadra mobile di Catanzaro, a seguito di un' inchiesta della DDA del capoluogo calabrese. I provvedimenti, in particolare, riguarderebbero alcune persone ritenute appartenenti alla cosca denominata 'Ariola', attiva nei comuni del Vibonese, e con canali di approvvigionamento dello stupefacente in Olanda ed Albania. 

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mini stilo_megalitiSTILO (RC) - Inghiottita da una fitta vegetazione dalle parti di Ferdinandea, una sommità del gran bosco di Stilo, che fa da confine con le tre province di Reggio Calabria, Catanzaro e Vibo Valentia, dorme di un sonno millenario. Il leggendario e dimenticato “villaggio megalitico”. Un susseguirsi di “statue giganti” irregolari con simboli particolari, alcuni dei quali, forse, cuneiformi. Protetto dal suo sottobosco impenetrabile, è di fatto isolato. In pochissimi possono affermare di averlo visto. Arrivarci è un’impresa ardua. Nella stagione fredda diventa impossibile. Gli unici momenti favorevoli sono l’inizio della primavera, quando la flora non è ancora esuberante e la fine dell’estate, quando cioè il terreno è più facilmente leggibile. Non esiste una mulattiera percorribile: rovi e alberi intrecciati a mo’ di labirinto sbarrano più volte l'ascesa sul ripido versante e non è raro sentire sibilare le vipere. È un posto fuori dal tempo e non alla portata della semplice curiosità dei camminatori feriali. Ma è questo l’aspetto più affascinante, che attira l’attenzione e la curiosità. Un mondo nel mondo.

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mini bouquetSERRA SAN BRUNO – Si è conclusa anche quest’anno la festa di Maria Santissima dei Sette Dolori a cui nella cittadina della Certosa è dedicata una splendida chiesa in stile barocco, costruita in granito locale. Era il 1694 quando il cappuccino Padre Antonio da Olivadi, come testimonia la lapide che si trova all’interno della stessa chiesa, a fondò a Serra San Bruno l’Arconfraternita di Maria SS. dei Sette Dolori. Successivamente, in onore della Madonna dal manto nero che ne indica la vedovanza, venne costruita la splendida chiesa dell’Addolorata, un tempio in granito grigio locale, a croce latina e mononavata, in stile barocco e dal frontespizio a forma semiellittica, costruito dopo il 1775 su progetto dell’architetto serrese Biagio Scaramuzzino. Ma quest’anno le cose non sono andate per il verso giusto e la festa si è conclusa con alcuni strascichi polemici.

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mini Bivongi_e_fiumaraGiuseppe Gerace, 30 anni, è stato ucciso in un agguato avvenuto stamattina nelle montagne tra Bivongi e le Serre, al confine tra le province di Reggio, Vibo e Catanzaro. La vittima era alla guida di una jeep su una strada sterrata, quando l'auto è stata raggiunta da diversi colpi di fucile. Insieme a Gerace in auto c'era Giuseppe Geracitano, 19 anni, che è rimasto ferito. Secondo le prime ricostruzioni, pare che i due siano scesi dall'auto e abbiano tentato la fuga: il 30enne non c'è riuscito ed è stato freddato, mentre il 19enne, dopo essere fuggito attraverso un bosco, è stato visto e soccorso da alcuni operai forestali. Geracitano sarà sottoposto ad intervento chirurgico presso l'ospedale di Locri. Pare che a sparare siano stati almeno due sicari. Sull'agguato indagano i carabinieri.

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mini carabinieriI carabinieri della compagnia di Vibo Valentia, coadiuvati dai colleghi del nucleo Elicotteri e dello Squadrone Eliportato Cacciatori, hanno scoperto una piantagione di cannabis nelle campagne di Filandari, piccolo centro del Vibonese. I militari, in particolare, durante un sopralluogo, hanno notato delle strane piante messe a dimora su un terreno demaniale ubicato in località Spana. Una volta giunti sul posto, i carabinieri hanno rinvenuto 300 piante di cannabis, irrigate da un sistema che attingeva acqua direttamente da un piccolo ruscello presente nell'area. Gli uomini dell'Arma, in oltre 3 ore di lavoro, hanno rimosso tutta la piantagione, in cui alcuni esemplari erano gia' arrivati alla ragguardevole altezza di 2 metri. Tutta la coltivazione, d'intesa con la Procura della Repubblica del capoluogo, e' stata quindi immediatamente distrutta  dopo gli accertamenti del caso.

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mini diga-alacoConvalidato il sequestro dell'invaso dell'Alaco. Il giudice per le indagini preliminari, Gabriella Lupoli, ha confermato il provvedimento della Procura vibonese che ha riguardato l'impianto che si trova sul monte Lacina e altri 57 siti ad esso collegati. Il sequestro preventivo, scattato il 17 maggio scorso, era arrivato con l'inchiesta condotta dal pm Michele Sirgiovanni e sulla scorta delle indagini dei carabinieri del Nas di Catanzaro e del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato. 26 le persone indagate, alcune per avvelenamento colposo di acque, tra dirigenti, funzionari e tecnici Sorical, Asp e Arpacal, e alcuni sindaci. L'impianto investigativo ha dunque retto

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