Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
Reg. n. 4/2012 Tribunale VV
SORIANO CALABRO – Due anni di attese, di speranze, di buoni propositi. Martino Ceravolo sa cosa significa perdere un figlio. Soprattutto se chi, come Filippo, non ha mai avuto problemi con la giustizia. Mai una denuncia, mai un processo. Eppure, ci sono dei casi nei quali la vita, spesso, riserva degli incidenti di percorso. Piccoli o grandi che siano. E la perdita di un figlio, specie se innocente, non può mai passare inosservata. In silenzio, come se nulla fosse accaduto. Da circa due anni Martino Ceravolo conduce una battaglia contro la burocrazia nella giustizia italiana. Ad oggi il volto dell'assassino di Filippo Ceravolo non ha un nome. Colpa della giustizia, o meglio della malagiustizia che, nel nostro Paese, ha spesso ucciso vittime innocenti.
Intanto sono trascorsi quasi due anni dall'omicidio di Filippo, avvenuto la sera del 25 ottobre 2012, quando il giovane si trovava in auto in compagnia di Domenico Tassone, sulla strada che collega Soriano a Pizzoni. Filippo, quindi, aveva deciso di recarsi appunto a Pizzoni per trovare la ragazza ma, al ritorno, ha chiesto un passaggio alla persona sbagliata. Il vero obiettivo dell'agguato era, appunto, Tassone ma il destino ha voluto che a cadere sotto i colpi dei sicari fosse proprio Filippo Ceravolo.
Nonostante il tempo trascorso, Martino Ceravolo non ha ancora avuto giustizia e, per cercare di smuovere quantomeno le coscienze, nella mattinata odierna si è incatenato davanti alla prefettura d Vibo Valentia, portando con sé anche una tanica di benzina. Vista la situazione, il capo dell'Utg Giovanni Bruno ha deciso di ricevere Martino per capire un po' la situazione: «Il prefetto – ha detto il papà di Filippo – si è dimostrato sensibile verso l'argomento. Ha detto che farà il possibile affnché si possa arrivare presto a una solzuione e seguirà passo dopo passo l'evolversi della vicenda. Così come mi ha assicurato che farà il possibile affinché Filippo sia riconosciuto vittima di mafia e di questo lo ringrazio. Se, però – ha aggiunto Martino – non ci saranno risposte certe in tempi brevi allora sarò disposto anche a sacrificare la mia vita: mi cospargerò di benzina e mi darò fuoco».
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Per come si è sviluppato il rogo è quasi certa l'origine dolosa del gesto. Sull'accaduto, però, stanno indagando i carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone. Nella tarda serata di ieri, intorno alle 23 e 30, in pieno centro storico a Serra San Bruno, in prossimità di piazza Scaramozzino, sono state date alle fiamme tre autovetture: una Peugeot 307 - che ha subito i danni maggiori - di proprietà di D.P., operario; un fuoristrada Toyota di proprietà di G.A., operaio ed una Fiat Punto di proprietà di A.C., lavoratore di pubblica utilità.
Se n’è andato soffrendo in silenzio. Con il garbo e l’eleganza che per tutta la vita lo hanno contraddistinto. Se n’è andato da uomo “vecchio stampo” quale era, forbito nel linguaggio, signorile nei comportamenti e nei modi. La comunità di Spadola e quella di Serra San Bruno, paesi che forse più di altri hanno giovato del piacere di conoscere e vivere Bruno Tassone, si stringono oggi in un pianto senza fine che nasce dalla consapevolezza che a lasciarci questa volta è una vera e propria personalità simbolo dei nostri territori.
Si ferma a nove la lunga striscia di vittorie consecutive del Futsal Serra nel campionato di calcio a 5, serie D, girone "B". La squadra di mister Gerardo Pisani, infatti, è stata fermata sul 5 a 5 dalla vice capolista, il Five Falerna, in un match ricco di emozioni da entrambe le parti. Un risultato, questo, che consente comunque al Futsal Serra di conservare il prima solitario, davanti - appunto - al Falerna ed al Lamezia Soccer.
Per la cronaca, partono bene i padroni di casa, che dal 4? al 6? portano subito a due il vantaggio, grazie alle reti di Franzè, che sfrutta al meglio un assist di Ciconte - dopo un’azione del numero 7 biancoverde sulla fascia - e Domenico Zaffino, che supera per la seconda volta Amatruda, a seguito di una ripartenza dalle retrovie.
Il Futsal Serra dimostra una certa tranquillità sia nell’impostazione del gioco che in avanti, dove Franzè sembra essere proprio in giornata di grazia.
Strano ma vero, il primo tempo termina con il Five Falerna in vantaggio per 3 a 2: la rimonta dei gialloblu inizia al 14? con Minieri che batte Carrera, dopo però un evidente fallo su Ciconte, evidentemente non visto dal direttore di gara. Nel giro di tre minuti, gli ospiti agguantano il pari grazie a Madonna, che si gira d’istinto senza guardare la porta e firma il momentaneo 2 a 2. Non perfetta la marcatura di Domenico Zaffino in questa occasione. Poi, ci pensa D’Auria a mandare tutti negli spogliatoi sul 2 – 3. Prima della fine del primo tempo, però, l’arbitro (il signor Antonio Mangialardi, della sezione di Vibo Valentia), penalizza nuovamente il Futsal Serra: fallo netto su Domenico Zaffino (il che avrebbe comportato il tiro libero per i padroni di casa), il direttore di gara mette il fischietto in bocca ma a suo giudizio non ci sono gli estremi per il calcio di punizione. Veementi le proteste dei biancoverdi, nei confronti di un arbitro a dir poco incompetente per una sfida di questo calibro.
Il secondo tempo inizia con lo stesso trand della prima frazione: al 3? Franzè riporta il Futsal Serra in carreggiata siglando il gol del pareggio. Poi, al 10?, nuovo vantaggio del Five Falerna: calcio di punizione di D’Auria, la palla viene deviata involontariamente da Lucio Zaffino e Carrera non può fare nulla (3 a 4). Il Futsal Serra non ci sta e cerca in tutti i modi di raddrizzare l’incontro e lo fa con capitan Albano, autore nel complesso di una buona prestazione assieme a Franzè. Nuovo vantaggio del Falerna, per il 5 a 4 e Ciconte a tempo quasi scaduto firma il definitivo 5 a 5.
Amatruda a parte (il portiere lametino si è resto protagonista di una serie di interventi che hanno impedito alla squadra del presidente Mangiardi di portare a casa l’intero bottino), è mancata sicuramente la lucidità in qualche elemento nella squadra di mister Pisani. Gli unici a salvarsi sono stati, appunto, Albano e Franzè.
Da dimenticare, inoltre, la direzione dell’arbitro, Mangialardi, che alla fine ha pure allontanato sia il presidente Mangiardi che il vice, Ciconte, per proteste. Negati, a tal proposito, 2-3 penalty ai padroni di casa.
I risultati completi della nona giornata: http://futsalserra.it/?page_id=49
La classifica aggiornata: http://futsalserra.it/?page_id=47
SIMBARIO - Durante una normale perquisizione presso l'abitazione di un quarantenne situata nel piccolo centro delle Serre vibonesi, i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, diretti dal maresciallo Giuseppe Grillo, hanno rinvenuto 40 grammi di marijuana allo stato puro. Inevitabili le manette nei confronti di C.B., classe '73, arrestato con l'accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione, in particolare, i militari hanno dapprima rinvenuto un bilancino di precisione e, dopo aver esteso l'attività nel cortile, i carabinieri si sono resi conto della presenza di un contenitore di vetro, ben occultato, con dentro una busta di plastica contenente appunto la marijuana. Nei confronti di C.B. sono stati dunque disposti gli arresti domiciliari, in attesa del giudizio per direttissima.
Nella mattinata odierna si è tenuta a Vibo l'udienza di convalida. Il giudice Ricci, però, ha deciso di revocare la misura degli arresti domiciliari nei confronti del quarantenne, difeso dagli avvocati Giuseppe Mercurio e Raffaele Barbara.
Acquaro - È uno spettacolo indecoroso quello che appare agli occhi dei cittadini acquaresi che, quotidianamente, si recano al cimitero per fare visita ai propri cari. Incuria e degrado prevalgono da diversi anni. Come si può notare dalle immagini, una volta riesumate le salme, il tutto viene lasciato lì, nel più totale abbandono. In alcuni loculi, addirittura, ci sono tutt'oggi i resti di bare e di materiali usati, appunto, per la riesumazione. Una situazione questa che purtroppo vige da tempo, ma la politica si dimostra latitante anche di fronte a questo genere di problemi. Pubblichiamo alcune foto scattate e inviate da un lettore della zona
SERRA SAN BRUNO - Siamo quasi agli sgoccioli. Dopo quattro mesi di attività, la terna commissariale - insediatasi lo scorso 20 novembre - ha concluso gli accertamenti relativi all’operato dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Bruno Rosi. Come si ricorderà, il prefetto di Vibo Michele Di Bari, all'epoca decise di inviare i commissari dopo l'arresto del consigliere comunale ed ex assessore Bruno Zaffino nell'operazione 'Saggezza', condotta dalla Direzione distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. L’ex componente della giunta comunale era finito in manette con l’accusa di violenza privata aggravata dal metodo mafioso. Circostanza, questa, che avrebbe indotto il capo dell’ Ufficio territoriale del Governo a disporre, appunto, l’invio della commissione d’accesso.
VIBO VALENTIA - La Squadra Mobile di Vibo ha tratto in arresto due soggetti: si tratta di Rosario Battaglia, 28enne di Piscopio e di Raffaele Moscato, 31 anni di Vibo Marina, entrambi ritenuti affiliati al gruppo di 'ndrangheta dei Piscopisani, contrapposto al clan Patania di Stefanaconi nella guerra di mafia che sta interessando i centri alle porte di Vibo Valentia. I due, arrestati ad aprile per il possesso di una pistola nel corso delle indagini su un omicidio, erano stati poi scarcerati il 9 ottobre scorso per decorrenza dei termini massimo di carcerazione preventiva.
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