Venerdì, 12 Dicembre 2014 14:43

Fabrizia, arrestato latitante in Svizzera

mini polizia_cantonaleLa Polizia cantonale ha arrestato nei giorni scorsi in Svizzera Antonio Montagnese, 35 anni di Fabrizia, ritenuto al vertice dell'omonimo clan Montagnese-Nesci, e già condannato in Cassazione ad una pena di 9 anni di reclusione con l'accusa di associazione mafiosa. Il 35enne era rimasto coinvolto nell'operazione “Domino”, scattata nel 2007. Montagnese è il genero di Bruno Nesci, anche lui al vertice della consorteria mafiosa. Subito dopo la sentenza della Cassazione, arrivata nel maggio di quest'anno che ha certificato l'esistenza di un locale di 'ndrangheta a Fabrizia, Montagnese si era dato latitante in Svizzera, ma la Polizia Cantonale dopo mesi di ricerche è riuscita a rintracciarlo. 

 

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giuggiSERRA SAN BRUNO – La Squadra Mobile di Vibo Valentia ha arrestato nella giornata di ieri Mariano Fausto Giuggioloni, in quanto ritenuto responsabile di una rapina compiuta nel lontano 2009 a Genova.

Il giovane è stato intercettato ed arrestato in un appartamento di Serra San Bruno, dove abitava da qualche settimana. Giuggioloni milita infatti nella società calcistica Asd Serrese, squadra che sta disputando il campionato di Promozione, dove era approdato nell’ultima sessione di mercato. Il 25enne deve scontare ora una condanna a tre anni e cinque mesi di reclusione per rapina e lesioni aggravate.

(immagine tratta dal profilo Facebook)


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mini carabinieriSERRA SAN BRUNO – I Carabinieri della locale Compagnia, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, hanno tratto in arresto nella giornata odierna G.P., 25enne serrese, in quanto coinvolto, nel dicembre del 2011, in una rapina nell'abitazione di Rosina Zaffino, 85enne di Serra. Il giovane, già arrestato due anni fa e fino ad ora ai domiciliari, deve ancora scontare una pena di un anno e 4 mesi. Per questo, i militari oggi hanno provveduto a trasportarlo presso il carcere di Vibo Valentia.

In quella occasione, G.P., in compagnia di altri due giovani del luogo, riuscirono ad impossessarsi della somma di 2000 euro e di vari monili in oro per un  valore di circa 2500 euro.

 

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mini polizia-di-statoGli agenti del Commissariato di Polizia di Serra San Bruno, guidati dal dirigente Antonio De Tommaso, hanno tratto in arresto Walter Loielo, 20enne di Gerocarne, con l'accusa di detenzione abusiva di arma da fuoco, cartucce e coltelli. Nel corso di una normale perquisizione presso l'abitazione del giovane, è stata rinvenuta una pistola Beretta calibro 7,65 pronta all'uso, numerose cartucce, due ricetrasmittenti ed un passamontagna. Il tutto sarebbe servito per il compimento di un agguato. Espletate le formalità di rito, Loielo è stato tradotto nel carcere di Vibo Valentia, dove rimarrà a disposizione della magistratura. In base a quanto accertato dagli inquirenti, l'uomo apparterrebbe all'omonima famiglia coinvolta nella guerra di mafia contro il clan degli Emanuele, che sta insanguinando il territorio delle Serre vibonesi. Il fratello Cristian, inoltre, sta scontando una pena in carcere nell’ambito dell’operazione “Gringia”, scattata nel 2012 per far luce, da un lato, sulla faida fra i Patania di Stefanaconi e le consorterie di Piscopio e, dall’altro, sulla guerra che ha ha opposto gli stessi Patania ad altri clan rivali di Stefanaconi, legati al gruppo dei Bartolotta. Walter Loielo è anche cugino di Valerio, ferito nel luglio scorso di un agguato scattato tra Sorianello e Soriano, e di Rinaldo Loielo, arrestato l’anno scorso a Gioia Tauro perché trovato in possesso, dopo la perquisizione della sua autovettura, di una bomba che doveva essere utilizzate nel corso della faida per colpire i piscopisani.

 

 

 

 

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mini carabinieri_124SORIANO CALABRO - A distanza di quasi un anno, l'assassino di Lucia Ioppolo - 85enne soffocata nella propria abitazione a seguito di un tentativo di rapina finito male - ha adesso nome e cognome: si tratta di Erdei Romeo Bogdan, 23enne romeno, arrestato nel suo Paese dalla Polizia nazionale, tramite il Dipartimento centrale di Polizia criminale. L'uomo, vicino di casa dell'anziana, è stato incastrato grazie al Dna rinvenuto sotto le unghie della donna. 

Il fatto risale al 23 novembre scorso, quando Lucia Ioppolo è stata trovata morta nella sua casa Soriano. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, guidati dal capitano Stefano Esposito Vangone, ed il medico legale il quale ha ricondotto il decesso della donna a soffocamento. Gli inquirenti, poi, tramite anche la collaborazione di diverse persone, sono riusciti a risalire proprio al 23enne, rifugiatosi in Romania a seguito dell'omicidio. 

 


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giovanni pupoIl cadavere di Nicole Pupo, 29 anni, infermiera, madre di due bambini, è stato rinvenuto, alcuni giorni fa, in un bosco in Germania alla periferia di Nünschweiler, piccolo comune di poco più di 750 abitanti del landkreis della Renania-Palatinato a pochi chilometri dal confine con la Francia. Uccisa e seppellita secondo un piano diabolico su cui ora gli agenti della polizei stanno cercando di fare luce.

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mini VALENTI_MARCELLONella giornata di ieri, i Carabinieri dell' aliquota radiomobile, alle dipendenze del maresciallo ordinario Rosario Scala - nel corso di un predisposto servizio finalizzato alla prevenzione ed alla repressione dei reati contro il patrimonio - hanno tratto in arresto in flagranza di reati Marcello Valenti, nato a Badolato ma residente a Simbario, giostraio con precedenti di polizia, in quanto ritenuto responsabile di furto aggravato di energia elettrica. Nel corso del controllo, i militari - coadiuvati dal personale dell'Enel - a seguito di una perquisizione presso l'attività commerciale di Valenti, hanno accertato che lo stesso aveva manomesso il proprio contatore, collegandosi abusivamente alla linea elettrica per alimentare i propri macchinari. L'arrestato, espletate le modalità di rito, è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari, in attesa del giudizio per direttissima, così come disposto dall'autorità giudiziaria. 

 

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mini polizia-di-statoVIBO VALENTIA - Un cartello di aziende edili “autorizzate” dalla cosca dei Mancuso ad operare sul territorio di Limbadi. Un imprenditore dello stesso settore che tenta di farsi spazio sul un mercato blindato e diventa immediatamente bersaglio di intimidazioni, danneggiamenti e minacce. Secondo quanto accertato dagli investigatori della squadra mobile di Catanzaro, guidati da Rodolfo Ruperti, sarebbe stato Domenico Mancuso, arrestato all'alba di oggi, a ricevere dai ranghi superiori della cosca il compito di allontanare il concorrente sgradito. Il 35enne, conosciuto negli ambienti criminali come “the red” (il rosso), si sarebbe reso dunque responsabile della sistematica persecuzione dell'imprenditore edile, che dopo l'ennesimo incendio di mezzi in cantiere, si è trovato costretto a chiudere i cantieri. Un atteggiamento che rivela la capillarità e l'offensività della cosca di Limbadi, attiva in ogni settore economico, e protagonista di un'aggressiva strategia di controllo del territorio. Domenico Mancuso, figlio di Diego Mancuso, considerato un membro di spicco dell'omonima cosca, appartiene a quella terza generazione di rampolli in ascesa non meno violenta e aggressiva delle precedenti. Il 35 enne Domenico, arrestato stamani su provvedimento del pubblico ministero della Dda Simona Rossi, dovrà rispondere di estorsione aggravata dalle modalità e dalle finalità mafiose.

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mini Carabinieri-sorianelloI Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro hanno tratto in arresto Cosimo Damiano Gallace, di 24 anni, figlio di Vincenzo, il presunto boss della cosca Gallace operante nei comuni di Guardavalle e Badolato. Il giovane è ritenuto dagli inquirenti un elemento di spicco della cosca che, da anni, è coinvolta nell'ormai famigerata ''Faida dei Boschi'', scoppiata inizialmente alla fine degli anni '80 e ripresa di recente con l'omicidio di Carmelo Novella - capo dell'omonimo clan - avvenuto a San Vittore Olona, in Lombardia e con quello di Damiano Vallelunga, il capo del clan dei Viperari, freddato a Riace nel 2009. 
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Giovedì, 05 Dicembre 2013 13:42

Simbario, 40enne arrestato per droga

 

mini Carabinieri-sorianelloSIMBARIO - Durante una normale perquisizione presso l'abitazione di un quarantenne situata nel piccolo centro delle Serre vibonesi, i carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, diretti dal maresciallo Giuseppe Grillo, hanno rinvenuto 40 grammi di marijuana allo stato puro. Inevitabili le manette nei confronti di C.B., classe '73, arrestato con l'accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione, in particolare, i militari hanno dapprima rinvenuto un bilancino di precisione e, dopo aver esteso l'attività nel cortile, i carabinieri si sono resi conto della presenza di un contenitore di vetro, ben occultato, con dentro una busta di plastica contenente appunto la marijuana. Nei confronti di C.B. sono stati dunque disposti gli arresti domiciliari, in attesa del giudizio per direttissima.

Nella mattinata odierna si è tenuta a Vibo l'udienza di convalida. Il giudice Ricci, però, ha deciso di revocare la misura degli arresti domiciliari nei confronti del quarantenne, difeso dagli avvocati Giuseppe Mercurio e Raffaele Barbara.

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