mini gdfNessuna fase preliminare, si va al giudizio immediato per tutti gli indagati dell’operazione “Business Cars”. L’indagine, com’è noto, è partita dalle denunce di alcuni imprenditori finiti nelle maglie di due gruppi di presunti cravattari, uno operante nel Vibonese l’altro nel Reggino. La data dell’inizio del processo è stata fissata per il 19 giugno. Si va subito in dibattimento, quindi, per evidenza della prova. Il gip Gabriella Lupoli, saltando l’udienza preliminare e accelerando l’iter processuale, ha accolto a pieno la richiesta del procuratore Mario Spagnuolo e ha disposto il giudizio immediato

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mini nicotera_marina

Nel tardo pomeriggio di ieri è stato sorpreso mentre tentava di dare fuoco alla pineta di Nicotera Marina, ed è stato subito arrestato dai carabinieri, che lo hanno colto in flagranza, con l'accusa di reato boschivo. Luigi Serena, 64 anni, disoccupato di Rosarno con precedenti, era intento ad incendiare un'area di macchia mediterranea che si trova nella frazione marina del noto centro costiero, ma l'immediato intervento dei carabinieri ha permesso di spegnere le fiamme e salvaguardare la pineta. A Luigi Serena sono stati concessi gli arresti domiciliari.


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mini Pileggi-fratelli-aggressione-ViboneseTre fratelli di San Nicola da Crissa, Giuseppe, Nicola e Rosaria Pileggi, rispettivamente di 79, 72 e 65 anni, già noti alle forze dell’ordine perché imputati di tentato omicidio ai danni di una vicina di casa, si sono resi protagonisti dell’ennesimo episodio di cronaca. I tre, sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, hanno violato tale restrizione della libertà personale per uscire, asce in pugno, a tagliare legna da ardere. Una volta fuori di casa, i tre anziani si sarebbero messi ad inveire nuovamente contro la vicina di casa, già loro vittima di tentato omicidio, la quale spaventata si sarebbe barricata in casa. Sul luogo dell’accaduto sono giunti i Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e della locale Stazione, coordinati dal capitano Esposito Vangone, che una volta accertatisi di quanto stesse succedendo, avrebbero cercato di far desistere i tre fratelli per farli tornare in se e rispettare gli obblighi previsti dalla legge. I tre anziani, per tutta risposta, avrebbero opposto resistenza e usato violenza contro i militari che nella bagarre, nata appunto per tentare di convincere i recidivi a lasciare le asce e a tornare in casa, avrebbero riportato alcune escoriazioni e lacerazioni alla divisa. I tre sono stati nuovamente arrestati e tradotti agli arresti domiciliari con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Nel luglio scorso i tre fratelli erano finiti in manette per aver attentato alla vita della loro vicina di casa, una cinquantenne del luogo, accoltellata per due volte alla schiena. Mentre nel novembre scorso erano stati sorpresi dai carabinieri su un autobus ed arrestati in quanto avrebbero dovuto trovarsi ai domiciliari appunto per l’accusa di tentato omicidio. I tre erano saliti su un pullman diretto a Vibo Valentia, confondendosi tra gli studenti presenti, ma riconosciuti dai militari dell’Arma, dopo le formalità di rito, sono stati rispediti nuovamente ai domiciliari.

 

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mini SpagnuoloLuigi Mancuso, 19enne figlio di Giuseppe - ritenuto il boss dell'omonima cosca - è stato arrestato insieme ad un suo presunto complice (Danilo Pannace, 18 anni) con l'accusa di tentato omicidio aggravato. I due, nell'agosto scorso, avrebbero aggredito a calci e pugni un giovane rumeno, riducendolo in fin di vita. Gli arresti sono stati effettuati in esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip di Vibo Valentia su richiesta del procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo (foto). L'aggressione ai danni del giovane rumeno sarebbe arrivata al culmine di una serie di atti intimidatori che Mancuso e Pannace avrebbero compiuto ai danni della comunità di rumeni, prevalentemente braccianti, che vive a San Gregorio d'Ippona, per indurre i migranti ad abbandonare il paese. Nel commentare gli arresti, il procuratore Spagnuolo ha parlato di "una importante pagina di legalità" per il vibonese. ''Oggi i Carabinieri e la Procura di Vibo Valentia - ha dichiarato Spagnuolo - hanno scritto un'importante pagina di legalita' in un territorio martoriato dall'arroganza e dalla prepotenza delle associazioni mafiose. La speranza della Procura di Vibo Valentia - ha aggiunto il procuratore - e' che i cittadini prendano esempio dall'atteggiamento collaborativo di quegli stranieri che hanno subito i gravi reati per cui oggi si procede''.
   

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mini terremoto l aquila prefetturaQuattro arresti, questa mattina all'alba, nei confronti di altrettante persone legate al mondo dell'imprenditoria aquilana, accusate di aver operato a vantaggio della cosca reggina Caridi-Zincati-Borghetto, inserita secondo gli inquirenti nel locale di 'ndrangheta dei Libri. L'operazione, denominata "Lypas" (dal nome di una delle aziende coinvolte), vede impegnati gli uomini della Sezione criminalità organizzata della Questura aquilana e i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria-Gico del capoluogo abbruzzese, che hanno eseguito i provvedimenti di custodia cautelare in carcere, su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione distrettuale antimafia, emessi dal Gip Marco Billi nei confronti di B.S., 34 anni di L'Aquila; V.A. di 45 anni, V.M. di 38 anni e I.F. di 58 anni, tutti di Reggio Calabria, accusati di concorso esterno in associazione mafiosa. Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica Alfredo Rossigni e dal sostituto procuratore Fabio Picuti, sono durate circa due anni e hanno evidenziato il forte interessamento degli esponenti della cosca reggina ai lavori di ricostruzione degli immobili da parte dei privati, nel cui ambito non e' prevista alcuna procedura a evidenza pubblica nè alcuna certificazione antimafia per l'impresa individuata per l'esecuzione dei lavori.

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Mercoledì, 14 Dicembre 2011 11:16

Droga, 6 arresti a Tropea

mini tropea3I carabinieri della Compagnia di Tropea hanno eseguito un provvedimento cautelare nei confronti di nove soggetti residenti nella zona di Tropea e Ricadi accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti. L'ordinanza di custodia cautelare eseguita nell'operazione 'Cerbero', emessa dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, prevede il carcere per cinque soggetti, gli arresti domiciliari per una persona, l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e di dimora per altri tre soggetti. Oltre a questi provvedimenti, sono state eseguite anche 17 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati in tutta Italia (Milano, Pavia, Roma , Napoli e Teramo) a cui contestualmente è stato notificato un avviso di garanzia perchè accusati di produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti a vario titolo.

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