ambulanza1234A causare la morte di Caterina Umbrello, l’89enne residente a Simbario, entrata in coma mentre veniva trasportata presso l'ospedale "San Bruno", sarebbe stata la caduta in autoambulanza. A riferirlo è stato il medico legale di parte, dottor Cardamone, il quale, consultatosi con i familiari della vittima, avrebbe sostenuto che il sopravvenuto «evento della morte è riconducibile al trasporto in ambulanza». Secondo quanto riferito dal medico legale di seguito all’esame fatto sul corpo, la donna, oltre ad avere avuto escoriazioni alla testa, presentava punti di sutura anche agli arti. Di seguito ai suddetti esami, i familiari di Caterina Umbrello hanno chiesto alla magistratura di fare chiarezza sulle eventuali responsabilità che, in merito alla sopraggiunta morte, sarebbero attribuibili al personale medico che il 12 novembre scorso ha prestato servizio all’anziana donna.

Caterina Umbrello, deceduta lo scorso 28 novembre intorno alle ore 10 all'ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro, sedici giorni prima, il 12 novembre, di seguito ad un malore era stata trasportata in autoambulanza dalla propria abitazione verso il nosocomio di Serra San Bruno. Giunti in ospedale i figli avrebbero notato che l'anziana presentava, appunto, delle medicazioni alla testa e agli arti. Alla richiesta di chiarimenti, i sanitari intervenuti avrebbero sostenuto che le lesioni riportate erano conseguenti ad una manovra brusca del conducente dell’ambulanza durante il trasporto in ospedale. Per conoscere la dinamica dell'accaduto erano intervenuti anche i carabinieri della locale compagnia.

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Riceviamo e pubblichiamo: Con la lettera aperta dello scorso 14 giugno indirizzata alla Dott.ssa Maria Pompea Bernardi, Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, avevamo sollevato per l’ennesima volta la forte necessità di trovare immediato rimedio alla grave condizione di disagio assistenziale in cui verte il territorio delle Serre Calabre. Un territorio disagevole sia per geografia che per viabilità, costituito da 19 Comuni montani ed un’utenza di quasi 40mila cittadini, privato anche, con l’avvento del Piano di Rientro varato dal Commissario ad Acta Giuseppe Scopelliti ed il conseguente corposo ridimensionamento del P.O. “San Bruno”, dei servizi minimi necessari a soddisfare le esigenze sanitarie primarie della popolazione. In particolare, nella missiva in questione, avevamo sottolineato come - alla luce dei numerosi decessi registratisi di recente nel comprensorio ed aggravati dalla costante assenza di mezzi idonei al primo soccorso - fosse necessario, in tempi brevi, assegnare all’ospedale serrese almeno una seconda autoambulanza
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mini LOGO_COMITATO_ORiceviamo e pubblichiamo:

 

Il comprensorio delle Serre Calabre vive ormai da anni una crisi sanitaria aggravata ulteriormente dal corposo ridimensionamento del P.O. “San Bruno” deciso dal Decreto 18/2010 che lo ha di fatto ridotto ad un ex ospedale con soli circa 25 posti letto del Reparto di Medicina-Lungodegenza ed una sola autoambulanza per le esigenze clinico-sanitarie e per il primo soccorso di ben 39.600 cittadini utenti del Distretto Sanitario di Serra San Bruno costituito da 19 Comuni montani.

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