mini pasquale_con_la_madre_maria_rosaSERRA SAN BRUNO - Oggi avrebbe compiuto ventun anni, invece di lui non hanno lasciato che dei poveri resti scarnificati dagli animali selvatici. Pasquale Andreacchi non ha potuto vivere, come i suoi coetanei, l'età di passaggio dall'adolescenza alla maturità, perchè tre anni fa è stato sequestrato, picchiato e ucciso brutalmente da assassini che ancora sono in stato di libertà. Impuniti. Aveva compiuto 18 anni da neanche un mese quando cadde vittima della barbarie che lo ha strappato, poco più che bambino, alla sua famiglia. 11 ottobre 2009, questa la data della sua scomparsa. Poco prima, per festeggiare il suo ingresso nella maggiore età, Pasquale si era fatto un regalo, un cavallo. Si chiamava Joe, ed insieme allo stallone Hidalgo, e ad altri, era la sua vera ragione di vita. La sua unica smisurata passione.

Pubblicato in ATTUALITÀ

 

rappoccioLa lista dei consiglieri regionali calabresi finiti nel mirino della magistratura si allunga ulteriormente. Dopo il coinvolgimento di Franco Morelli nel blitz anti 'ndrangheta del novembre scorso e dopo quello di Santi Zappalà, arrestato con l'accusa di associazione mafiosa, nella mattinata odierna, i finanzieri del Nucleo di Polizia tributaria di Reggio Calabria e della Sezione di Polizia giudiziaria hanno eseguito  un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del consigliere regionale della Calabria Antonio Rappoccio (Pri), accusato di associazione per delinquere, truffa, peculato e corruzione elettorale aggravata.

Pubblicato in POLITICA
Martedì, 21 Agosto 2012 15:03

Acqua sporca: i manifesti senza vergogna

mini manifesti comune acquaCon Sorical o con i cittadini? Questo è il problema. Un dubbio amletico, controverso e snervante, che accompagna il sindaco Rosi fin dal giorno della sua incoronazione. Di acqua sporca a Serra se ne parla da mesi, anzi da anni. Lo fece anche lui, a campagna elettorale in corso. Aveva promesso l’autonomia, il distacco da Sorical, il ripristino dei pozzi comunali e l’indagine di nuove falde acquifere con l’ausilio di improbabili boscaioli-rabdomanti. Promesse da marinaio che subiscono la metamorfosi imposta dall’obbedienza incondizionata alla voce del padrone. Ai comandi impartiti da chi sta sopra per gerarchia. Da chi sta alla Regione, che possiede il 53% di Sorical, e muove i fili disegnando nell’aria imposizioni a cui non si può disubbidire.

Pubblicato in LO STORTO

mini Paolo_MeneguzziNon ci siamo mai fatti mancare nulla, a Serra San Bruno. Un santo di quelli che contano. La visita di due papi. Una certosa millenaria. Carte in regola, insomma, per essere “la capitale europea del turismo religioso”. Come no. Ci credeva il sindaco Bruno Rosi. Così com’era convinto che il “binomio Comune-Regione” avrebbe davvero elargito 100 posti di lavoro al Parco delle Serre, che avrebbe potenziato l’ospedale e che ci saremmo resi autonomi da Sorical e dall’Alaco. Ci credeva. D’altronde i suoi “santi in paradiso” glielo avevano garantito, e lui si è sempre fidato dei suoi santi.

L’ospedale del futuro promesso da Nazzareno Salerno, presidente della Commissione sanità, si è sbriciolato sotto i colpi dei decreti emanati dall’Altissimo, Scopelliti, a cui i nostri eroi volevano dare la cittadinanza onoraria.

Pubblicato in LO STORTO
Venerdì, 22 Giugno 2012 14:49

Serra, l'asilo Chimirri non chiuderà

mini serra_san_brunoRiceviamo e pubblichiamo:

Comune di Serra San Bruno, Revocata l'ordinanza di ritiro delle Consorelle da parte della Madre Superiora - Asilo Infantile Caterina Chimirri. Mercoledi, 20 Giugno, il Sindaco di Serra San Bruno, Bruno Rosi e il Direttore Didattico dell'Asilo Infantile Caterina Chimirri, Dr. Angelo Rizzo, nella sede di Pizzo Calabro, hanno ufficialmente incontrato la Madre Superiore delle Suore della Carità, in merito alla decisione della stessa di ritirare le Consorelle da Serra San Bruno. Il Sindaco ha relazionato su danni morali, religiosi, economici e storici che tale inderogabile decisione avrebbe arrecato all'intera nostra comunità. La Madre Superiora, insieme alle Consigliere, d'avanti agli argomenti esposti, hanno REVOCATO il provvedimento, chiedendo alla Comunità di Serra San Bruno, di pregare intensamente perchè, giungano nell'ordine nuove vocazioni.

Il Delegato alla Comunicazione del Comune di Serra San Bruno, rag. Cesare Staropoli

Pubblicato in POLITICA
Domenica, 13 Maggio 2012 15:06

Serra, prove di dialogo tra Pd e Pdl

 

mini municipio_serraSERRA SAN BRUNO – Ennio Flaiano diceva che spesso nel nostro paese gli italiani corrono in soccorso dei vincitori. Ed e’ esattamente quello che potrebbe succedere nel consiglio comunale serrese dove da alcuni giorni si assiste a prove di dialogo e di corteggiamento reciproco tra Pdl e Pd. Più in particolare, secondo i bene informati, l’amministrazione pidiellina capitanata da Bruno Rosi avrebbe aperto un canale preferenziale con parte dell’opposizione rappresentata dal Partito Democratico che ha come proprio rappresentante in seno al civico consesso Rosanna Federico, già candidata a sindaco con la lista “Città degli abeti”. Di cosa si tratta? L’amministrazione comunale di centrodestra, enormemente provata dallo scoppio del “caso Zaffino” dal nome dell’assessore comunale revocato che contro la cui revoca egli stesso ha presentato un esposto alla procura della repubblica e alla prefettura, avrebbe mandato un messaggio al padre spirituale del Pd, il consigliere regionale Bruno Censore. Il contenuto? In cambio di un appoggio l’amministrazione Rosi sarebbe pronta ad accogliere nella giunta comunale il consigliere di minoranza Rosanna Federico. Certo Censore, secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, sarebbe rimasto lusingato dalla proposta ma avrebbe risposto che al momento non ce ne sarebbero le condizioni. L’impossibilità di cui parla Censore non è certamente di natura politica, appare ormai chiaro a tutti e la storia del governo centrale ce lo insegna, che tra Pdl e Pd i margini di differenza politica si sono cosi assottigliati da diventare quasi impercettibili. Il problema che impedisce l’entrata in giunta di Rosanna Federico starebbe proprio nel “caso Zaffino”, Censore vuole aspettare e vedere quello che succede con le indagini aperte dalla procura vibonese e soprattutto quali saranno le mosse della prefettura da cui dipende il futuro dell’amministrazione di Bruno Rosi, poi magari si vedrà. A cosa si riferisce quel “poi”? A due momenti successivi: il primo riguarderebbe la chiusura senza conseguenze del “caso Zaffino” e in caso di pericolo scampato ci potrebbe essere l’entrata in giunta della Federico; il secondo riguarderebbe il dopo Rosi che potrebbe caratterizzarsi per una lista comune di Pd e Pdl avente come obiettivo un esecutivo cittadino volto esclusivamente rilancio della città della Certosa. A questo punto da questa triplice intesa rimarrebbero fuori la lista “La Serra” col proprio rappresentante Pino Raffele e l’Mpa con l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono nel mirino sia del Pd che lo ha precedentemente defenestrato e sia del Pdl che proprio contro l’ex primo cittadino avrebbe pronto un dossier per presunte illegittimità amministrative perpetrate dalla sua amministrazione comunale. Quel famoso inciucio tra il consigliere regionale Nazzareno Salerno attualmente anche consigliere comunale di maggioranza  e il consigliere regionale Bruno Censore che non si è verificato al momento della caduta dell’ex sindaco Raffaele Lo Iacono potrebbe avere luogo adesso o in una seconda fase, quello che è certo è che il dialogo è iniziato e si aspetta di sapere il risultato.

Pubblicato in POLITICA

mini Certosa 2Ci sono storie che diventano misteri per la loro capacità di vincere il tempo, diventando tetragone ad ogni indagine. La storia tormentata e misteriosa di Ettore Majorana, il geniale fisico catanese sparito nel nulla il 27 marzo 1938, è senza dubbio una di esse. Una storia segnata da continue rivelazioni che, in realtà, non hanno mai rivelato un bel nulla. Da oltre settant’anni, tra ipotesi, congetture e false verità, il mistero rimane fitto ed inaccessibile. Un mistero che Leonardo Sciascia ha cercato d’indagare e ricostruire, nell’ormai, celebre “La scomparsa di Majorana”, il volume pubblicato, da Einaudi, nel 1975. Un “giallo filosofico”, nel quale sono stati raccolti i sette articoli pubblicati, dallo scrittore di Racalmuto, su “La stampa”, di Torino, tra 31 agosto ed il 7 settembre 1975, con il quale viene messa in relazione la fuga dal mondo” dello scienziato con una crisi etica e religiosa. Per Sciascia, il fisico avrebbe deciso di sparire, perché tormentato da dubbi e scrupoli morali derivanti dall’aver intuito, con grande anticipo, gli effetti terrificanti delle ricerche sull’atomo. Secondo la tesi avanzata dallo scrittore siciliano, Majorana avrebbe accuratamente architettato la scomparsa, prima di placare i propri tormenti interiori dietro la porta di un convento, o meglio di una certosa. Un luogo che Sciascia visita (foto) e del quale, nell’ultimo dei sette articoli dal titolo, “Nella Certosa la rivelazione”, dice: « […] siamo entrati in questa cittadella dei certosini, per seguire una sottile, inquietante traccia di Ettore Majorana. Una sera, a Palermo, parlavamo della sua misteriosa scomparsa con Vittorio Nisticò, direttore del giornale L’ora. Improvvisamente Nisticò ebbe un preciso ricordo: giovanissimo, negli anni della guerra o dell’immediato dopoguerra, insomma intorno al 1945, aveva visitato, in compagnia di un amico, un convento certosino; e ad un certo punto della visita, da un “fratello” […] avevano avuto la confidenza che nel convento, tra i “padri”, si trovava un grande scienziato. ». La certosa di cui parla lo scrittore, ben presto verrà associata a quella di Serra San Bruno. Eppure, Sciascia non ne fa mai il nome. In nessuno dei suoi scritti, infatti, viene esplicitamente indicata la località in cui si sarebbe rifugiato Majorana. Si parala genericamente di “una cittadella dei certosini” senza, mai, associarla al luogo in cui San Bruno trascorse gli ultimi anni della propria esistenza terrena. Come si giunse, quindi, ad identificare il luogo descritto da Sciascia con la Certosa di Serra San Bruno? Il “giallo”, a dire il vero, non durò molto, a rivelarlo, fu un giornalista della “Stampa”, Lorenzo Mondo, in un’intervista del 5 ottobre 1975, nella quale, per la prima volta, Sciascia rivela il luogo in cui ha condotto la sua indagine. Il titolo: “Parlando con Sciascia del fisico e di altre cose”, è corredato da un catenaccio quanto mai esaustivo: “Lo scrittore fa per la prima volta il nome del convento dove sarebbe fuggito lo scienziato: la certosa di Serra San Bruno”. Secondo l’estensore del pezzo: «A Sciascia venne in mente d'occuparsi di Majorana, di fargli posto tra le sue storie siciliane, quattro o cinque anni fa, sulla base di un'intervista rilasciata da Erasmo Recami. […]. Recami lo mise in rapporto con Maria Majorana, la sorella superstite dello scienziato: i documenti - lettere, appunti, testimonianze di amici - sui quali la singolare scomparsa gettava una forte luce di ambiguità, furono un grosso regalo per la disposizione investigatrice e raziocinante di Sciascia. Nei lettori del suo racconto resta però insoddisfatta la curiosità sulle conclusioni. Si sospetta che, dopo avere smontato la tesi del suicidio. Sciascia abbia imboccato, come dire, una « scorciatoia » poetica. « No - dice - sono convinto che sia andata così come ho scritto, che Majorana si sia ritirato in un convento». E’ disposto anche, per la prima volta, a fare il nome della certosa in cui Majorana avrebbe sepolto la sua angoscia per il terrificante potere, appena intravisto, di «una manciata di atomi». Si tratta della certosa di Serra San Bruno, in Calabria, provincia dì Catanzaro. Sciascia c'è stato davvero: ha visto i boschi verdissimi che la circondano e i resti del portico secentesco scampato al terremoto del 1783, ha indugiato nel piccolo cimitero con i trenta tumuli e le trenta croci nere senza nome. Lo ha accompagnato proprio un vecchio, enigmatico frate straniero dallo « sguardo chiaro in cui trascorrono diffidenza e ironia». […] a Serra San Bruno era passato, inseguito dalle sue furie, il colonnello Paul W. Tibbets, l'uomo che il 6 agosto 1945 guidò la missione dell'Eriola Gay su Hiroshima. Quest'ultima storia i certosini, e particolarmente il nuovo priore Dom Anquez, l'hanno smentita più volte, ma continua a sedurre, a muovere visitatori anche da lontano. Per Sciascia questo strano accostamento, preparato dal destino o forse dalla leggenda, tra il primo uomo che diede la « morte per atomo » e un altro che se ne ritrasse inorridito, ebbe il valore di una folgorazione. «Anche se la storia non fosse vera e la certosa di Serra San Bruno non c'entrasse - spiega - l'identificazione da me proposta avrebbe una sua verità».


Pubblicato in CULTURA
Giovedì, 12 Aprile 2012 12:59

Serra, i politici al cambio di casacca

mini masciari_zaffinoSERRA SAN BRUNO – Venuto meno il potere, collante che aveva fatto del locale centrosinistra un’armata quasi imbattibile, in quello che rimane dell’ex alleanza che aveva consentito all’allora sindaco Bruno Censore di diventare consigliere regionale del Partito Democratico e al suo facente funzioni Raffaele Lo Iacono di vincere le comunali diventando primo cittadino di Serra San Bruno, le cose sono assai mutate. I salti della quaglia sono stati molteplici e tra diserzioni e migrazioni varie, del centrosinistra rimane solo un  partito, quello Democratico che attraverso l’innesto di forze nuove, tenta di rifarsi il trucco.

Pubblicato in LO STORTO

mini brognaturo municipioBROGNATURO – Un clamoroso colpo di scena. Stando ad indiscrezioni, fatte trapelare da fonti attendibili, a soli due giorni dalla presentazione ufficiale delle liste per il rinnovo del consiglio comunale, Maria Carmela Mangiardi avrebbe ritirato la disponibilità a concorrere alla carica di sindaco. Una decisione, quella della giovane professionista, che non lascerebbe grandi margini di manovra per un eventuale ripensamento. All’origine del passo indietro, ci sarebbero alcuni contrasti sorti in seno a quella che avrebbe dovuto essere una coalizione formata dalla fusione dei gruppi guidati da Mimmo Salerno e Bruno Papa. In particolare, pare la cesura si sia consumata su una diversa interpretazione dell’accordo raggiunto la scorsa settimana.

Pubblicato in POLITICA

mini co_22_feb_2012_fusti_tra_placanica_e_serraCalabria Ora di oggi, con un articolo di Ilario Filippone, parla di una fonte segreta che avrebbe visto con i propri occhi interrare dei non meglio precisati fusti verdi nei pressi di un cimitero sperduto in contrada Titi, tra Placanica e i monti delle Serre. Il racconto sarebbe contenuto in un informativa della Procura di Locri che potrebbe presto passare nelle mani della Direzione distrettuale antimafia. Una nuova inchiesta su veleni e rifiuti tossici occultati dai clan della 'ndrangheta, dunque, sarebbe già in corso, e secondo le indiscrezioni riportate da CO è probabile che a breve inizino anche gli scavi nel luogo indicato dalla fonte segreta. Il presunto testimone riferisce di cosa vide una notte di 15 anni fa.

Pubblicato in ATTUALITÀ
Pagina 6 di 8

Il Vizzarro.it - quotidiano online
Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

Reg. n. 4/2012 Tribunale VV

redazione@ilvizzarro.it

Seguici sui social

Associazione "Il Vizzarro”

via chiesa addolorata, n° 8

89822 - Serra San Bruno

© 2017 Il Vizzarro. All Rights Reserved.Design & Development Bruno Greco (Harry)