mini I-gemelli-Nicola-e-Vito-GrattaAlberto Sia e Patrik Vitale sono stati condannati a 20 anni di reclusione ciascuno per l'omicidio dei fratelli gemelli Vito e Nicola Gratta' (foto), 45 anni, compiuto a Gagliato l'11 giugno 2010. Giovanni Catrambone, che era il terzo imputato, è stato assolto. Queste le sentenze del processo celebrato con rito abbreviato davanti al gup di Catanzaro. I tre imputati furono arrestati dai carabinieri il 2 luglio del 2010 su provvedimento di fermo emesso dalla Dda di Catanzaro. Secondo l'accusa, il duplice omicidio dei fratelli Gratta' era maturato nell'ambito di quella che viene erroneamente definita ''faida dei boschi''

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mini I-gemelli-Nicola-e-Vito-GrattaE' stato rinviato al 24 gennaio il processo a tre persone accusate del duplice omicidio dei fratelli gemelli Vito e Nicola Grattà (foto), di 45 anni, avvenuto a Gagliato l'11 giugno 2010 nell'ambito, secondo l'accusa, dello scontro tra le cosche della zona ionica catanzarese e reggina e del vibonese. Il processo, in cui sono imputati Alberto Sia, Patrik Vitale, e Giovanni Catrambone, è stato rinviato alla luce delle dichiarazioni di un nuovo pentito di 'ndrangheta, Bruno Procopio. E' stato il pm della Dda di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, a depositare, nel corso dell'udienza con rito abbreviato celebrata davanti al gup, i verbali resi da Procopio, che ha iniziato a collaborare dal 20 dicembre scorso, dopo essere stato arrestato nell'ambito dell'operazione "Showdown" condotta dai carabinieri contro le presunte cosche Sia-Procopio-Tripodi che operano nella zona di Soverato. Bruno Procopio, figlio di Fiorito Procopio che, secondo gli inquirenti, sarebbe uno dei principali esponenti del 'locale' di 'ndrangheta di Soverato, nelle dichiarazioni rese a Capomolla ha parlato anche del duplice omicidio dei due fratelli di Gagliato e per questo il pm ha deciso di chiederne l'audizione. Il collaboratore sara' sentito in videoconferenza. I tre  imputati sono stati arrestati dai carabinieri il 2 luglio 2010 su provvedimento emesso dalla Dda di Catanzaro. Una delle vittime della faida e' stato proprio il boss Vittorio Sia, padre di Alberto, ucciso in un agguato il 22 aprile del 2010. L'agguato mortale contro Vittorio Sia sarebbe all'origine, secondo l'accusa, del duplice omicidio dei fratelli Gratta'. Alberto Sia, insieme a Vitale e Catrambone, e' sospettato di avere rubato lo scooter utilizzato per l'agguato ai fratelli Gratta'.
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