mini primo-piano-mirabello“Rimetto il mio mandato nelle mani del Commissario regionale D’Attorre e del Presidente De Nisi, sperando che questo mio gesto sia correttamente interpretato e che da ciò scaturisca una discussione che possa portare rapidamente il Partito a scelte unitarie, ad una gestione condivisa e ad una nuova fase di rilancio politico”. Con queste parole Michele Mirabello, Assessore Provinciale al Lavoro, rassegna le proprie dimissioni. Il tutto accade durante l’Assemblea Provinciale dei circoli del partito democratico, tenutasi in data 12 aprile u.s. alla presenza del commissario regionale Alfredo D’Attorre. Come lo stesso Mirabello ha spiegato, il gesto non ha alcun intento polemico ma spera possa servire come stimolo e spunto di riflessione sull'intricata vicenda del PD a livello provinciale. Nel suo articolato intervento, l'ex assessore sottolinea l'importanza di rilanciare l'azione politica del partito,in modo da arrivare al congresso provinciale il più coesi possibile.

 

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mini 2012-03-24_21.00.35SERRA SAN BRUNO - Continua la pacifica occupazione, da parte del comitato civico Pro-Serre, dei locali della casa comunale della cittadina bruniana e con essa continuano a rimanere invariate anche le condizioni che gli occupanti pongono affinché il presidio sia sciolto, tenendo duro ai vani, e forse anche un po' sterili, tentativi da parte dell'amministrazione comunale per trovare un compromesso; ma andiamo con ordine.

Oggi intorno alle 13.00 un gruppo di manifestanti, come atto culmine dell'imponente manifestazione svoltasi durante la mattinata, ha occupato il municipio di Serra San Bruno; le richieste sono chiare: ospedale generale per Serra, senza se e senza ma, con conseguente modifica dei decreti 18/2010 e 106/2011 del commissario ad acta alla Sanità, Giuseppe Scopelliti;

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 mini serra_san_bruno_24_marzo_2012Al culmine della straordinaria manifestazione svoltasi stamattina a Serra San Bruno il Comitato civico Pro-Serre, in lotta per la difesa dell’ospedale “San Bruno”, ha occupato il municipio della cittadina montana come estremo atto di protesta contro i tagli della sanità che hanno messo in ginocchio un territorio già di per sé svantaggiato ed emarginato. Il Comitato continuerà la sua occupazione ad oltranza, finché il commissario ad acta Scopelliti non prenderà in considerazione le richieste del popolo serrese, ormai stanco della politica delle promesse e degli annunci.

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mini comitatoDi seguito la nota stampa del Comitato civico Pro-Serre:

Lo scorso 22 febbraio, nella Sala Consiliare della Comunità Montana delle Serre Calabre, il Comitato Civico Pro Serre ha incontrato i segretari e rappresentanti dei partiti e dei movimenti politici attivi a Serra San Bruno per esortarli ad esprimere una posizione netta e precisa sulla questione sanità e sul pesante ridimensionamento del P.O. San Bruno. All’incontro hanno partecipato tutti i rappresentanti politici convocati a cui è stata proposta la piattaforma di base secondo cui il prossimo 24 marzo sarà proclamato lo sciopero generale. Di seguito, in sintesi, gli interventi di ogni singolo segretario e le eventuali adesioni: 

Valeria Giancotti (Mpa) ha dichiarato che “è fondamentale basare lo sciopero su una richiesta precisa da indirizzare al Commissario ad Acta Scopelliti, per tanto non si può che individuare nel referente locale del PdL, Nazzareno Salerno, la reale controparte. Ad ogni modo l’Mpa aderirà attivamente allo sciopero.”

Da Michele Grenci (Al lavoro per il Cambiamento) è arrivata la disponibilità “ad aderire allo sciopero indetto dal Comitato, e di conseguenza ad esortare i nostri attivisti alla partecipazione. Siamo consapevoli che non basta semplicemente organizzare un corteo, ma piuttosto c’è l’esigenza di iniziative più incise”.

La posizione del PRC (Alessandro De Padova), individua “nel PDL l’avversario politico, nello specifico il commissario Scopelliti ed il Presidente della Commissione Sanità Salerno, verso cui indirizzare la protesta.”

Antonio Andreacchi (UDC) ha spiegato che “in questo momento è fondamentale l’unità per la salvezza dell’ospedale, ma non può che essere Scopelliti l’interlocutore del Comitato e della mobilitazione cittadina, nonostante il nostro partito sia parte determinante della maggioranza regionale. Di conseguenza non possiamo che partecipare attivamente all’iniziativa del Comitato a salvaguardia dell’ospedale”.

Paolo Reitano (PD) ha chiarito che “il Partito Democratico appoggia la piattaforma promossa dal Comitato, come d’altronde già ribadito in altri incontri pubblici, coinvolgendo il maggior numero di attivisti. Scopelliti come Salerno sono interlocutori diretti della protesta, perché non si ha notizia precisa di quale sia il loro concreto operato ed impegno per il San Bruno”.

Per Antonio Gambino (PDL) invece “i veri referenti della protesta dovrebbero essere i Commissari attualmente a capo dell’ASP provinciale. Non condivido la piattaforma del Comitato e di conseguenza il mio partito non può scendere in piazza contro il Commissario ad Acta Scopelliti. Inoltre abbiamo fede nella bontà del piano di rientro”.

Il Comitato accoglie con soddisfazione l’adesione di quasi tutte le forze politiche presenti sul territorio alla piattaforma di rivendicazioni* per l’ospedale “San Bruno”. Nella consapevolezza che il risveglio del territorio, dal basso, sia l’unica via per reagire alle politiche di emarginazione e impoverimento prodotte negli anni ai danni delle Serre, il Comitato prosegue il confronto con le realtà associative presenti nella zona, con le quali si stanno promuovendo incontri quotidiani in vista della mobilitazione generale del 24 marzo.


*PIATTAFORMA PROGRAMMATICA PER LA MOBILITAZIONE GENERALE IN DIFESA DELL’OSPEDALE

 

- L’ospedale “San Bruno” è stato fortemente ridimensionato fino ad essere svuotato di ogni funzionalità.  Nel 2007 è stato chiuso il reparto di Ginecologia-Ostetricia, il che ha creato gravi disagi alle donne delle Serre costrette ad andare a partorire in strutture molto distanti da casa, per di più con collegamenti stradali da terzo mondo. Nel 2011 sono stati chiusi i reparti di Cardiologia e Chirurgia, ridimensionati molti servizi tra cui Radiologia, laboratorio analisi e riabilitazione, lasciando il territorio scoperto con solo 20 posti letto di medicina. Il pronto soccorso, inoltre, continua ad avere gravi carenze di mezzi e personale che rendono inadeguato e inaffidabile il sistema delle emergenze. La struttura ha in dotazione una sola ambulanza, fatto grave che mette a rischio la salute di migliaia di persone. Il Comitato chiede che il “San Bruno”, classificato come ospedale di montagna nel piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario, venga riconosciuto come ospedale generale e venga dotato di una seconda ambulanza, affinché si garantiscano i livelli essenziali di assistenza sul territorio. Per questo il Comitato chiede la modifica dei decreti 18/2010 e 106/2011 del commissario ad acta (il presidente della Regione Calabria) che hanno inferto un colpo durissimo all’ospedale e quindi al diritto alla salute di decine di migliaia di cittadini.

Il Comitato si rivolge, con la piattaforma programmatica appena descritta, ai partiti politici presenti sul territorio delle Serre, sottoponendo tale documento ai locali segretari di circolo. Ai partiti il Comitato chiede di esprimersi sul futuro dell’ospedale di Serra, sulle rivendicazioni appena elencate, sulla volontà di partecipare attivamente con i propri militanti alla mobilitazione generale del 24 marzo. 
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mini scopelliti Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro della sanità, rende noto di aver ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. A Scopelliti vengono contestati la stipula del “Patto di Legislatura” tra la Regione e l’Aiop, la delibera di giunta relativa al rinnovo del protocollo d’intesa tra Regione Calabria e l’Università Magna Graecia e l’approvazione con delibera di giunta del regolamento attuativo contenente i requisiti minimi per l’autorizzazione al funzionamento e le procedure per l’accreditamento dei centri socio riabilitativi per disabili e la riconversione dei servizi Siad, relativi alla Fondazione Betania Onlus.

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mini Giuseppe ScopellitiE' piccata la replica che il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, affida ad una nota dell’Ufficio Stampa della giunta per rispondere, in qualità di commissario per l’attuazione del piano di rientro, al presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando, che gli aveva chiesto chiarimenti sullo stato d’attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario e sulla sorte degli ospedali di montagna. Per ribadire una volta di più che non tornerà indietro sulle scelte fatte - che stanno provocando non pochi disagi e proteste in molti territori, soprattutto in quelli periferici - Scopelliti fa presente ad Orlando che i suoi decreti, a cominciare dal n. 18, sono pienamente esecutivi ed è un obbligo rispettarli. "L'organizzazione sanitaria sul territorio - spiega Scopelliti - è già stata attivata con il DPGR 18/2010 validato dai Ministeri affiancanti e definito con il supporto tecnico-specialistico di Agenas. Sono stato nominato commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro

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mini Leoluca-OrlandoA distanza di sei mesi dall’approvazione all’unanimità, nel luglio 2011, della relazione sullo stato della Sanità della Regione Calabria, il Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari regionali Leoluca Orlando, ha chiesto al Commissario ad acta per la Sanità Calabrese, il Presidente Giuseppe Scopelliti, un dettagliato aggiornamento conoscitivo circa lo stato di attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale. La decisione, deliberata nell’ambito dell’ Ufficio di Presidenza, è scaturita anche a seguito di specifiche segnalazioni e dall’esito degli incontri tra membri della Commissione e rappresentanti di enti locali calabresi, che hanno sollecitato l’approfondimento delle destinazioni funzionali di alcuni ospedali di area montana.

“Rinnovata attenzione - si legge nella lettera inviata dal Presidente Orlando - è stata infatti sollecitata alla Commissione sulle peculiarità orografiche e logistiche delle zone di montagna, riconosciute meritevoli di adeguata valutazione tanto nella richiamata Relazione al Parlamento, quanto nel decreto del Commissario alla sanità del 18 ottobre 2010, così sollecitando una riflessione sul possibile superamento della natura solo sperimentale del modello di ospedale montano. Ciò potrebbe consentire, in particolare, il rilancio del presidio di Soveria Mannelli, la cui struttura, fornita di apprezzabili professionalità, ha rivestito un significativo ruolo in passato ma risulterebbe oggi sottoposta a progressivo depauperamento. Inoltre sono state rappresentate le problematiche derivanti dal possibile ridimensionamento di alcuni ospedali cosiddetti di confine, già oggetto di interesse da parte della Commissione, come quelli di Praia a Mare e Trebisacce”.

L’Ufficio di Presidenza della Commissione ha ritenuto, inoltre, di dover verificare lo stato di avanzamento dei processi di riconversione di alcuni nosocomi come quello di Scilla, nonché sottoporre la valutazione circa l’opportunità di riconsiderare alcuni accorpamenti di strutture ospedaliere, come nel caso del presidio di Melito Porto Salvo. Nell’ottica del contemperamento tra le esigenze di contenimento della spesa e l’ineludibile obiettivo di garantire un adeguato livello di assistenza sanitaria ai cittadini, infine, Orlando ha chiesto a Scopelliti elementi di conoscenza anche per quanto riguarda i programmi di edilizia sanitaria in corso di elaborazione, come quello concernente la piana di Gioia Tauro.

“La Commissione d’inchiesta sugli errori e i disavanzi sanitari è impegnata a sostenere e a stimolare l’azione delle Giunte regionali, volta a garantire efficacemente il diritto alla tutela della salute di tutti i cittadini, senza discriminazioni tra Regioni e Regioni e tra territori nell’ambito delle stesse Regioni: ciò al fine di prevenire possibili casi di errore sanitario, sovente attribuibili non tanto ad imperizie degli operatori sanitari, quanto ad anomalie funzionali ed organizzative”, ha commentato il Presidente Orlando.

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mini pd_sanitRiceviamo e pubblichiamo:

SERRA SAN BRUNO - “Al presidente Scopelliti diciamo che sull’ospedale di Serra San Bruno il Partito democratico non getta la spugna. A costo di essere pedanti e ripetitivi, il Pd chiede la revisione dei decreti che finora hanno provocato tagli scellerati ai servizi sanitari del territorio Vibonese”. Con queste parole il consigliere regionale del Pd, Bruno Censore, ha esordito all’affollato dibattito che ieri sera si è svolto presso il circolo democratico di Serra San Bruno a difesa del diritto alla salute per i cittadini dell’area interna delle Serre. L’iniziativa, organizzata dai giovani democratici Serresi, è stata indetta con lo scopo di mantenere alta la guardia dell’opinione pubblica del comprensorio Serre sulla sorte dell’ospedale San Bruno. “Il progressivo smantellamento dell’ospedale di Serra San Bruno – ha continuato Censore - rischia di riversare un carico eccessivo di pazienti sull’ospedale di Vibo che oggi non si trova nelle condizioni strutturali e strumentali per poter sopportare l’utenza di tutta la provincia. Il Partito democratico, insieme ad altre forze civiche che si sono costituite per la difesa del diritto alla salute, mantiene alta la guardia ed invita il Commissario Scopelliti alla revisione immediata dei decreti che egli stesso ha emanato facendo finta di disconoscere le difficoltà in cui versano i territori delle aree interne come quello delle Serre. Questa battaglia per la difesa di un diritto essenziale viene portata avanti a nome dei calabresi e per tutti i cittadini che stanno pagando a caro prezzo le scelte sbagliate del Commissario che ad oggi non sa produrre i riscontri economici a seguito dei tagli nei servizi. Più che razionalizzare, a noi sembra che tutto sia frutto dell’irrazionalità per questo chiediamo maggiore responsabilità  e sensatezza nelle scelte”.

A dare il loro contributo all’incontro sono stati l’ex assessore provinciale Domenico Dominelli, il coordinatore del Circolo Serrese del Pd Paolo Reitano, il capogruppo del Pd in consiglio comunale Rosanna Federico, ed inoltre Andrea Pisani, Maria Rosaria Franzè e  Luigi Tassone.

Ad aprire la lunga schiera di interventi è stato proprio Reitano, il quale si è soffermato sulle misure previste dal Piano di rientro, evidenziando come "le scelte del governo regionale abbiano portato al depauperamento delle aree interne". Presente anche il primo cittadino di Spadola, Giuseppe Barbara, che non ha esitato a lanciare strali nei confronti della politica nazionale, regionale e provinciale. L’esponente del Pd nell’assise cittadina, Rosanna Federico, ha spiegato le ragioni dell’iniziativa, soffermandosi anche sulle "devastanti" conseguenze del Piano di rientro. "Soprattutto negli ultimi mesi – ha aggiunto – stiamo assistendo alla demolizione del sistema sanitario e, come se ciò non bastasse, le misure vengono attuate senza alcun riguardo ai principi di eguaglianza territoriale. La provincia di Vibo, infatti, è quella più emarginata dalle scelte della politica regionale, indifferente di fronte ai problemi del nostro territorio". Critiche anche nei confronti del primo cittadino, Bruno Rosi, che continua ad essere "defilato" di fronte alle problematiche del nostro nosocomio. Anche a giudizio dell’ex consigliere comunale Vincenzo Damiani, bisogna "mettere in atto quei pochi servizi che si possono mantenere". Maria Rosaria Franzè, dal canto suo, ha criticato il "fiume di parole inutili" del presidente Scopelliti, per poi aggiungere che "noi, come cittadini, non siamo più disposti a tollerare tale situazione". Presente anche l’esponente locale dell’ Udc, Antonio Andreacchi, il quale si è congratulato con gli organizzatori dell’iniziativa, non risparmiando però la classe politica del nostro Paese, che dovrebbe "fare di tutto per trasmettere fiducia nelle persone". Secondo Pisani, negli ultimi mesi si sta diffondendo "la moda di affidare incarichi senza seguire alcuna metodologia, basata anche su un minimo di meritocrazia". L’esponente dei Gd Luigi Tassone, invece, ha preso di mira il consigliere regionale del Pdl Salerno ed il sindaco Rosi, che si starebbero mostrando "indifferenti" di fronte al problema della sanità calabrese.

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mini utg_viboIl Consiglio dei ministri ha conferito al dottor Michele Di Bari, 53 anni, originario di Mattinata (Foggia), l'incarico di prefetto di Vibo Valentia in sostituzione del prefetto Luisa Latella, "che viene collocata in disponiblità - si legge nel comunicato stampa diffuso al termine del Consiglio dei ministri - ai fini del conferimento dell'incarico di commissario straordinario del comune di Palermo". Il prefetto Di Bari, che probabilmente si insedierà già nei prossimi giorni, proviene da Trieste, dal Commissariato del Governo nella Regione Friuli Venezia Giulia, dove ricopriva l'incarico di Vice Commissario del Governo.

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mini alluvione_vibo1La Coldiretti Calabria richiama ancora una volta l'attenzione sui fondi destinati alle imprese agricole del vibonese che subirono ingenti danni dall'alluvione del 3 luglio 2006. Di seguito la nota di Coldiretti: "A distanza di cinque anni e mezzo, dall’evento alluvionale verificatosi nella provincia di Vibo Valentia che arrecò gravi danni al territorio, alle attività produttive ed alle persone, le 61 aziende agricole danneggiate, non hanno avuto alcun indennizzo. Questo il dato che emerge a fronte di tante istruttorie, di passaggi di competenze e trasferimento di fondi che ad oggi non hanno prodotto nulla se non lungaggini ed illusioni. La Coldiretti Calabria, ha scritto una lettera al Commissario delegato il presidente della Regione Scopelliti, al presidente della provincia di Vibo Valentia

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