proloco mostra_funghiAll’interno della manifestazione “La festa del fungo”, organizzata dalla Pro Loco di Serra San Bruno, la prima giornata è stata dedicata alla raccolta di funghi in quattro diverse località montane: monte Pecoraro, Santa Maria, “Bellu-Angilaru” e Rosarella. I micologi lametini Gennaro Di Cello e Vincenzo Curcio, con l’aiuto di Tommaso Daffinà e del naturalista serrese Giuseppe Pisani, hanno coordinato i quattro diversi gruppi predisposti per la raccolta dei funghi. I partecipanti alla raccolta hanno selezionato circa 120 specie, utili ad organizzare la mostra – ancora in corso – allestita all’interno di Palazzo Chimirri. I funghi raccolti sono stati catalogati in base al loro grado di tossicità.

Nel pomeriggio di ieri, i micologi Di Cello e Curcio, hanno tenuto un seminario durante la mostra, descrivendo ai presenti la composizione delle spore del fungo anche grazie ad una analisi fatta al microscopio. L’inziativa, per l’entusiasmo degli organizzatori, ha fatto registrare un alto numero di visitatori giunti nella cittadina della Certosa da più parti della Calabria.

Di Cello, ha invitato i partecipanti ad essere cauti nella scelta dei funghi e a non utilizzare metodi non scientifici per determinarne la commestibilità. «Molte volte – ha spiegato il micologo – si usa impropriamente bollire i funghi con l’aglio per capire se lo stesso è commestibile o meno. Da questo esperimento poco affidabile, ne viene fuori che se il fungo diventa nero non è commestibile, se invece il colore non muta lo è. Affidarsi a questo esperimento potrebbe essere rischioso, dato che, come tutti sanno, esistono in natura funghi, che per il loro alto grado di tossicità, possono essere mortali».

Oltre al fattore commestibilità, Di Cello ha anche spiegato quanto il fungo sia importante per il bosco. Le varie specie, a seconda di come traggono il nutrimento, si dividono in simbionti, parassiti e saprofiti: i primi (il porcino ad esempio) vivono in simbiosi con la pianta, per questo non sono coltivabili. I parassiti (chiodini) colpiscono la pianta ma solo nelle parti ammalate della stessa. I saprofiti (lingua di bue), comunemente conosciuti come gli spazzini del bosco, vivono al di sopra della pianta morta, trasformando la sostanza organica in elementi più semplici, utilissimi alla sopravvivenza del bosco. «I funghi – ha detto in conclusione Di Cello – sono il simbolo di un bosco rigoglioso. La mancanza degli stessi, sono sintomo di un terreno povero e debilitato».

La tre giorni proseguirà oggi con la vera e propria Festa del Fungo, caratterizzata dalla presenza di stand lungo Corso Umberto e del “Sentiero dell’artigiano” realizzato nel cuore del centro storico, dove sono stati allestiti diversi locali per ricalcare gli ambienti delle vecchie botteghe artigianali. Sempre nella giornata di oggi, sia a pranzo che a cena, sarà possibile gustare, in tutti i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa, menù completi a base di funghi al prezzo eccezionale di soli 15euro. In questo momento è anche in corso la mostra “Tra lumi e scuru” promossa, nell’ambito della stessa tre giorni, dall’Associazione Culturale Il Brigante. 

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mini logo_lnd_dilettantiMessi da parte gli entusiasmi per il meritato primato in classifica, ieri il Soriano avrebbe dovuto affrontare il Gioiosa Jonica in trasferta in uno degli anticipi della quarta giornata del campionato di Promozione, girone "B". La sfida però, strano ma vero, è stata sospesa dal direttore di gara (il signor Critelli di Catanzaro) proprio allo scadere per impraticabilità del campo. Il terreno di Bovalino, infatti, a causa delle forti piogge che hanno interessato l'incontro, era impraticabile, tanto che anche le linee erano state addirittura cancellate. C'è, però, da chiedersi: perchè continuare a giocare per tutta la seconda frazione e sospendere l'incontro solo al '90, quando il terreno di gioco versava già in condizioni impietose? Non è dato sapere la risposta, ma il Soriano certamente è stato penalizzato da questa decisione, visto che i rossoblu avevano già la vittoria in mano, per un gol messo a segno da Nesci ad inizio ripresa. Adesso bisognerà attendere la decisione del giudice sportivo. 

E' durata, invece, soltanto 25 minuti la sfida tra Bianco e Brancaleone. Anche in questo caso a vincere, purtroppo, è stata la pioggia e l'arbitro Fiumara di Crotone non ha potuto fare altro, viste le condizioni del campo, di rinviare il match a data da destinarsi. 

Vince, invece, l'Aurora Reggio che, così facendo, si porta momentaneamente al secondo posto in compagnia di Deliese (che affronterà oggi pomeriggio la Cittanovese), Locri, che ieri ha pareggiato 1-1 contro la Villese e Soriano. 

Il cartellone della quarta giornata riserva anche la sfida tra Serrese e Polistena, che andrà in scena oggi pomeriggio alle ore 15.30, presso lo stadio "La Quercia" di Serra San Bruno.

Riportiamo di seguito i risultati degli anticipi, il programma di oggi e la classifica

4^ giornata

Gioiosa Jonica-Soriano sospesa
Bianco-Bagnarese sospesa
Aurora Reggio-Calulonia 2-0
Villese-Locri  1-1
Serrese-Polistena oggi pomeriggio
Cittanovese-Deliese ""
Marina di Gioiosa-San Giuseppe ""
Rizziconi-ReggioMediterranea ""

Classifica

Villese  8
Deliese 7*
Soriano 7*
Aurora Reggio 7
Locri 7
Cittanovese 6*
San Giuseppe 5*
Marina di Gioiosa 5*
Bagnarese 4*
Serrese 4*
Gioiosa Jonica 4*
Rizziconi 3*
Caulonia 3
ReggioMediterranea 1*
Polistena 1*
Bianco 0*


*UNA PARTITA IN MENO


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soro19Il primo di maggio del 1569 Carlo d’Asburgo, Arciduca d’Austria e fratello del nuovo Imperatore Massimiliano, è in visita a Firenze, dove viene sontuosamente accolto dal duca Cosimo e dal di lui figlio Francesco, il quale, solo quattro anni prima, aveva sposato Giovanna d’Austria, sorella di Carlo. In onore dell’Arciduca viene rappresentata la commedia la Vedova, opera del commediografo e letterato di corte Gian Battista Cini. Personaggi principali della commedia sono, tra gli altri, un soldato siciliano (Fiaccavento), un signore veneziano (Messer Marino) e un gentiluomo napoletano (Cola Francisco Vacantiello). A un certo punto dell’intreccio, Messer Marino comunica a Fiaccavento l’intenzione di dare sua figlia in sposa a Cola Francisco, affermando che quest’ultimo aveva assicurato di far arrivare dalla Calabria, sua terra d’origine, tutte le carte utili a comprovare il suo rango. All’udire che Cola Francisco è di origine calabrese, tuttavia, Fiaccavento mette in guardia Messer Marino, sbottando:

Dunque, iddu è Calabrisi? Uh santu Diavulu

Di Paliermu! Ah, ah, ah! Et vui buliti

Donar mugghieri, ah, ah! cum reverentia

A nu strunzu d’asin calavrisi? Et nun

Sapiti ancora lu muttu?

[..]

Et nun sapiti chi nostru Signuri

Deu, quandu criau lu Mundu, dissi

A chisti disgratiati: “Surgite,

Calabrorum de stercore asinorum”?

Et chi si dici de lu Calavrisi:

“Trista la casa chi ci sta lu misi,

Et si ci sta l’annu,

Ci duna lu malannu”?

Quando, nel corso della vicenda, Fiaccavento e Cola Francisco si trovano insieme sulla scena è un profluvio di insulti, con il soldato siciliano che insiste sulle origini calabresi di Cola Francisco come speciale motivo di biasimo. «Vattinni a Riggiu», incalza Fiaccavento, «non senti li Turchi comu si sunnu accunzati? chi vonnu veniri un atra vota a saturari megghiu li vostre fimmene». E se Cola Francisco prova a replicare con un «Siciliano pisciaza di Franzisi» e altre ingiurie, Fiaccavento ribatte pronto con «Bastardu di li Turchi» e «Iuda imprennasumeri».

L’inclinazione al tradimento è uno dei caratteri che più comunemente sono stati attribuiti ai calabresi, e nel Sedicesimo secolo l’immagine del calabrese traditore, spesso rinvigorita dal sospetto di familiarità di sangue col Turco, è profondamente radicata e fermamente consolidata. Non era forse stato un vecchio bombardiere calabrese colui che, passando tra le file del nemico, aveva suggerito a Saladino il modo di prendere la città di Strigonia, nel cuore dell’Ungheria, nel 1543? – Questo, almeno, è quanto riferisce lo storiografo di Francia, Gilbert Saulnier du Verdier. Nel 1569, il calabrese più famoso d’Europa è, senza ombra di dubbio, il terribile “Re” d’Algeri, il rinnegato Occhialì (o Lucalì, Uccialì, Ulucci Alì, Ulug Alì, Uluds Alì, e altri ancora), ovvero Gian Dionigi Galeni da Le Castella, rapito dai turchi nel 1536 e venduto come schiavo a Istanbul, dove si era convertito all’Islam per non incappare nella pena capitale comminata agli schiavi che si macchiavano di omicidio. Occhialì aveva percorso tutto il cursus honorum all’interno della marina militare ottomana sotto la guida del famoso Dragut, al quale era poi succeduto nella carica di Vicerè d’Algeri e Signore di Tripoli. E ora eccolo, il calabrese che non aveva avuto timore di rinnegare la propria fede per aver salva la vita, intento a versare il sangue dei suoi fratelli e a razziare le loro terre, a commerciare in cristiani e a costruire moschee in onore del Dio degli infedeli.

 D’altra parte, umanisti come Niccolò Perotti o Pietro Crinito (Pietro Baldi Del Riccio), ghiotti di curiosità filologiche e favolose, non avevano incontrato difficoltà a rintracciare, nei vecchi testi degli storici, le prove dell’iniquità connaturata al carattere calabrese. E se Perotti doveva metterci del suo per interpretare i Bilingues bruttates come i Bruzi voltagabbana (quando il grammatico Festo –rimandando a Ennio– altro non intendeva che i Bruzi bilingue, in quanto essi parlavano sia il Greco che l’Osco), per Crinito è sufficiente richiamare le testimonianze di Diodoro Siculo, Tito Livio, Strabone e Aulo Gellio per corroborare, su un piano apertamente accademico, il pregiudizio “anticalabrese”. Per Diodoro Siculo e Strabone, i Bruzi erano disperati in fuga dal territorio dei Lucani che si erano raccolti nell’impervio, estremo sud della penisola, e il cui stesso nome, Brettioi, tradiva la loro origine e indole: quella di essere schiavi. Nella storia di Roma immaginata da Tito Livio, i Bruzi sono il popolo che non perde tempo a schierarsi dalla parte di Annibale, quando questi attraversa l’Italia in groppa ai suoi elefanti. Traditori di natura, e piuttosto tardi di comprendonio, si fanno ingannare da Quinto Fabio Massimo, aiutandolo a prendere Taranto solo perché l’ufficiale della guarnigione bruzia lasciata da Annibale a guardia della città s’è infatuato d’una donna. Alla fine della guerra, agli ormai sottomessi Bruzi i Romani vincitori negano la cittadinanza e li interdicono dal servizio militare. Piuttosto, racconta Aulo Gellio, essi sono destinati al servizio più infamante: quello di flagellatori al servizio dei magistrati provinciali. Su questi elementi si costruisce, a partire dal Medioevo e poi nel Rinascimento, con Perotti in prima linea, la convinzione che vuole i Calabresi torturatori e flagellatori di Gesù Cristo. I Calabresi, anzi, sono tutt’intorno al Messia durante la passione: calabresi i fustigatori; calabrese –di Cosenza, capitale del Bruzio– Pilato; calabrese, addirittura, Giuda Iscariota. I calabresi, insomma, contendono agli ebrei il non invidiabile titolo di carnefici di Nostro Signore, quando non sono essi stessi additati malevolmente come giudei.

 Di queste accuse e delle repliche che seguono rende conto, mirabilmente, Augusto Placanica nella sua Storia della Calabria, mettendo in luce, oltreché la durezza del pregiudizio anticalabrese, la mitizzazione della Calabria operata, in contrapposizione a quel pregiudizio, dagli stessi intellettuali calabresi. Uomini di solida dottrina come Barrio, Telesio, Campanella, Fiore da Cropani e, più tardi, Posterario, si impegnano attivamente a controbattere alle accuse e riabilitare l’immagine del calabrese. Essi, tuttavia, si trovano nella difficile situazione di rivolgersi a interlocutori che della Calabria e dei calabresi quasi mai avevano fatto esperienza –e forse mai l’avrebbero fatta– e già cominciavano a infatuarsi dell’idea del calabrese come “selvaggio d’Europa”. E in questa mitizzazione ad usum externorum si rincorrono e si perpetuano, in Telesio come in Campanella, i motivi della fertilità del suolo calabrese, della bellezza del paesaggio, dell’antica sapienza pitagorica ancora riverberante nel più umile dei suoi abitanti. L’opera di Gabriele Barrio da Francica, De Antiquitate et situ Calabriae (1571), alla quale avrebbero attinto innumerevoli intellettuali e per la redazione della quale l’autore aveva ottenuto l’appoggio di un altro calabrese illustre, il cardinal Guglielmo Sirleto, bibliotecario e custode della Biblioteca Vaticana, è il primo e più sistematico –se non il più efficace e rigoroso– tentativo di autorappresentazione della Calabria e dei calabresi di fronte ai topoi della letteratura umanistica. L’obiettivo dichiarato di Barrio è quello di «riportare in luce una verità che dai detrattori viene taciuta o viene ignorata», ed è un obiettivo che viene perseguito, in primo luogo, su un piano accademico. Le pagine dell’opera di Barrio, grondanti di squisita e raffinatissima erudizione, prima ancora che col pregiudizio mentale e culturale, cercano un confronto con la tradizione storico-letteraria sedimentatasi nel corso dei secoli. La Calabria di Barrio non è meno letteraria di quella di Perotti e Crinito, ed è costruita coi medesimi arnesi da quelli utilizzati: il ricorso a un passato remoto, quando non leggendario, e l’elevazione di suggestioni al rango di prove e documenti.

 Questa letterarietà costituisce uno degli elementi portanti che caratterizza l’autorappresentazione della Calabria sino ai giorni nostri, così come l’idea del contrasto tra la natura –meravigliosa e incontaminata– e l’iniquità dei feudatari e dei padroni. Nell’opera di Barrio è già evidente quella tensione tra la bontà della natura e la malvagità dell’uomo che avrebbe condizionato pesantemente l’autorappresentazione dei calabresi nei secoli a venire, e avrebbe determinato, nella grande maggioranza dei casi, lo slittamento verso una dimensione mitico-letteraria, necessariamente ottenuta tacendo quanto si sarebbe scelto di non vedere. È esattamente a questa tensione e a questo slittamento che Corrado Alvaro si riferisce quando afferma che i calabresi «mettono il loro patriottismo nelle cose più semplici, come la bontà dei loro frutti e dei loro vini. Amore disperato del loro paese, di cui riconoscono la vita cruda, che hanno fuggito, ma che in loro è rimasta allo stato di ricordo e di leggenda dell’infanzia». La stessa tensione e lo stesso slittamento che si ripresentano puntualmente, ogni volta che un spot pubblicitario, un film o un libro ci costringono ad autorappresentarci.

Nell'immagine: Anonimo, Uomo in costume calabrese (PInacoteca del Museo Civico di Foggia)




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Mercoledì, 24 Settembre 2014 12:58

Serra, incendiate due autovetture

mini vdfSERRA SAN BRUNO - Due autovetture sono state incendiate questa notte nel popoloso centro montano: si tratta di una Nissan Qashqai e di una Mini Cooper, date alle fiamme in un terreno alle porte del paese, di proprietà di Pino Iennarella, testimone chiave del processo “Business cars”, che ne concedeva anche l'uso ad una carrozzeria adiacente per il parcheggio di mezzi incidentati. E tra questi c'erano anche le due macchine date alle fiamme.

L'incendio potrebbe essere di natura dolosa, visto e considerato il ritrovamento di un pezzo di bottiglia di plastica sporco di benzina. Le macchine sono state colpite gravemente dalle fiamme divampate dall'interno degli abitacoli. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Serra ed i carabinieri della locale Compagnia, diretti dal capitano Stefano Esposito Vangone, che hanno già avviato le indagini sull'accaduto. 
 
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mini scuolaelementareSERRA SAN BRUNO - Con l'estate, ormai, alle spalle, da lunedì prossimo buona parte degli istituti scolastici riapriranno i cancelli per l'inizio di un nuovo anno tra i banchi di scuola. I problemi, però, si presentano puntuali, prima ancora del suono della campanella. A causa di alcuni lavori che si stanno svolgendo presso la scuola elementare del quartiere di "Terravecchia", infatti, parte degli alunni potrebbero essere costretti ad iniziare le lezioni nella vicina scuola Media, per le prossime quattro settimane e fino a quando non verranno terminati i lavori. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di ripercorrere le fasi della vicenda: il 9 settembre scorso si è tenuta una riunione alla quale hanno preso parte il dirigente dell'istituto, Maria Viscone, il primo cittadino di Serra, Bruno Rosi, il direttore dei lavori, Antonio Malidindi, il presidente del consiglio d'istituto, Giuseppe Zangari, il geometra Graziano Mandaliti e l'amministratore della ditta appaltatrice, Domenico Serra. Durante l'incontro, si è discusso sull'andamento dei lavori, che riguardano sia la parte esterna dell' edificio che quella interna ed in particolar modo il rifacimento totale dei bagni al piano terra e al primo piano, il completamento e l'adeguamento dell'impianto elettrico e la collocazione delle lampade di emergenza. Il direttore dei lavori, Antonio Malidindi, nel corso della riunione avrebbe fatto presente che le interferenze derivanti dai lavori in questione sono tali al punto che, per tutelare l'incolumità degli alunni e dei docenti, fosse necessario chiudere il plesso per quattro settimane. Cosa, questa, che si è subito diffusa a macchia di leopardo tra i genitori, molti dei quali avrebbero espresso le proprie perplessità di fronte alla decisione di far frequentare le lezioni ai propri figli di pomeriggio, dalle 14 alle 19. Nella giornata odierna, inoltre, si è tenuta un'altra riunione tra il sindaco Rosi ed i genitori, al termine del quale pare si sia deciso di proseguire sulla strada delle lezioni pomeridiane, mentre i bambini dell'asilo frequenteranno le lezioni nella scuola dell'infanzia di Spinetto.

 

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mini mongianaAccolta da parte del Consiglio di Stato la richiesta di sospensione dell'interdittiva antimafia, adottata dalla prefettura di Vibo Valentia, nei confronti dell'attività “Ristorante degli amici” (il cui proprietario è Vincenzo Vallelonga), con sede a Mongiana (VV). Secondo quanto comunicato in una nota dal legale Antonio Fazio, nella prima fase è stato presentato il ricorso al Tar Calabria, il quale ha rigettato la richiesta di sospensiva con condanna alle spese. L'appello cautelare, presentato sempre da Fazio e dall'avvocato Marcello Greco, infine è stato accolto in data 29/8 dal Consiglio di Stato.
«Ritenuto che - si legge nell'ordinanza - alla luce della modesta incidenza economica che l’interdittiva sembra comportare, al momento, sulla situazione dell’appellante, le sue esigenze cautelari possono essere soddisfatte mediante il motivato aggiornamento del provvedimento, alla luce dei motivi di ricorso, ad opera della Prefettura di Vibo Valentia – Ufficio Territoriale del Governo, entro il termine di sessanta giorni dalla comunicazione del presente provvedimento».
La palla passerà di conseguenza al Tribunale amministrativo che si dovrà pronunciare dunque con l'udienza di merito.
«Ritengo – ha dichiarato il legale – che le note informative antimafia rappresentino uno strumento utile e necessario per permettere e garantire la legalità nell'ambito dei rapporti tra PA e imprese del territorio, specie in materia di appalti. Nel caso di specie, il Consiglio di Stato ha dato rilievo agli aspetti concreti e obiettivi della vicenda, che serviranno a sconfessare sospetti di infiltrazioni mafiose nella gestione dell'attività d'impresa. Un provvedimento positivo dopo una lunga serie di rigetti per i ricorsi delle imprese del vibonese».
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superiore einaudiL’amministrazione provinciale, già da tempo, ha messo in subbuglio i conti economici delle scuole sparse sul territorio. Adesso ad aggiungersi è un nuovo provvedimento “taglia costi”, che andrà, questa volta, ad interessare direttamente le spese per l’utenza telefonica e per la connessione internet degli istituti d’istruzione superiore del Vibonese. Le spese, fino ad ora sopportate dall’ente provinciale – che annovera fra gli ambiti di competenza quello, appunto, dell’istruzione – andranno a gravare ora direttamente sulle case degli istituti scolastici.

Un provvedimento del tutto in contro tendenza, visti gli sforzi compiuti in queste ultime settimane dal Ministero dell’Istruzione per l’erogazione di ingenti fondi in tutta Italia a favore del riammodernamento e della messa in sicurezza degli edifici e che non mancherà chiaramente di generare ripercussioni notevoli sulle attività scolastiche. A rendere nota la decisione, con una comunicazione indirizzata a tutti i dirigenti delle superiori e al Commissario straordinario della Provincia di Vibo Valentia, Lucia Iannuzzi, è stato il dirigente provinciale Giacomo Consoli: «Viste le condizioni finanziarie dell’ente – scrive il funzionario – non è possibile sostenere le spese relative alle utenze telefoniche e di connessione dati in dotazione a codesti istituti e fino ad oggi intestate all’amministrazione provinciale. Considerato che la Telecom, a causa dell’insolvenza dell’ente Provincia, ha già sospeso alcuni servizi».

La Provincia, dunque, da tempo in grave deficit economico, impossibilitata a ripristinare in tempi brevi la riattivazione dei servizi, tagliati ad alcune scuole, ha pertanto ovviato verso la sforbiciata netta per tutti gli istituti, anche perché, presumibilmente, da qui a poco, si sarebbe giunti alla sospensione delle utenze delle altre scuole. In considerazione di ciò, Consoli, ha invitato i dirigenti scolastici a «voler procedere alla voltura dei contratti delle utenze in questione o comunque ad attivarsi con propri fondi al fine di assicurare i servizi che rivestono carattere essenziale per gli istituti». Diversi dirigenti scolastici, appreso il provvedimento, hanno già annunciato una pronta e dovuta reazione a tutela della posizione delle scuole e degli studenti che andranno a sopportare le conseguenze maggiori di questo ennesimo taglio.

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mini ags_logo_nuovoIl crowdfunding è oggi uno degli strumenti maggiormente adottati per la raccolta fondi al fine della realizzazione di eventi o progetti di natura culturale, che purtroppo non trovano nelle istituzioni linfa economica per l'attuazione.

Tecnicamente «il crowdfunding (dall'inglese crowd, folla e funding, finanziamento) o finanziamento collettivo in italiano, è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di micro finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse».
 
In Calabria, sono tante le iniziative culturali che per darsi hanno fatto ricorso a questo particolare finanziamento. Da quest'anno, tutti gli appassionati del calcio dilettantistico, grazie alla risorsa del finanziamento collettivo, avranno la possibilità di seguire in diretta streaming il campionato di Calcio (partite casalinghe) della società sportiva Ags Soriano, che milita nella Promozione.
 
L'iniziativa, è nata da un'idea del gerocarnese Francesco Catania – titolare della SW&HW solution con sede a Soriano Calabro – il quale, grazie a un link satellitare (internet attraverso la parabola) ha pensato di regalare al pubblico degli appassionati di sport le partite dell’Ags Soriano.
 
Un evento, quello della diretta streaming, sperimentato già in altre occasioni. Catania, per la festa degli emigrati tenutasi a Gerocarne il 19 agosto scorso, ha organizzato una sua postazione per la diretta, partecipata sul web da circa 300 utenti in contemporanea. Ma, degna di nota, soprattutto dopo gli ultimi fatti di cronaca, è stata la diretta, il 24 agosto scorso, della processione gerocarnese in onore di San Rocco, che ha registrato la partecipazione in diretta di ben 500 utenti collegati all'evento.
 
Il passo successivo, dunque, vedrà come protagonista lo sport. Da qualche giorno, dati i costi da sostenere per la realizzazione delle dirette, è partita la campagna di finanziamento collettivo al quale tutti gli interessati potranno partecipare, anche con una donazione simbolica, al fine di rendere possibile la realizzazione dell'interessante progetto. Chi volesse dare il proprio contributo troverà le informazioni al seguente link clicca qui
 
Di seguito la descrizione del progetto sul sito crowdfunding-italia.com:
 
«Per la stagione 2014-15, gli appassionati di Calcio avranno l’opportunità di seguire le partite casalinghe di Promozione della società sportiva Ags Soriano in diretta streaming sul web. Vogliamo dare la possibilità a tutti – anche agli emigrati che volessero rivedere i propri figli, nipoti, parenti o paesani – e ai tifosi, di seguire i propri idoli locali attraverso la diretta sul web. Nonostante la forte voglia di promuovere questo lungimirante progetto, sono notevoli gli sforzi – anche in termini economici – per realizzare una diretta streaming, fruibile da ogni parte del mondo. Pertanto, date le continue richieste di questo genere di servizio, chiediamo ai supporter della squadra – ma anche a tutti coloro che ritenessero importante la nostra iniziativa – di contribuire con una piccola donazione, affinché la diretta delle partite divenga realtà. L’appello è rivolto anche agli imprenditori che volessero sostenere il nostro progetto, poiché sul canale per le dirette streaming sarà possibile anche coprire degli intermezzi pubblicitari».
 
 
 
 
 
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mini zanutoRiceviamo e pubblichiamo

Primi giorni di allenamento per la formazione giallorossa. Visite mediche, sedute pesi in palestra e in piscina e due allenamenti imperniati sulla tecnica. Questo il menu affrontato dal team di Fefè De Giorgi che ieri pomeriggio ha chiuso la prima settimana di preparazione atletica con una seduta di allenamento sulla sabbia di Pizzo, ridente cittadina turistica della “Costa degli Dei”. Zanuto: "Abbiamo iniziato bene, gruppo fantastico"

Due ore di intenso allenamento sulla sabbia. Così si è conclusa la prima settimana di preparazione atletica per la Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia. Il gruppo giallorosso si è ritrovato ieri pomeriggio a Pizzo, ridente località turistica della “Costa degli Dei” in provincia di Vibo Valentia, per una seduta di allenamento di beach-volley. Sotto lo sguardo attento di coach Fefè De Giorgi e dello staff tecnico, gli atleti giallorossi si sono divertiti in sfide 3x3 sulla sabbia del litorale napitino. Un allenamento proficuo avvenuto dopo una prima tranche di sedute che hanno visto il gruppo allenarsi prevalentemente in palestra e in piscina oltre a due allenamenti improntati sulla tecnica al Pala Valentia. Già da questo primissimo scorcio di stagione si intravede un buon spirito di coesione da parte del gruppo e la giusta mentalità per presentarsi al meglio ai nastri di partenza del campionato. La conferma arriva da uno dei nuovi arrivati, lo schiacciatore italo brasiliano Bruno Zanuto:

"La società ci ha accolto in maniera stupenda – ha affermato il martello classe 1983 - anche il nostro mister Fefè  De Giorgi dal primo giorno ci ha trasmesso la sua idea di lavoro. Siamo partiti subito con la parte fisica e oggi abbiamo chiuso molto bene la prima settimana di lavoro facendo un po’ di allenamento sulla sabbia. Speriamo di riuscire a crescere ogni giorno, ogni settimana, come accaduto in questi primi giorni di lavoro in modo tale da arrivare all’inizio del campionato al 100%. Il gruppo è fantastico, siamo andati subito d’accordo nello spogliatoio. Forni e Gavotto ci hanno fatto sentire a casa e anche lo staff si è reso molto disponibile fin dall’inizio. Insomma abbiamo iniziato bene questa settimana in tutti i sensi".
Ora la squadra godrà di due giorni di riposo. Poi di nuovo tutti sul campo e in palestra da lunedì con l’inizio della seconda settimana di preparazione atletica

Nella foto, Bruno Zanuto in azione, contrastato a muro da Mauro Gavotto, durante l’allenamento pomeridiano di ieri dedicato al beach-volley

UFFICIO STAMPA TONNO CALLIPO CALABRIA VIBO VALENTIA

 

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guardia di finanzaUn danno erariale per 8milioni e 200mila euro ravvisato in materia di indebita percezione di due distinti finanziamenti, comunitari e nazionali, tra loro incompatibili, erogati dalla Regione Calabria in favore della “Eurocoop”, società addetta alla raccolta dei rifiuti. Questo quanto emerso a seguito dell’operazione denominata “Bis in idem” e segnalato, questa mattina, all’attenzione della Procura regionale della Corte dei conti da parte della Guardia di finanza di Vibo Valentia.

Ventidue sarebbero i soggetti finiti nel mirino degli inquirenti, che avrebbero posto in essere un articolato sistema fraudolento. Tra questi Bruno Calvetta, all’epoca dei fatti direttore generale del Dipartimento Lavoro della Regione Calabria; oltreché dirigenti e dipendenti del medesimo Dipartimento; Ottavio Gaetano Bruni e Francesco De Nisi, entrambi ex presidenti della Provincia di Vibo Valentia; tre funzionari in organico sempre alla Provincia di Vibo; l'ex sindaco di Vibo Valentia Francesco Mario Sammarco e i responsabili della società beneficiaria del finanziamento tra cui il presidente del Cda Silvio Claudio Martino.

Già nel maggio scorso l’inchiesta aveva condotto all'arresto di sei persone, mentre altre tre erano state poste ai domiciliari. In seguito, su ricorso delle difese degli indagati, questi ultimi provvedimenti coercitivi di custodia cautelare erano stati attenuati ed in parte annullati dal Tribunale del Riesame.

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