mini diga-alacoNuovo colpo di scena sull'ormai famigerato invaso dei veleni. Nel pomeriggio odierno, infatti, il direttore generale dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell' ambiente), Sabrina Santagati, ha consegnato una relazione al prefetto di Vibo Valentia, Michele di Bari, chiamando in causa direttamente l' Azienda sanitaria di Soverato che, secondo l' Arpacal, «non sarebbe intervenuta nonostante le segnalazioni di non potabilità dell'acqua».

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mini rubinettoRiceviamo e pubblichiamo:

Un disastro senza fine! Per riparare i danni, compiuti dall’amministrazione comunale più inadeguata che la storia di Serra ricordi, non basterà un intero lustro. L’elenco dei guasti è lungo, forse interminabile. Si potrebbe cominciare con la responsabilità di aver fatto arrivare, per la prima volta nella millenaria storia cittadina, una commissione di accesso agli atti, per finire all’aver avallato, con l’indifferenza ed il complice silenzio, la sostanziale chiusura dell’ospedale. A ciò si aggiunga, la mancata soluzione del problema connesso con la potabilità dell’acqua. Una vera e propria emergenza, in cui l’amministrazione comunale ha palesato tutti i suoi limiti. Prova ne è la vergogna derivante dall’ordinanza n. 28, con la quale è stata disposto: il divieto “all’uso dell’acqua potabile” per i cittadini serviti dal serbatoio “di acqua denominato “Guido””, la chiusura delle fontane pubbliche “ubicate in località Santa Maria ed in piazza Monsignor Barillari”, nonché l’apposizione di cartelli indicanti la non potabilità dell’acqua alle fontane ubicate nelle località “Scorciatina” e “Guido”. Un provvedimento  analogo ad altri, se non fosse, per un dettaglio tutt’altro che irrilevante. L’ordinanza in questione è stata emanata il 3 ottobre 2012 e non è mai stata ritirata. In altri termini, da oltre tre mesi, i cittadini, le cui case sono approvvigionate tramite il serbatoio di località “Guido”, sono privi di acqua potabile. Viene quindi da chiedersi, come sia possibile che un’ordinanza di non potabilità possa durare così tanto, senza che nessuno intervenga. Chi dovrebbe chiarire la situazione tace. Nelle quindici settimane intercorse dalla pubblicazione dell’ordinanza, il sindaco e la sua maggioranza, non hanno mai sentito l’esigenza d’informare i cittadini, di chiarire cosa stia succedendo, di fare luce sui colpevoli ritardi nella soluzione del problema. Non è più possibile andare avanti così, i cittadini, sempre più inermi, non possono essere trattati alla stregua di sudditi di una repubblica delle banane. In una situazione del genere, in molti si chiedono, con quale coraggio si possa imporre ai serresi di pagare il servizio idrico in cambio acqua putrida. Tocca fare chiarezza,  non è più possibile, infatti, che i cittadini inizino le loro giornate con il dilemma se l’acqua sia potabile o meno. Non è possibile che le persone anziane siano costrette a consumare acqua non potabile perché non hanno la possibilità di acquistare o semplicemente trasportare dal supermercato a casa acqua minerale. E’ indecoroso, che i cittadini non conoscano le cause e le conseguenze per la salute, degli agenti inquinanti che rendono, sistematicamente, l’acqua non potabile. Nonostante lo scorso 6 agosto, chi scrive, abbia presentato un’interrogazione per ricevere ragguagli sulla situazione generale dell’acqua, allo stato non  è pervenuta nessuna risposta. Forse, troppo intenti a disputarsi uno scranno da assessore sul quale dormire all’ombra di uno stipendio pagato dai serresi, la maggioranza non ha il tempo per occuparsi dei problemi dei cittadini. Qualora non fosse  la lotta per “l’investitura” ad impedire alla maggioranza di trovare il tempo necessario per risolvere il problema dell’acqua, potrebbe esserci dell’altro. Forse, il sindaco e la sua giunta, supportati dai consiglieri, stanno vagando nella foresta alla ricerca dei boscaioli mandati a cercare le sorgenti (così come promesso dal sindaco in campagna elettorale) necessarie a staccare Serra da Sorical, forse non riescono a completare il conteggio di quel milione di euro derivante dalla rinegoziazione dei mutui (così come asserito dal sindaco nella trasmissione del maggio 2012 a telejonio) con il quale risolvere definitivamente il problema, forse stanno cercando un porta valori per trasportare i trecentomila euro di fondi regionali ( di cui il sindaco,  a settembre, aveva assicurato l’imminente arrivo, salvo non prevederli in bilancio) da impiegare per ripulire i serbatoi. In attesa di assistere all’ennesima promessa da marinaio, condannati vivere una situazione da commedia dell’assurdo, i serresi, come il grande De Filippo, pensano che “ha da passà a nuttata”. Speriamo passi presto.  

Mirko Tassone

Consigliere comunale “Al lavoro per il Cambiamento”

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mini rubinettoRiceviamo e pubblichiamo:

Non poteva passare nell’assoluto silenzio ciò che sta accadendo dal 12 Dicembre 2012 nel nostro Comune relativamente all’erogazione dell’acqua nelle case dei cittadini Serresi.

Più specificatamente, il problema è legato sia all’improvvisa mancata erogazione dell’acqua, sia al fatto che la popolazione non è stata avvisata per tempo di questa inaspettata interruzione del servizio idrico pubblico.  

La popolazione assolutamente ignara di ciò che le sarebbe accaduto, è costretta ad organizzarsi alla buona, per cercare di ridurre al minimo i disagi legati alla mancata fruizione del servizio.

In questo contesto, non è chiaro, o non è noto, se tra il Comune di Serra San Bruno e la Sorical ci siano state delle comunicazioni ufficiali circa la sopravvenuta interruzione del servizio e, soprattutto, cosa ancor più grave,  c’è da chiedersi come mai di tali comunicazioni non siano state debitamente informati in tempo utile i cittadini Serresi.

C’è da chiedersi se ci sia una interruzione temporanea oppure cessazione improvvisa e perdurante di un servizio pubblico che, mi auguro, possa far emergere le anomalie o le omissioni nella fase della gestione dell’emergenza idrica.

Ma, soprattutto, mi aspetto che il Sindaco e la sua Giunta Comunale tengano conto, di questo pericoloso precedente, e di questi giorni da terzo mondo, nei quali la pazienza della gente oltre viene messa a dura prova.

In particolare, mi aspetto che nella prima Giunta utile, si emani una delibera che introduca degli incentivi o bonus giornalieri per ogni nucleo familiare che usufruisca del acqua comunale nei casi di mancata erogazione del servizio idrico tenendo in considerazione già questo caso.

Sono sicuro che non sarà cosi difficile venire fattivamente incontro ai cittadini Serresi cosi come, allo stesso modo, è stato previsto ed attuato l’ulteriore appesantimento della tassa idrica comunale attraverso la previsione del pagamento del canone legato alla depurazione dell’acqua.

Vincenzo Albanese
Coordinatore Comprensorio delle Serre MPA-AD 
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mini sorical_2Dopo l’ordinanza di non potabilità, in vigore ormai da più di un mese a Simbario, il calvario dell’acqua Sorical nei paesi delle Serre Calabre prosegue. Questa volta è il turno di Fabrizia dove il 30 novembre scorso il sindaco Antonio Minniti ha emesso, sulla base della nota prot. 1013 I.P. del Dipartimento Prevenzione dell’Asp di Vibo Valentia, un’ordinanza di non potabilità in cui si segnala “che a seguito di analisi batteriologiche effettuate sul campione di acqua prelevato presso l’entrata Sorical, i parametri non rientrano nei limiti previsti dal Dlgs. 31/2001”. Di conseguenza si dispone, “in attesa dell’esito di nuovi prelievi, il divieto per l’utilizzo per scopi potabili dell’acqua proveniente dal serbatoio comunale”. La stessa ordinanza in cui il sindaco informa la cittadinanza dell’avvio “di tutte le indagini necessarie ad individuare le cause che hanno determinato la non potabilità dell’acqua”, è stata trasmessa al Custode giudiziario Ingegner Marco Merante, a cui al momento è affidata la gestione dell’impianto di potabilizzazione dell’Alaco, alla stessa Sorical, all’Asp, al Comando di Polizia Municipale, alla stazione dei carabiniere ed al laboratorio EsiLab che cura l’autocontrollo per conto del Comune di Fabrizia.

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Mercoledì, 28 Novembre 2012 17:39

Acquaraggia e Acquaforte

mini manifestazione_alaco_20_ottobre_2012Riceviamo e pubblichiamo:

Bravi, ragazzi. Continuate così. Vi ho visto all’opera il 20 ottobre alla Lacina. Ho ascoltato le vostre parole con attenzione.

Non è stata una semplice manifestazione di protesta. C’era molta concretezza: capire che cosa è successo veramente, qual è la situazione e cercare la soluzione giusta.

Nel mio breve intervento volevo dire proprio questo: essere concreti. Il problema dell’acqua è planetario. Viene al secondo posto dopo quello dell’aria. Senza l’aria e senza l’acqua si muore. Poi viene tutto il resto. Le prossime guerre saranno per l’acqua, non più per il petrolio. Del petrolio si può fare a meno, dell’acqua no. E’ questo che scatena gli appetiti degli speculatori.

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mini imagesCAGWIJ8GSPADOLA - La crisi idrica che sta attanagliando il territorio delle Serre sembra non voler conoscere la parola fine. Ma l’emergenza che si sta registrando in questi giorni a Spadola ha davvero poco a che fare con l’annosa questione  “acqua sporca” che recentemente ha portato al sequestro dell’invaso Alaco. Infatti il comune di Spadola gestisce l’acqua in perfetta autonomia e non dipende quindi dal lago in mano a Sorical ormai dal 2006, ma si tratta comunque dell’ennesimo capitolo giallo di un romanzo idrico sempre più bizzarro e misterioso.

Il 16 ottobre scorso, il Sindaco Giuseppe Barbara ha emesso un’ordinanza di non potabilità sulla base di una nota trasmessa dall’ASP di Vibo Valentia (prot. 823/IP), tramite cui il Dipartimento Prevenzione della stessa Azienda Sanitaria comunicava che i risultati delle analisi di routine microbiologiche, effettuate su un campione d’acqua prelevato in uscita del serbatoio comunale sito in località ‘Corvo’, non rientrerebbero nei limiti di potabilità previsti dal Dlgs 31/2001. Provvedimento che, già 13 giorni fa, ha quindi vietato “l’uso dell’acqua potabile ai fini del consumo umano, nelle zone della rete idrica alimentate dal serbatoio in località Corvo”.

Ma la disposizione di semplice non potabilità, che indirizza la cittadinanza al non utilizzo dell’acqua, è stata insolitamente seguita da un totale black-out idrico. Un allarmante stato di disagio dettato dalla completa sospensione dell’erogazione dell’acqua nella quasi totalità del territorio spadolese.

Ormai da ore gli uffici comunali sono inondati da telefonate da parte dei numerosi cittadini legittimamente infastiditi dalle difficoltà legate all’essere completamente privi di acqua corrente nelle proprie abitazioni, tanto che per i servizi igienici o per la doccia molti hanno dovuto rivolgersi a parenti ed amici residenti nelle vicine Brognaturo e Simbario.

Al di là della non potabilità ormai acclarata da quasi due settimane, la completa assenza di acqua potrebbe essere connessa ad un difetto tecnico alla rete idrica comunale. Infatti a lasciare a secco i cittadini di Spadola potrebbe essere stato un guasto tecnico a una delle condotte principali del serbatoio centrale da cui poi l’acqua viene ripartita nelle case del centro abitato. 

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mini manifesto_no_alacoRiceviamo e pubblichiamo: Il coordinamento provinciale di Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie parteciperà con convinzione alla manifestazione “No Alaco!!!” organizzata dal Comitato civico Pro-Serre e dal Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, che si terrà sabato 20 ottobre alle 10,30 nei pressi del lago Lacina (Brognaturo), proprio dove è sito l’impianto di potabilizzazione dell’Alaco. L’impianto, gestito da Sorical, è stato posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Vibo nel maggio scorso, poiché gli investigatori hanno riscontrato diverse criticità nella gestione e soprattutto una grave mancanza di controlli sull’acqua dell’invaso che, invece, sarebbe per legge soggetta ad analisi continue e molto accurate. La realtà dei fatti è che da quando è entrato in funzione l’Alaco i problemi di non potabilità dell’acqua si sono verificati costantemente e in maniera grave, sia a Vibo Valentia che a Serra San Bruno

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mini acqua_serraRiceviamo e pubblichiamo: 

Ormai è un tormento. Una situazione insostenibile che non accenna a rientrare. Il problema connesso con la potabilità dell’acqua è una vera e propria emergenza che l’amministrazione comunale non sembra avere la forza o la volontà per affrontare e risolvere. Al di là dei proclami e della politica parolaia ed inconcludente cui i serresi sembrano essersi rassegnati,  il problema rimane insoluto. Nonostante le innumerevoli e mirabolanti promesse la situazione diventa giorno dopo giorno più preoccupante.

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simbarioSIMBARIO - Non si placano le proteste dei cittadini all’interno del palazzo comunale. Infatti, come segnalato da alcune famiglie, continua a non esserci l’acqua nella zona alta del paese. Principalmente, i luoghi colpiti dal problema sono via Giacomo Matteotti e le abitazioni nei pressi del Calvario. Una storia quella dell’acqua che si ramifica in mille intrecci ai quali i cittadini cercano di far fronte: dalla chiusura sei serbatoi comunali, all’allaccio all’acqua avvelenata dell’invaso dell’Alaco, alle secche estive ecc. Insomma, l’approccio dell’essere umano con prezioso liquido diventa sempre più difficile. E la confusione in merito ai problemi sopra elencati regna sovrana, dato che gli amministratori dei vari Comuni sono sempre di più impegnati nell’infinito balletto di ordinanze che un po’ ne attestano la bontà e un po’ l’impossibilità di utilizzo della stessa per uso umano

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mini lubelluSERRA SAN BRUNO - L’estate che sta per concludersi sarà ricordata come la stagione del balletto delle ordinanze sulla questione acqua (non) potabile. Una stagione che è stata caratterizzata dal susseguirsi di svariate ordinanze di non potabilità, e relative deroghe. In particolar modo l’annosa questione ha interessato l’acqua proveniente dal serbatoio di “Castagnari”. Tale serbatoio eroga acqua nel rione Ombrellino, in Via Catanzaro, in Via Serra dei Monaci e nelle relative traverse. Fino ad ora gli amministratori sono sempre stati vaghi di fronte al fatto che proprio in questi quartieri del centro abitato di Spinetto, per diversi giorni si sono registrati problemi di erogazione dell’acqua.

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