mini consiglio_prov._21_dic_2011La Provincia vara il nuovo piano di dimensionamento scolastico: "un risultato importante" secondo l'assessore al ramo Pasquale Fera (foto), "un'ingiustizia", invece, secondo alcuni dirigenti scolastici e amministratori locali che ieri hanno protestato nel corso della seduta dell'assemblea che ha visto l'approvazione del piano. Tra chi sta protestando vibratamente contro il provvedimento, da segnalare il sindaco di Zungri Francesco Galati e il dirigente scolastico dell'istituo comprensivo dello stesso comune Maria Rosa Rizzo, il dirigente scolastico di Pizzo Francesco Vinci, la collega di Acquaro Caterina Barilaro. Di seguito il resoconto integrale del Consiglio provinciale di ieri in una nota diffusa dall'ufficio stampa della Provincia.

Il Consiglio provinciale ha approvato questa sera (ieri sera, ndr) il nuovo piano di dimensionamento scolastico, che sarà ora trasmesso alla Regione, la quale, a sua volta, deve comunicare al ministero l’assetto complessivo delle autonomie scolastiche calabresi, in aderenza alla normativa in vigore che regola la materia (riforma Gelmini). Sulla questione ha relazionato l’assessore alla Pubblica istruzione Pasquale Fera, che ha messo l’accento sul percorso concertativo che ha condotto alla redazione del piano, ringraziando Comuni, associazioni di categoria e sindacati per aver collaborato fattivamente alla sua elaborazione. «Dalla Finanziaria 2001 esistono paletti precisi, che negli ultimi anni sono divenuti ancora più insormontabili - ha spiegato Fera -. Sotto un determinato numero di studenti (600, parametro che scende a 400 unità per gli istituti presenti in aree montane, ndr) non è possibile mantenere dirigenze e autonomia. La progressiva riduzione della popolazione scolastica rende tutto più difficile. Si tratta di precise previsioni di legge che non possono essere eluse, che a suo tempo abbiamo contrastato e criticato in tutti i modi, ma con le quali dobbiamo comunque fare i conti, perché non decidere significa subire il commissariamento del settore, con la conseguenza che sarebbero altri a fare per noi scelte che riguardano invece questo territorio». Su questa premessa, Fera ha poggiato l’illustrazione del piano di dimensionamento, che, grazie ad una serie di accorpamenti tra scuole diverse ma limitrofe, limita al minimo le conseguenze negative sull’attuale assetto del sistema scolastico locale (in particolare vengono meno due dirigenze scolastiche a Vibo Valentia ed una a Filadelfia, mentre l’istituto di Zungri viene lasciato in reggenza), nonostante le indicazioni del ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che - numeri alla mano - suggeriva per il Vibonese la soppressione di ben 18 autonomie scolastiche con le relative dirigenze. Un risultato, dunque, che l’assessore Fera ha definito molto importante, frutto di un difficile lavoro affrontato insieme con sindacati, amministrazioni comunali e rappresentanti di categoria. «Abbiamo cercato di salvaguardare i posti di lavoro, ma soprattutto l’offerta formativa complessiva - ha concluso Fera -. Magari non tutti saranno soddisfatti, ma sulla base delle normative vigenti questo era il massimo che si poteva fare». Di parere contrario il consigliere d’opposizione Nicola Crupi, che ha ventilato un utilizzo non corretto del parametro della continuità territoriale, chiedendo l’abolizione degli istituti omnicomprensivi e presentando, insieme al consigliere Francesco Pititto, un emendamento per l’accorpamento degli istituti di Zungri, Zaccanopoli e Spilinga, proposte poi bocciate dall’Assemblea. Prima della votazione finale ha preso la parola il presidente della Provincia Francesco De Nisi, che ha richiamato i consiglieri alle proprie responsabilità. «Stasera possiamo anche rimandare la questione (come era stato proposto dall’opposizione, ndr), possiamo decidere di non decidere, ma rischieremmo il commissariamento, con la conseguenza che una ventina di autonomie scolastiche andrebbero quasi certamente in fumo - ha ricordato De Nisi -. Il Consiglio, quindi, deve assumersi le proprie responsabilità e fare scelte che altrimenti farebbero altri, con ben peggiori conseguenze». Alla fine il piano di dimensionamento è stato licenziato con 15 voti a favore, 5 contrari e un’astensione. Si è quindi passati alla variazione di bilancio resasi necessaria per nuove entrate (in prevalenza fondi comunitari) pari a circa un milione e 600mila euro, sulla quale ha relazionato l’assessore al Bilancio Pasquale Fera. Un provvedimento che in teoria non avrebbe dovuto creare problemi alla maggioranza, anche in considerazione del saldo positivo della variazione al documento contabile, ma al momento della votazione, il consigliere Nicola Altieri non è riuscito a rientrare in aula in tempo per esprimere la propria preferenza, quindi si sono contati 10 voti a favore e 10 contrari. Situazione di parità che, come previsto dal regolamento, ha sancito la bocciatura della variazione di bilancio da parte dell’Assemblea. Ne è seguito un acceso scontro tra i consiglieri di opposizione (in particolare Crupi e Rodolico), che chiedevano la ratifica del voto, e quelli di maggioranza, tra cui lo stesso Altieri, che rimarcavano invece l’evidente volontà politica di approvare il documento. Al termine, è stato lo stesso presidente De Nisi a suggerire la soluzione, con la convocazione di un Consiglio straordinario entro la fine della settimana per l’approvazione della variazione. Infine, unanimità è stata riscontrata per l’approvazione dello statuto del Gac (Gruppo azione costiera) che riunisce i soggetti pubblici e privati coinvolti nello sviluppo sostenibile delle zone di pesca.

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mini Lassessore_provinciale_Pasquale_FeraC’è già chi ha preannunciato esposti in Procura contro «alcuni dati palesemente gonfiati» che hanno consentito ad alcuni Comuni di mantenere l’autonomia dei loro istituti a discapito di altri. C’è poi chi è sul piede di guerra perché le sue richieste sono cadute nel vuoto. E’ il caso, per esempio, dei Comuni di Dasà, Pizzoni e Vazzano. Il primo, con una delibera di giunta, aveva chiesto di essere accorpato ad Acquaro. Nulla da fare, però. Il presidente Francesco De Nisi e il suo assessore all’Istruzione Pasquale Fera (foto) hanno deciso di accorpare Dasà con Dinami. Stessa cosa dicasi per Vazzano e Pizzoni, i cui esecutivi comunali avevano manifestato la volontà di essere accorpati a Soriano. Niente da fare anche per loro: la Provincia, ignorando le loro richieste, ha deciso di lasciarli con Gerocarne.

Insomma, stilata la bozza, il nuovo Piano di dimensionamento scolastico sta già facendo discutere e tanto altro ancora farà discutere, anche perché - come spesso accade in queste situazioni - sulla spinosa questione di stanno intrecciando campanilismi, localismi e anche tanti favoritismi. Al punto che il presidente della Provincia Francesco De Nisi, secondo quella prassi per la quale uno cerca di accontentare chiunque per poi scontentare tutti, adesso è costretto a fare i conti con alcuni malumori che iniziano a sollevare diversi esponenti della sua maggioranza. Al punto che, si mormora nei corridoi di Palazzo ex Enel, alcuni assessori provinciali - nello specifico due - potrebbero votare contro il Piano di dimensionamento che entro venerdì prossimo dovrebbe approdare in giunta. Altri problemi, per il presidente della Provincia e per il suo assessore Pasquale Fera, potrebbero arrivare in consiglio provinciale. L’intero gruppo dell’Udc voterà contro. La stessa cosa potrebbero fare altri strati dell’opposizione, perciò se si considera che i malumori all’intero della maggioranza serpeggiano, se si considera che proprio nei giorni scorsi in tredicesimo consigliere della maggioranza che sostiene De Nisi - ossia Francesco Filippis - ha preso ufficialmente le distanze dal presidente della Provincia, il rischio per quest’ultimo è quello di andare incontro ad una sonora bocciatura in consiglio provinciale. Forse proprio per questa ragione, o forse perché nonostante tutto Pasquale Fera ha mostrato una spiccata predisposizione al dialogo e al confronto il delegato all’Istruzione di Palazzo ex Enel, durante un recente incontro, ha manifestato la sua «disponibilità» a recepire «indicazioni e proposte». C’è tempo fino a martedì, fino a dopodomani dunque. Nelle prossime ore Fera incontrerà i rappresentanti dei Comuni di Arena, Dasà, Acquaro, Dinami, Zungri e Spilinga, allo scopo di risolvere assieme a loro alcune questioni. Riusciranno, assieme, a trovare una soluzione per rendere meno amaro un Piano che rischia di non andare giù a tanti? Beh, staremo a vedere. L’attesa, d’altronde, non è destinata a durare troppo.

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