mini serrese2013-2014Manca solo la matematica alla Serrese per festeggiare la meritata promozione. La squadra di mister Amoroso, padrona indiscussa del girone "C" di Prima categoria, ieri ha superato di misura il Terina grazie ad un gol di Crudo ed ha così dato avvio al conto alla rovescia per i festeggiamenti, che potrebbero arrivare già domenica prossima, quando la Serrese sarà impegnata a Bivongi, mentre il Campora - diretta inseguitrice - osserverà il turno di riposo forzato per la decisione della Zungrese di ritirarsi dal campionato. Nel caso in cui, dunque, Piccolo e compagni dovessero conquistare i tre punti nella trasferta reggina, allora il margine di distacco dal Campora salirebbe a diciannove. Distacco, dunque, incolmabile, visto che compresa la partita di domenica prossima, mancano soltanto sette partite alla fine delle ostilità. La Serrese, però, dovrà sperare anche in un mezzo passo falso del Badolato.

I biancoblu hanno dunque fatto la voce grossa in questo campionato. Frutto ovviamente della bravura e dell'esperienza di alcuni giocatori e, contestualmente, della presenza in rosa di elementi che meritano senza dubbio categorie ben superiori. 

Dicevamo, ieri la Serrese ha superato il Terina con il minimo sforzo grazie ad una rete di Crudo. Non ha potuto nulla, invece, il Campora che ha subito un netto ko in quel di Stilo. In zona playoff, soltanto un pareggio per il Badolato contro il Fronti, così come per il Nicastro, fermato sull' 1 a 1 dal Chiaravalle. 

Riportiamo di seguito i risultati completi della ventitreesima giornata e la classifica del girone "C" di Prima categoria.

Serrese Terina 1 - 0
Stilese Campora 3 - 0
Fronti  Badolato 1 - 1
Nicastro Chiaravalle 1 - 1
Nicotera Gasperina 1 - 1
Zungrese  Maida N.D.
San Calogero BivongiPazzano 2 - 0
Pianopoli Piscopio 2 - 0

Classifica

Serrese 52
Campora 36
Badolato 35
Fronti 34
Nicastro 30
Nicotera 30
San Calogero 29
Gasperina 29
Pianopoli 29
Piscopio 28
Stilese 27
BivongiPazzano 25
Maida 23
Chiaravalle 18
Terina 14

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mini cavitaserra1Cavita – Futsal Serra    2 – 4

Quintetto iniziale Futsal Serra: Carrera, Lucio Zaffino, Ciconte, Domenico Zaffino, Carchidi

A disposizione: Costa, Franzè, De Raffele, De Padova, Vincenzo Zaffino, De Caria. All.: Gerardo Pisani

È un Futsal Serra che non ha brillato più di tanto quello visto mercoledì pomeriggio a Catanzaro contro il Cavita, nel recupero della dodicesima giornata di campionato. La squadra di mister Pisani, però, riesce ugualmente a portare a casa i tre punti e ad allungare il distacco in classifica dal Five Falerna secondo. Terzo, invece, il Lamezia Soccer che mercoledì ha ospitato il Futsal Catanzaro, vincendo alla fine con il risultato di 6 a 2.

Problemi di formazione per il tecnico del Futsal Serra, costretto nelle ultime ore a fare a meno di capitan Albano (influenzato), mentre Carrera – seppur non in buoni condizioni fisiche – non ha voluto mancare a questo appuntamento. Per il resto, quintetto iniziale composto appunto da Carrera tra i pali, Lucio Zaffino nel ruolo di centrale di difesa prende il posto di Albano, poi Ciconte e Domenico Zaffino i due laterali, mentre Carchidi viene schierato pivot.

Meglio gli ospiti nei primi minuti, ma al 3? è il Cavita ad avere la prima vera occasione per passare in vantaggio: la conclusione del numero 14 giallorosso però termina di poco a lato alla sinistra di Carrera. Poco dopo il portiere del Futsal Serra si ripete in altre tre occasioni, mentre nei minuti finali del primo tempo è il palo a negare la gioia del gol a Galati.

Nella ripresa, Pisani conferma la stessa formazione scesa in campo dall’inizio, con la sola eccezione di Franzè che ha preso il posto di Carchidi. Inizia subito bene il secondo tempo per la capolista, che cerca di sbloccare il risultato con un tiro dello stesso Franzè deviato sulla traversa dal portiere. Dopo nove minuti, finalmente, il Futsal Serra passa in vantaggio con Ciconte; subito dopo è Franzè a timbrare il cartellino su assist dello stesso Ciconte per il momentaneo 2 a 0 ed il numero 7 biancoverde si ripete nel giro di tre minuti firmando il momentaneo 3 a 0. Partita finita? Macché. I padroni di casa cercano di raddrizzare l’incontro e con una doppietta di Gallo si rifanno sotto, portando ad uno il distacco. Proprio nei minuti finali, un reattivo Carrera nega il pareggio al Cavita, respingendo una punizione diretta ed in pieno recupero – con i catanzaresi che hanno deciso di schierare il portiere di movimento – il numero 1 ospite, direttamente dalla propria area di rigore, lascia partire un tiro che attraversa tutto il campo e si infila in rete.

Stasera la squadra tornerà ad allenarsi per la consueta rifinitura, in vista della sfida di domani in casa contro il Rombiolo Calcio a 5, che si disputerà alle ore 16.30, presso il Palasport di via San Brunone di Colonia.

Per la classifica aggiornata, basta collegarsi a questo indirizzo: http://futsalserra.it/?page_id=47

 

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Venerdì, 07 Dicembre 2012 16:44

Calcio, il programma del weekend

 

mini serresecamporaIn casa Serrese c'è un solo imperativo: vincere e non perdere ulteriore distacco dal Soriano capolista e, soprattutto, dal Filogaso, lontano sette lunghezze. Per farlo, però, i biancoblu di mister Rolando Megna dovranno superare l' altalenante R. Nicastro, reduce dal pari interno contro il Campora. Vincere, dunque, per rimanere sulla scia delle squadre che seguono. Vincere, però, significherebbe anche tenere a debita distanza il Fronti, quarto ad un punto di distacco dalla Serrese, ed il Badolato. Non dovrebbe avere grossi problemi ad ottenere l'intera posta in palio, invece, il Soriano, impegnato a Campora, mentre il Filogaso ospiterà un Prasar in lotta per un posto nei playoff. Chiudono il cartellone della dodicesima giornata Badolato - Fronti, Bivongi - Pianopoli, Galatro - M. Nicotera, Petrizzi - Stilese e Real Pianopoli - Laureanese. In Terza categoria, invece, il Real Serra - dopo aver subito il primo ko stagionale contro il Don Bosco Jacurso - riceverà la Filogasese. Fischio d'inizio domani pomeriggio alle ore 14 e 30 presso lo stadio comunale 'La Quercia'

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Giovedì, 26 Luglio 2012 17:53

Il mio Ciccio Svelo

mini 25309_113396108685920_564269_nD’estate Serra sembra più linda del solito. Lucidata dal vento, splende folgorata dai raggi del sole come la faccia scintillante di una moneta d’argento. Una lastra di granito rovente. Mentre la montagna intorno respira e ti guarda sorniona. In silenzio. Fotogrammi per l’inizio di un film che ritorna e porta con se sillabe di memoria. Nitide e brevi. A torso nudo senza maglia sul balcone, le ginocchia sbucciate di un bambino, la catena di una bicicletta, il fiume in secca, un pallone, il profumo delle polpette fritte a mezzogiorno che filtra dalle finestre e ti investe le narici. Le delizia. Le inebria. Schegge preziose con dentro un piccolo alito di estate, un sapore di quiete. Minimi ingredienti di libertà. Piccoli approdi dentro i quali avvengono misteriosi passaggi. Qualcosa che poi, negli anni ritrovi per magia, con una malinconia dolce, un fiotto di tenerezza. Dentro ogni estate sta un amore, un’amicizia sbocciata, un ritorno e a volte, purtroppo, anche un distacco. Dentro ogni estate sta un volto. Almeno uno. L’estate di due anni fa ebbe il volto ruvido e vissuto di un avvocato reggino. I capelli lunghi raccolti da un elastico dietro la nuca, la barba disordinata, gli occhi torbidi e vispi. La voce da citofono, fioca e cadenzata. Le parole giuste, le idee fresche e brillanti, profumate come una rivoluzione. Si vestiva male, ma non lo sapeva.

Si chiamava Ciccio Svelo. L’avvocato Ciccio Svelo. Si, si chiamava, perché poi l’estate successiva fu sempre sua, ma con un sapore diverso. Molto diverso. Il sapore del distacco. Dell’addio che non ti aspetti, perché a quel punto non lo avresti mai immaginato. Troppi progetti in sospeso, tanti traguardi da raggiungere. Rimasti a metà come disegni da colorare. Eppure se n’è andato. E’ morto il 24 luglio scorso. Lo sentivo familiare quanto un vecchio compagno di banco, nonostante l’avessi conosciuto per un solo anno. Troppo poco. Sbucato fuori all’improvviso, con la stessa imprevedibilità se n’è andato. Nel silenzio della sua casa di campagna, portandosi dietro tutto quello che aveva. La sua storia preziosa e simbolica, romantica e temeraria. Ma allo stesso tempo lasciandoci molto, anzi troppo. Tanto quanto basta per continuare a costruire, a resistere, a ribellarsi. Lo trovarono dopo due giorni, il 26, come oggi. Steso sul divano, circondato dalla solitudine che amava costruirsi intorno e con le immagini del tv-color accesso che gli scorrevano riflesse sugli occhiali come i titoli di coda di una vita disordinata ma intensa. Ciccio era uno di quelli che la Calabria la rendeva bella, giusta ed onesta. Uno di quelli che lotta e non si arrende mai. Un esempio. Per tutti.

Sento ancora sul collo lo schiaffo che mi diede quando gli dissi che un po’ mi preoccupavano le minacce di querela del sindaco che aveva sguazzato nella questione Alaco, il lago malato. Lo sento sulla nuca. Lo sento ridere a crepapelle, perché come diceva lui, a Serra gli avevamo insegnato due cosa: “a ridere e a mangiare”. E rimaneva estasiato dalle cene maratona del Brigante: “Non ho mai visto delle persone mangiare con tanta assiduità e costanza!”. Si era innamorato di Serra e Serra lo amava. Io lo avevo conosciuto dopo una manifestazione ai piedi della diga Alaco, del collettivo per l’acqua pubblica. Apparve sornione come in un sogno, con i suoi modi bizzarri, calibrati su un cuore sproporzionato. “Ma chi è mò questo?” Mi rispose a suo modo, dopo qualche mezz’ora quando prese di petto Don Beppe Scopelliti, per casualità a Serra quella domenica, e lo mise spalle al muro, con in mano una bottiglietta con l’acqua avvelenata del lago e nell’altra l’eterna sigaretta di tabacco arrotolata nella cartina nera alla liquirizia. Niente di che al confronto di cosa sarebbe stato. Un uragano, un’ira di dio. Come un tornado che arriva scompiglia tutto e se ne va.

Ciccio si è spento da un anno. E’ morto in un giorno di luglio. Il conto arrivò puntualmente e la forma offrì una continuità con il resto. Nudo e solo come un bambino violentato, ci lasciò così come era comparso. All’improvviso. La sua morte tragica e persino simbolica nella dinamica, ebbe attorno un’amarezza da rimpianto, una lista di sensi di colpa lunghissima. Perfino per noi che eravamo stati avvertiti. Avvisati con anticipo.

Ciccio è stato decisivo. Perché era  uno con le palle, che se ne fotteva del bon ton, delle frasi confezionate, prevedibili, previste. Perché ha regalato a tutti un’idea di giustizia e coraggio. A ciascuno di noi.

Ho avuto fortuna. Ho conosciuto Ciccio Svelo, giusto in tempo. E lui mi aiuta ancora. Ce l’ho qui adesso, come allora, per ricordare come andarono le cose sue e nostre, per riassaporare l’illusione di avere tempo a sufficienza per prendere il dovuto. Fare tesoro delle sue parole, dei suoi insegnamenti utili a togliere di mezzo la muffa, ciò che pare così vecchio e triste da risultare trascurabile nel momento in cui pare indispensabile guardare avanti dentro un’ipotesi di illuminata semplicità. Non ne avevamo di tempo, purtroppo. Allora senti che persone come Ciccio ne servirebbero a quintali. Ne servirebbero quanto meno per provare ad imitarli, per tirare un sasso nello stagno evitando di nascondere la mano, il braccio, la faccia. Stammi bene, avvocato Ciccio Svelo. 

Pubblicato in LO STORTO

mini pd logoRiceviamo e pubblichiamo:

Signor Sindaco,

le note vicende di questi giorni che hanno portato al sequestro dell’impianto dell’Alaco ci impongono, quale forza politica responsabile, di rivolgerci a Lei, quale massima autorità territoriale in materia, per avere garanzie e chiarezza sulla qualità dell’acqua che ancora oggi sgorga dai rubinetti delle nostre case e dalle nostre fonti.

E’ passato più di un anno dal Suo insediamento e da quella campagna elettorale che vedeva la lista supportata dal nostro partito mettere al primo punto del proprio programma il necessario distacco da So.ri.cal. e quella da Ella capeggiata seguire a ruota tale idea impegnandosi a ripristinare le vecchie fonti e ricercarne di nuove.

Oggi, alla luce dell’emergenza che il nostro paese sta affrontando, ci chiediamo e Le chiediamo, cosa Lei e la Sua maggioranza stiate facendo per ottemperare all’impegno assunto oltre che  confondere i cittadini con proclami quali “io bevo l’acqua del rubinetto” e lacunose e contraddittorie ordinanze di non potabilità.

Considerato che la qualità dell’acqua erogata da So.ri.cal è, quantomeno, dubbia e che il problema non sarà certo di pronta soluzione, esiste, anche in previsione di una possibile interruzione dei rifornimenti, un programma di interventi volto a renderci autosufficienti o quantomeno a ridurre il ricorso all’acqua dell’Alaco?

O la comunità serrese, pur vivendo in un territorio storicamente noto per la qualità e quantità delle sue acque, accanto alla spesa per l’aumento dei tributi (tassa sui rifiuti aumentata del 43% e nuova IMU sugli immobili) dovrà caricarsi la spesa per l’acquisto di acqua minerale anche per l’igiene quotidiana?

I cittadini serresi non possono accettare questo! E’ una vergogna per la nostra comunità oltre che un grave danno in termini economici anche in prospettiva dell’incipiente stagione turistica che, con l’acqua di dubbia potabilità, non può promettere certo nulla di buono.

Nel difendere, quindi, le istanze dei nostri cittadini e del nostro territorio chiediamo e riteniamo indispensabile che il Comune di Serra San Bruno assuma una posizione autorevole, netta e chiara sulla questione acqua potabile e nei confronti della SORICAL, anche nel rispetto della volontà degli oltre 2.600 cittadini serresi che nella scorsa tornata referendaria hanno deciso di votare per l’acqua quale bene pubblico e comune.

E’ evidente, infatti, come la gestione del privato delle risorse idriche e, nello specifico, la gestione portata avanti dalla SORICAL, abbia dimostrato una paurosa inefficienza. Gli anni di privatizzazione del sistema idrico hanno prodotto solo aumenti delle bollette senza un corrispondente miglioramento del servizio.

La salute dei cittadini serresi non può essere messa nelle mani di chi agisce per interessi privatistici e deve essere tutelata da ogni potenziale pericolo. Noi chiediamo e pretendiamo che questo venga fatto da chi, in questo momento, ha l’onore e l’onere di amministrare.

L’acqua è bene primario e comune. L’acqua non può essere fonte di guadagno. L’acqua non può essere gestita dai privati ma deve essere totalmente ricondotta nell’alveo del controllo pubblico. Deve essere gestita come servizio ai cittadini lontana da ogni speculazione di natura economica.

Crediamo e riteniamo indispensabile che il nostro Comune porti avanti una battaglia di equità e giustizia sociale per tornare al sistema di gestione e fornitura dell’acqua potabile attraverso la rete degli acquedotti comunali anche a costo di subire una riduzione dell’erogazione. Meglio poca acqua ma buona!

Sappiamo che una manutenzione attenta della rete esistente e quindi degli acquedotti comunali potrebbe portare ad un aumento della portata dell’acqua. Sappiamo che il territorio serrese è ricco di sorgenti. E’ necessario potenziare i pozzi già esistenti, realizzare nuovi pozzi di adduzione, realizzare nuovi acquedotti per raggiungere la completa autosufficienza e autonomia e staccarsi definitivamente da SORICAL.

Non vogliamo continuare ad avere rapporti con chi, per anni, ha lucrato su un bene primario mettendo interessi economici al primo posto rispetto alla salute dei nostri cittadini.

Tornare alle nostre risorse idriche si può. Si deve fare per il bene della nostra comunità.

Chiediamo allora:

- chiarezza e garanzie sulla qualità dell’acqua; 

- un’immediata programmazione di interventi volti al distacco da SORICAL con il ritorno ai pozzi ed agli acquedotti comunali per una graduale e completa autonomia idrica;

- la sospensione dell’invio delle bollette per il pagamento del servizio idrico;

- la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema;

- che il Comune di Serra San Bruno intraprenda contro la SORICAL ogni azione necessaria ad  ottenere il risarcimento degli ingenti danni subiti con la cattiva gestione del servizio e l’eventuale restituzione delle somme ingiustamente pagate.

Paolo Reitano (coordinatore Pd Serra San Bruno)

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mini carnevale_roglianoNon ci si poteva attendere chissà cosa dalla difficile trasferta di Rogliano, contro la capolista Calabria Ora. Nonostante tutto, però, viste anche le assenze (Albano e Ciconte), mister Pisani può ritenersi soddisfatto. Non del risultato. Ma della prestazione che hanno fornito i propri ragazzi, soprattutto nei primi minuti, quando De Caria e compagni hanno impegnato in più occasioni l'estremo difensore locale. Primo tempo che termina con il Calabria Ora in netto vantaggio, grazie alle doppiette del capocannoniere Carnevale (foto) e Chiappetta G.; mentre De Caria accorcia le distanze per il Serra. Nella ripresa,  il Calabria Ora allunga ulteriormente il margine di distacco, grazie alle reti di  Gallo e  Chiappetta R. A nulla è servita la rete di Carvelli quasi allo scadere. Da segnalare, inoltre, i legni colpiti in più occasioni dagli ospiti. Un match aperto, vivace ed a tratti anche equilibrato. In campo, infatti, si è visto un Serra diverso rispetto al match di andata. A cinque partite dal termine, i giochi per la salvezza sono ancora aperti. Basta crederci.

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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova

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