mini bosco_mamma_118Peggio che uccidere un uomo, è ucciderne anche il ricordo. Farlo svanire nel nulla, cancellarne la memoria, privarlo anche di una degna sepoltura e tenerlo sospeso, come in un limbo eterno, in uno spazio e in un tempo che non è né della vita né della morte. Un destino tremendo, che in Calabria è toccato a molti, tanto da diventare metodo, pratica consolidata, privilegiata da chi vuole annientare una persona non solo fisicamente, da chi vuole cacciare il “nemico” in un inesorabile oblio. È la famigerata lupara bianca, l'arma più temibile della 'ndrangheta, che uccide, inghiotte e non lascia tracce dietro di sé, solo dubbi atroci, domande disperate che non troveranno mai risposta. E tanto dolore. Le vittime non si contano più, come non si contano le madri che cercano con cocciutaggine una verità che solo in alcuni, rari casi sono riuscite a far venir fuori. Di contro, invece, questa barbara pratica criminale si sta materializzando anche in territori che, finora, ne erano rimasti immuni. Perché la lupara bianca “conviene”

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mini no_alacoApprendiamo dalla stampa dell’irresistibile impulso dell’ingegnere Giulio Ricciuto a chiarire i tanti misteri che ruotano intorno a Sorical, riempiendo intere colonne di giornale con proclami sulla sua, in realtà, irresponsabile gestione dell’invaso dell’Alaco e del bene comune acqua. Egregio ingegnere Giulio Ricciuto, lei comprensibilmente si lamenta e si dispera perché quando i cittadini la riconoscono per strada le gridano dietro “avvelenatore”. Ci sentiamo quindi in dovere di chiarire una volta per tutte, nero su bianco, che i cittadini hanno pienamente ragione, dato che è proprio lei l’irresponsabile “responsabile degli impianti di potabilizzazione” della diga Alaco

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mini ospedale_serraRiceviamo e pubblichiamo:

“L’ospedale San Bruno è ormai ridotto ad un simulacro, senza più alcuna possibilità concreta di offrire cure e prestazioni adeguate. Con cadenza quotidiana, i cittadini assistono inermi alla lenta ed inesorabile agonia di una struttura sanitaria ormai smembrata e svuotata nei servizi essenziali. Dopo le gravi decisioni assunte dai vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia di ridurre le sedute operatorie in day surgery per favorire la funzionalità delle attività chirurgiche presso l’ospedale Jazzolino, appare evidente che nella struttura ospedaliera di Serra non c’è più possibilità di essere curati. Di fronte a questo stato di cose, il Partito democratico di Serra San Bruno esprime profonda indignazione e dura condanna nei confronti delle scelte politiche scellerate del centro-destra  che finora hanno prodotto una mole di disastri che sarà difficile recuperare”.

E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla segreteria del Partito democratico di Serra San Bruno dove la notizia della riduzione del servizio di day surgery è stata messa al centro di una discussione che porterà presto alla redazione di un documento di protesta.

“Il quadro globale del deficit delle prestazioni sanitarie – si afferma nella nota – è fortemente aggravato dal fatto che già nei mesi scorsi l’attuazione del piano di rientro aveva stabilito il ridimensionamento del presidio sanitario serrese con il conseguente disagio per gli oltre 40 mila cittadini appartenenti ad un territorio già fortemente indebolito.

Ma che fine hanno fatto le promesse e gli impegni assunti dal PDL locale durante la campagna elettorale? Quali sono ad oggi i risultati del binomio Regione-Comune e quali sono le iniziative portate avanti dall’amministrazione pidiellina per difendere l’ospedale cittadino?

La prova che il disegno di riforma della sanità fortemente voluto da Scopelliti sia fallito è  ormai sotto gli occhi di tutti.  Si tratta di un fallimento organizzativo e strutturale che stanno pagando a caro prezzo tutti i cittadini calabresi la cui fiducia nel sistema sanitario regionale è ormai ridotta al lumicino. Desideriamo ricordare al governatore Scopelliti che

la Calabria mantiene ancora il primato per la più alta spesa sanitaria con la differenza che nella nostra regione non si intravedono possibilità di innalzamento della qualità dei servizi ma solamente soppressione di intere strutture e tagli di personale. Ci chiediamo invece se una sensata politica sanitaria non possa essere fatta anche attraverso adeguati investimenti che finora non si sono visti nonostante i continui proclami per la costruzione dei nuovi ospedali e per l’implementazione strumentale degli ospedali Hub. Se il governatore pensasse di più a lavorare per la sua regione invece di pensare alle apparizioni TV magari la situazione complessiva della Calabria sarebbe  diversa. Ma tutto ciò è utopia sperarlo".

Circolo PD Serra San Bruno 

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mini thumbfalsecut1333476731591_475_280riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Rubbettino editore:

La notizia dell’avviso di garanzia a Belsito, giunta come un fulmine a ciel sereno sui cieli della Padania non ha certo colto di sorpresa Enzo Ciconte, autore del libro “Ndrangheta padana”, edito da Rubbettino e disponibile sia in libreria che in formato ebook. “Ho denunciato tutto due anni fa – ha dichiarato ai nostri telefoni Ciconte – la ‘ndrangheta è sempre più un problema del Nord.

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