mini assegno_sopravvivenzaSarà un intervento a favore dei giovani tra 18 e 29 anni compiuti, con un'erogazione mensile di almeno 50 Euro al mese (ma che può anche raddoppiare a seconda del numero degli aventi diritto) per tre anni consecutivi (2013-2014-2015) a partire da luglio prossimo. L'Amministrazione Comunale di Polistena, guidata dal sindaco Michele Tripodi del Partito dei Comunisti Italiani, ha adottato il provvedimento con delibera di Giunta n. 70/2013, istituendo l'assegno di sopravvivenza, denominato così anche provocatoriamente, proprio per scuotere le coscienze in un momento di crisi economica drammatica per il nostro Paese. ‘La mancanza di lavoro, di opportunità, di spazi solidali dove formare la propria dignità umana e professionale - si legge in un manifesto - costituisce il principale problema dei giovani di oggi che si affacciano ad un mondo pieno di incertezze che nega i diritti e costringe molti ragazzi ad espatriare, se va bene, o peggio ad imboccare percorsi devianti’. L'assegno di sopravvivenza sarà uno strumento rivoluzionario, ideato dall'attuale maggioranza comunale, per tentare di alleviare il disagio di centinaia di famiglie che a Polistena si trovano in condizioni di semipovertà, e soprattutto intervenendo sui giovani, il vero anello debole della catena sociale contemporanea. Per dare attuazione all'iniziativa, entro le prossime settimane seguirà un bando pubblico, disciplinato da apposito regolamento con criteri fissi ed oggettivi, allo scopo di formare una graduatoria che terrà conto, fra l'altro, dell'anzianità di disoccupazione, della consistenza numerica del nucleo familiare, della residenza in abitazioni in locazione. 
I beneficiari dell'assegno, inoltre, saranno giovani disoccupati senza procedimenti pendenti per reati di mafia e liti con il comune, che vivono all'interno di nuclei familiari in cui tutti i componenti risultano disoccupati. 
Lo stanziamento previsto, a valere sul bilancio comunale, sarà di 60.000 Euro per il 2013, di 120.000 per il 2014, di 120.000 Euro per il 2015. 
Ciò sarà possibile grazie ad un'attenta ed oculata gestione delle risorse di bilancio, che in questi tre anni l'Amministrazione Comunale ha saputo centellinare, facendo risparmiare gradualmente sui costi vivi di servizi fondamentali, come l'acquedotto, la nettezza urbana, rendendo progressiva la tassazione, estinguendo, con piani di ammortamento e senza maturarne di nuovi, i debiti prodotti in passato da altri. ‘Diversamente, l'Amministrazione Comunale di Polistena ancora una volta - prosegue la lettera del sindaco Tripodi - dimostra con i fatti di realizzare seriamente le cose, come accaduto per l'abbattimento dell' Imu sulla prima casa un anno fa. L'assegno mensile di sopravvivenza potrà costituire uno straordinario punto di partenza, per estendere ed affermare ovunque il diritto a vivere anche in assenza di lavoro o posto fisso, realizzando intanto a Polistena, per la prima volta della storia dei Comuni italiani, il principio secondo cui parte delle risorse monetarie del territorio vengono direttamente restituite ai cittadini che le immetteranno nel circuito dell'economia locale’
Pubblicato in POLITICA
Lunedì, 02 Gennaio 2012 14:41

"Io calcio a 5"

mini LOGO_AICSSenza giovani non esiste futuro. Sembra scontato, ma talvolta serve a sottolinearlo. Il giovane, l'atleta costruito in casa, poi, almeno nei primi anni di vita agonistica è meno pretenzioso di chi proviene da un'altro club. Certo per lavorare con i giovani servono strutture e passione, può essere un sacrificio, ma nella maggior parte dei casi si viene ripagati. Se non nasce un campione, quantoneno si è contribuito a formare un'uomo. 
Il calcio a 5 non può continuare a vivere su acquisti e "conversioni" dal calcio a 11, non può tentare di formare dei talenti solo in età giovanile avanzata, deve costruire l'atleta nel suo momento di più facile apprendimento: la fanciullezza. Cosi, si è sempre pensato di istituire delle scuole calcio specifiche. E visto  che il messaggio faticava a essere recepito, si è passati ad obbligare almeno le società di vertice a lavorare con i più piccoli. 
"Io calcio a 5" è un progetto sperimentale della Divisione che prevede l'obbligatorietà per le società che partecipano al Campionato Nazionale di Serie A di attivare Scuole di Calcio a 5. Una scelta inattaccabile, perchè è il modo di allargare non solo la base dei praticanti, ma anche quella degli appassionati: chi accompagnerà i bimbi alla scuola calcio si fermerà a seguire gli allenamenti, poi inevitabilmente, vorra vedere come è la disciplina ai massimi livelli e, avremo catturato uno spettatore. 
Associazione italiana cultura e sport "Polisportiva delle Serre"
Pubblicato in SPORT

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