mini premiomastrubrunuE' in programma per sabato prossimo, 15 novembre, alle ore 17, presso il salone di palazzo Chimirri, il concorso poetico “Premio Mastru Brunu”, in ricordo del celebre poeta e scalpellino serrese, organizzato dalla sede locale della Pro Loco in collaborazione con la Rivista Santa Maria. Nella giornata di lunedì, intanto, sono scaduti i termini di presentazione delle poesie: 38, complessivamente, sono stati gli autori che hanno aderito all’iniziativa per un totale di circa 60 componimenti poetici, ognuna delle quali comprende quattro categorie, in base al tema oggetto dell'opera, cosi suddivise: religione, satira, natura, amore. Positivo dunque il riscontro di richieste di partecipazione al concorso, organizzato in questa sua prima edizione dalla Pro Loco di Serra San Bruno, che già nell’ottobre scorso aveva promosso la riuscita “Festa del Fungo” e, contestualmente, ha in cantiere al momento altre importanti iniziative ricreativo-culturali per le imminenti festività natalizie.

Le opere verranno valutate da una giuria di esperti composta dal giornalista de “Il Quotidiano del Sud”, Bruno Vellone; dal professore Franco Gambino, fratello dello scrittore e giornalista Sharo; dal prof. Biagio Pelaia; dal prof. Maurizio Onda; dal prof. Salvatore Luciani e dal giornalista del “Corriere della Calabria”, Sergio Pelaia. Durante la premiazione, inoltre, ci sarà un convegno, nel corso del quale sono previsti gli interventi dei giornalisti Mimmo Stirparo e Maurizio Onda, dei professori Franco Gambino e Ulderico Nisticò e del dott. Biagio Pelaia. Modererà i lavori la scrittrice Daniela Rabia. Previsti anche intermezzi musicali ad opera del cantautore Michele Vinci, dopodiché la serata si concluderà con la premiazione dei vincitori del concorso.

 

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rivista santa mariaIeri mattina, nei locali della Sala Giunta del Comune di Serra San Bruno, il direttore editoriale Domenico Calvetta e il Caporedattore Gerardo Drago hanno incontrato una nutrita rappresentanza di giornalisti per presentare ufficialmente il nuovo sito internet della rivista “Santa Maria del Bosco”. Il nuovo progetto viene lanciato proprio nel fatidico anno del decimo anniversario di quella che è «senza dubbio alcuno, la realtà editoriale più longeva di tutto il territorio provinciale». La rivista “Santa Maria del Bosco” aveva esordito infatti nel marzo 2004, fortemente voluta da Don John Betancur e fondata da una redazione d’eccezione che ha annoverato nel tempo anche i compianti Silvano Onda, Sharo Gambino, Vinicio Gambino, Brunello De Stefano Manno e Angelo Rizzo (già direttore responsabile a cui oggi è succeduto Gaetano Mazzarella).

Fin da subito il direttore Calvetta ha voluto ringraziare tutti i collaboratori attuali come Franco Gambino, Maurizio Onda, Tonino Ceravolo, Rosina Andreacchi e Carmen De Paola appartenenti al gruppo storico della rivista, nonché le “nuove leve” Annalisa Calvetta e Marco Primerano, collaboratori solo anagraficamente più acerbi.

“Santa Maria del Bosco” è una rivista bimestrale capace, nonostante le innumerevoli difficoltà – soprattutto economiche – di tagliare quindi l’importante traguardo sancito dal raggiungimento del primo decennio di pubblicazioni. Un contenitore di informazione, attualità, cultura e riferimenti storici, «capace di conciliarsi alla perfezione con le tendenze culturali del serrese» ed in genere di tutti i cittadini del nostro comprensorio. Fondamentale, negli anni, è stata la collaborazione con altri enti, associazioni e scuole che hanno contribuito considerevolmente alla crescita della testata. «Soprattutto - ha sottolineato il Caporedattore Gerardo Drago - indispensabile è l’apporto che riceviamo dai corrispondenti dall’estero, tra cui Luca Calvetta (da Parigi), Nicola Samà (dal Kenya) o Ciccio Pisani “di li Guierri” (da Montreal)». Un giornale, quindi, che diviene strumento socio-culturale a disposizione della collettività locale e non solo, proprio perché è intenzione della redazione riuscire a fornire sempre più una rivista capace di entrare nel circuito nazionale ed internazionale, che possa arrivare – in particolar modo – agli emigrati serresi. È proprio per mantenere saldi i contatti con chi è stato costretto negli anni ad abbandonare il territorio natio, si è quindi pensato di arrivare alla realizzazione di un sito internet, fruibile a tutti e di facile consultazione, capace di promuovere i contenuti del giornale ad un’utenza di lettori dislocata in ogni angolo del mondo. «“Santa Maria del Bosco” – ha spiegato Calvetta – diviene un sito web, un ponte virtuale capace di raggiungere concretamente tutti i lettori ancora sentimentalmente radicati al nostro territorio».

Il nuovo sito - ideato e curato dal webmaster Marco Calvetta - si presenta quindi come un portale dinamico che riporta nelle informazioni già visibili nella home, i flash di alcuni articoli pubblicati in passato ed i fatti in evidenza considerati di maggior rilievo. All’interno dello stesso sito vengono anche indicati i punti di distribuzione del giornale cartaceo, presso cui i numerosi lettori potranno rivolgersi per acquistare le copie dell’ultimo numero in uscita. Il portale internet dà anche largo spazio alle origini del giornale. Una rivista capace nel tempo di conquistarsi la ribalta internazionale, come ad esempio, nel caso della pubblicazione inedita del compianto Silvano Onda (nato a Serra, ma importante storico e docente a Venezia) che nel 2007 proprio dalle pagine della rivista (ed in seguito ripreso dall’Osservatorio Romano in un articolo redatto da Carlo Pedretti, ordinario di Storia dell’Arte dell’Università di Los Angeles e massimo esperto mondiale di studi Leonardiani) lanciò la clamorosa scoperta secondo cui la facciata dell’antica Certosa di Serra, fu realizzata su un disegno originale di Leonardo Da Vinci.

Fondamentale per la redazione è inoltre il coinvolgimento attivo del lettore, tanto che sul nuovo portale sono state inserite ben due apposite sezioni – ‘Collabora con noi’ e ‘La parola ai Lettori’ – in modo da permettere a chiunque di inviare - all’attenzione dei responsabili redazionali - scritti, poesie, foto o contributi vari. Un’iniziativa interessantissima, quindi, capace di portare nelle case di tutti i serresi sparsi nel mondo – ma anche di potenziali visitatori, turisti e ricercatori – informazioni, risorse, personaggi, storie e conoscenze caratteristiche del nostro territorio, per poter usufruire di un vero e proprio «serbatoio dei ricordi e di notizie storiche e per non perdere la memoria del passato», così come sottolineato proprio ieri mattina da Maurizio Onda. Un progetto longevo e serio, più unico che raro, «in un territorio ormai spoglio di ogni riferimento culturale – ha spiegato invece Gerardo Drago - dove realtà importanti nel tempo sono venute meno». Eloquente a tal proposito, aggiungiamo noi, l’assenza del sindaco invitato a presenziare all’evento.

 

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mini sharo_per_vizzarro_1«La famiglia Gambino ed il direttore della Casa della Cultura, Massimo Pollichieni, avendo tristemente constatato, l’indifferenza e il mancato interessamento da parte del comune di Serra San Bruno, ad assegnare una sede alla Fondazione, (che metterà a disposizione pubblica la biblioteca e l’archivio di Sharo Gambino) e avendo vagliato le varie proposte ricevute, (hanno dato disponiblità il Comune di Lamezia Terme, Comune di Vibo Valentia, Comune di Riace, Comune di Vazzano, Comune di Torre di Ruggiero, Comune di Sorianello, Comune di Arena, Comune di San Lorenzo del Vallo, Comune di San Demetrio Corone, Comune di Panettieri, Provincia di Cosenza, Provincia di Catanzaro), ha deciso, per ovvii motivi di scegliere come sede della Biblioteca il Comune di Vazzano, luogo di nascita dello scrittore calabrese».

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mini sharo_per_vizzarro_1SERRA SAN BRUNO - «Nonostante i miei ripetuti appelli e la mia formale richiesta presentata al Comune di Serra San Bruno, perché venga concesso alla mia famiglia uno stabile (tra i tanti scheletri diroccati che ci sono) da ristrutturare con fondi privati, quindi senza alcuna spesa da parte del Comune stesso, per poter "alloggiare" la Biblioteca Gambino, mi è stata negata questa possibilità. Mi trovo costretto a trasferire questo immenso patrimonio culturale in altro loco e Serra, grazie alla lungimiranza della attuale amministrazione comunale, verrà privata anche di questo bene. Se ne prenderanno la responsabilità morale con il paese, anche se, certamente, non si rendono conto di quanto si sta rifiutando e perdendo». Sono le parole con cui Sergio Gambino, figlio dell'intellettuale Sharo scomparso 5 anni fa, annuncia l'invio di una lettera aperta ai Comuni calabresi per chiedere «se qualcuno con una sensibilità diversa voglia dare spazio all'archivio di mio padre.

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Sharo Gambino non aveva neanche trent'anni quando affrontò per la prima volta le colline che dalla pianura di Sibari salgono verso la Sila greca. Quella Calabria proprio non la conosceva. Un altro mondo. Perfino i castagneti, che si affacciavano sulla parte meridionale del golfo di Taranto, non sembravano gli stessi delle montagne delle Serre, dov'era cresciuto. Già scriveva per il Messaggero e per Momento Sera, faceva il cronista di provincia e girava a piedi tra paesini e campagne in cerca di storie da raccontare. Era curioso e testardo, ma ancora non immaginava che quei luoghi gli avrebbero ispirato qualcosa di raro. 
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mini sharo_003SERRA SAN BRUNO - Quando a Sharo Gambino chiesero di lasciare la sua terra lui non aspettò nemmeno la fine della frase per rispondere seccamente “no, grazie”. Andarsene dove? E poi soprattutto andarsene per cosa? Per vivere economicamente meglio, per dare più pane e più soldi ai figli, per ricoprire posizioni eccellenti, per annusare l’aria dei salotti buoni, forse per praticare la politica, magari per farla? “No, grazie”, Sharo Gambino resta qui. Dov’è nato e dove l’odore della legna in fumo dai comignoli del paese è come l’oppio delle migliori ispirazioni baudelairiane.

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mini sharo_per_vizzarro_1SERRA SAN BRUNO - Nasce la Casa della Cultura ''Sharo Gambino'', dalla volonta' della famiglia Gambino di mettere a disposizione della collettivita' il patrimonio ereditato dallo scrittore calabrese e di proseguire il suo percorso di quotidiana diffusione della cultura e dei valori di legalita' e giustizia sociale. Facendo tesoro dell'enorme lavoro di ricerca, documentazione e divulgazione portato avanti da Gambino nell'arco della sua esistenza, l'idea della Casa della Cultura sta prendendo forma con la creazione di un'associazione per lo sviluppo della cultura e del territorio. Tra gli scopi della Casa della Cultura, che non ha finalita' di lucro ne' politiche, c'e' la costituzione di un osservatorio permanente che si occupi di cultura, legalita', servizi sociali, ambiente, turismo, lavoro.

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mini brigante_entrataRiceviamo e pubblichiamo: Stamani la deputata Cinque Stelle Dalila Nesci ha depositato un’interrogazione parlamentare sull’atto intimidatorio dello scorso 9 aprile contro l’associazione culturale “Il Brigante” di Serra San Bruno (Vibo Valentia), destinataria di una testa di pecora mozzata davanti alla porta della propria sede. Nell’atto ispettivo, la parlamentare ventiseienne ha chiesto ai ministri dell’Interno e della Giustizia se risultano collegamenti tra l’episodio e l’intimidazione subita da Sergio Gambino, membro dell’associazione “Il Brigante”, il 17 novembre 2011. Soprattutto, Nesci vuole capire – spiega – “se tali episodi dal linguaggio mafioso siano tentativi di cucire la bocca a esponenti della società civile che in Calabria s’impegnano ogni giorno per il bene comune, l’acqua, l’ambiente, la legalità e la democrazia, dimostrando coraggio e voglia di sovvertire le logiche dell’imposizione che finora hanno provocato emigrazione e silenzio”.

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mini incastri_-_pasqualeRiceviamo e pubblichiamo:

L’organizzazione IN.CA.STRI – INterculturali CAmmini illuSTRI, presieduta da Donatella Cristiano, con la collaborazione del coordinamento antimafie “Libera”, indice le Giornate della Responsabilità Civile in Memoria delle Vittime di Mafia, che avranno luogo sabato 6 sabato 13 aprile 2013 c/o Serra San Bruno (VV).

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mini gambino_e_pasoliniE’ una storia come tante questa. Una storia d’acqua e di contadini. La storia di intellettuali di sinistra che stavano tra la gente. La storia di un ruscello, che separa due frazioni sperdute delle pre-serre vibonesi. Il grande archivio librario, di documentazione e di memorie, lasciato da Sharo Gambino, mi “costringe”a delle riflessioni, anzitutto sul destino di questo grande patrimonio che appartiene alla Calabria prima ancora di essere proprietà della mia famiglia. Quelle che erano le riflessioni e le attività giornaliere di quegli intellettuali socialisti e comunisti che allora lavoravano e studiavano attivamente sul territorio, rendendosi parte integrante, uomini del PCI, anche se spesso ne stavano fuori. Repaci, Zitara, Mancini, Don Massimo Alvaro, Berto, Pasolini. 
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