mini asp-viboÈ un fiume in piena l’ammiraglio Mario Tarabbo, ormai  ex direttore sanitario dell’Asp di Vibo, che nella conferenza stampa d’addio non risparmia nessuno: “La buona sanità è come un tavolo che si regge su 3 gambe: risorse economiche, strutture e personale. Se una sola di queste viene meno il tavolo cade. Nell’Asp di Vibo le risorse latitano, il personale è ridotto al lumicino, pericolosamente vicino al punto di rottura, oltre il quale si deve chiudere. Gli ospedali sono obsoleti e costosi, inadeguati anche sotto il profilo della sicurezza e la loro ristrutturazione è impossibile oltre che antieconomica, si possono mettere solo toppe. Lo Jazzolino è diventato ‘spoke’ ma ha cambiato solo la denominazione

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Mercoledì, 06 Giugno 2012 15:23

Acqua, Mpa contro il sindaco Rosi

mini mpa serraRiceviamo e pubblichiamo:

Chiedere le immediate dimissioni del Sindaco di Serra San Bruno sarebbe stato un atto dovuto, sopratutto dopo le famose due Ordinanze con le quali il primo cittadino è intervenuto sulla potabilità dell’acqua, ma, non lo facciamo, perché sappiamo di perdere solo tempo. L’insensibilità ormai è notoria e la serie di irresponsabili atti amministrativi di questa Amministrazione è infinita. Certamente non vogliamo nemmeno improvvisare ricette facili per non incorrere negli stessi errori di chi in passato l’ha fatto e oggi si trova al timone smarrito e senza più una meta o magari di chi continua o si accinge a farlo, contribuendo all’impoverimento della nostra comunità, incuranti delle difficoltà di “guidare la nave” della gestione della cosa pubblica. Perché è solo in quel momento che si contano gli Schettino di turno e non quando si parla o si scrive tanto per segnalare di esistere, tentando perfino di assurgersi a protagonista di lotte che, in questo caso specifico, appartengono solo alla costanza e alla tenacia di pochi ragazzi che senza bandiera o appartenenza alcuna hanno garantito, in questo momento di grande difficoltà democratica e di rappresentanza politica, il diritto di parola alla nostra cittadinanza.

Ciò che noi vorremmo invece capire è a quali fonti normative si ispira l’attività amministrativa del Sindaco, della sua Giunta e di qualche pericoloso consigliere. Una gestione assolutamente incapace ed irresponsabile della cosa pubblica che addirittura sta incutendo psicosi ed insicurezza nei cittadini serresi.Forse non sarebbe neppure esagerato parlare di vero terrorismo politico che provoca smarrimento e sfiducia. D'altronde, come si potrebbe definire il comportamento di chi, nonostante il sequestro dell’Alaco e di 57 serbatoi, con 26 indagati, ha continuato e continua ad incitare la gente a bere acqua dal rubinetto e a confonderla con due Ordinanze, emesse dopo oltre 10 giorni dal sequestro, con le quali a distanza di 24 ore l’una dall’altra, prima si vieta il consumo di acqua perché non potabile e dopo se ne consiglia l’uso purché bollita e, perfino, senza problemi nelle zone, tra l’altro mai puntualmente indicate, servite direttamente dagli acquedotti comunali che, tuttavia, è bene ricordarlo, riversano l’acqua in rete mescolandosi con quella fornita dall’invaso Alaco.

Una reazione grossolana, superficiale e tardiva quella del Sindaco e del suo entourage che và proprio nella direzione opposta alla linea intrapresa con l’inchiesta “acqua sporca” della Procura della Repubblica di Vibo Valentia e che rischia di ripercuotersi anche sotto il profilo delle responsabilità personali, tenuto conto che entrambi le Ordinanze sono state emesse a seguito di comunicazioni telefoniche e a mezzo posta elettronica da parte di una Ditta privata, la Esi Lab S.r.l. di Catanzaro, incaricata dal Comune, che secondo la normativa vigente non ha alcuna competenza ad emettere giudizi di potabilità dell’acqua comunale su cui un Sindaco può basare l’emanazione di Ordinanze. Infatti, i Decreti legislativi n. 31/2001 e n. 27/2002, attuativi della direttiva 98/83/CE, che rappresentano le norme di riferimento per la qualità delle acque destinate al consumo umano, prevedono che su tali acque vengano eseguiti due tipi di controllo analitico chimico-fisico e microbiologico: i controlli interni, di responsabilità del Gestore del Servizio idrico integrato, effettuati in laboratori interni, e i controlli esterni effettuati dalle Arpa territorialmente competenti unitamente alle Aziende Sanitarie Locali a cui spetta il giudizio di idoneità dell’acqua destinata al consumo umano (art. 6 comma 5-bis). Sono infatti le Aziende Sanitarie Locali, attraverso i propri Dipartimenti, preposte a verificare che l’acqua mantenga le necessarie caratteristiche di potabilità e non la Ditta di turno o di comodo. Ed in caso di presenza nell’acqua di sostanze che ne modificano la qualità o che la rendono non potabile, spetta alle ASL individuare e proporre provvedimenti cautelativi a tutela della salute pubblica. Solo tali proposte possono essere sottoposte al Sindaco che in veste di Autorità sanitaria emette Ordinanze specifiche con indicazioni ai cittadini sull’utilizzo dell’acqua (art. 10, comma 1)

Purtroppo, dobbiamo evidenziare che, anche in questo caso, il Sindaco continua la sua disavventura gravandosi perfino del ruolo di paladino della SORICAL, nemmeno ne fosse il primo investitore (v. delibera n. 1/2012, con la quale il Comune ha rinunciato a tutti i giudizi pendenti con SORICAL). Vorremmo, sinceramente, continuare ad essere fiduciosi che il Sindaco Bruno Rosi possa cambiare rotta e fare meglio del Comandante Schettino, ma, visto che continua ad usare un proprio codice a noi sconosciuto che lo porta ogni giorno a gestire il Comune con assoluta negligenza e tante ombre che impediscono di garantire l’assenza di qualsiasi dubbio di legalità e trasparenza, crediamo sia più opportuno chiedersi: quanto tempo ancora dovrà trascorrere prima che qualcuno, responsabilmente e senza più alcun indugio, blocchi questa emorragia amministrativa, democratica, di legalità e di autorevolezza, a cui purtroppo la nostra millenaria cittadina è condannata?

DIRETTIVO MPA - AD SERRA SAN BRUNO

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mini pd logoRiceviamo e pubblichiamo:

Signor Sindaco,

le note vicende di questi giorni che hanno portato al sequestro dell’impianto dell’Alaco ci impongono, quale forza politica responsabile, di rivolgerci a Lei, quale massima autorità territoriale in materia, per avere garanzie e chiarezza sulla qualità dell’acqua che ancora oggi sgorga dai rubinetti delle nostre case e dalle nostre fonti.

E’ passato più di un anno dal Suo insediamento e da quella campagna elettorale che vedeva la lista supportata dal nostro partito mettere al primo punto del proprio programma il necessario distacco da So.ri.cal. e quella da Ella capeggiata seguire a ruota tale idea impegnandosi a ripristinare le vecchie fonti e ricercarne di nuove.

Oggi, alla luce dell’emergenza che il nostro paese sta affrontando, ci chiediamo e Le chiediamo, cosa Lei e la Sua maggioranza stiate facendo per ottemperare all’impegno assunto oltre che  confondere i cittadini con proclami quali “io bevo l’acqua del rubinetto” e lacunose e contraddittorie ordinanze di non potabilità.

Considerato che la qualità dell’acqua erogata da So.ri.cal è, quantomeno, dubbia e che il problema non sarà certo di pronta soluzione, esiste, anche in previsione di una possibile interruzione dei rifornimenti, un programma di interventi volto a renderci autosufficienti o quantomeno a ridurre il ricorso all’acqua dell’Alaco?

O la comunità serrese, pur vivendo in un territorio storicamente noto per la qualità e quantità delle sue acque, accanto alla spesa per l’aumento dei tributi (tassa sui rifiuti aumentata del 43% e nuova IMU sugli immobili) dovrà caricarsi la spesa per l’acquisto di acqua minerale anche per l’igiene quotidiana?

I cittadini serresi non possono accettare questo! E’ una vergogna per la nostra comunità oltre che un grave danno in termini economici anche in prospettiva dell’incipiente stagione turistica che, con l’acqua di dubbia potabilità, non può promettere certo nulla di buono.

Nel difendere, quindi, le istanze dei nostri cittadini e del nostro territorio chiediamo e riteniamo indispensabile che il Comune di Serra San Bruno assuma una posizione autorevole, netta e chiara sulla questione acqua potabile e nei confronti della SORICAL, anche nel rispetto della volontà degli oltre 2.600 cittadini serresi che nella scorsa tornata referendaria hanno deciso di votare per l’acqua quale bene pubblico e comune.

E’ evidente, infatti, come la gestione del privato delle risorse idriche e, nello specifico, la gestione portata avanti dalla SORICAL, abbia dimostrato una paurosa inefficienza. Gli anni di privatizzazione del sistema idrico hanno prodotto solo aumenti delle bollette senza un corrispondente miglioramento del servizio.

La salute dei cittadini serresi non può essere messa nelle mani di chi agisce per interessi privatistici e deve essere tutelata da ogni potenziale pericolo. Noi chiediamo e pretendiamo che questo venga fatto da chi, in questo momento, ha l’onore e l’onere di amministrare.

L’acqua è bene primario e comune. L’acqua non può essere fonte di guadagno. L’acqua non può essere gestita dai privati ma deve essere totalmente ricondotta nell’alveo del controllo pubblico. Deve essere gestita come servizio ai cittadini lontana da ogni speculazione di natura economica.

Crediamo e riteniamo indispensabile che il nostro Comune porti avanti una battaglia di equità e giustizia sociale per tornare al sistema di gestione e fornitura dell’acqua potabile attraverso la rete degli acquedotti comunali anche a costo di subire una riduzione dell’erogazione. Meglio poca acqua ma buona!

Sappiamo che una manutenzione attenta della rete esistente e quindi degli acquedotti comunali potrebbe portare ad un aumento della portata dell’acqua. Sappiamo che il territorio serrese è ricco di sorgenti. E’ necessario potenziare i pozzi già esistenti, realizzare nuovi pozzi di adduzione, realizzare nuovi acquedotti per raggiungere la completa autosufficienza e autonomia e staccarsi definitivamente da SORICAL.

Non vogliamo continuare ad avere rapporti con chi, per anni, ha lucrato su un bene primario mettendo interessi economici al primo posto rispetto alla salute dei nostri cittadini.

Tornare alle nostre risorse idriche si può. Si deve fare per il bene della nostra comunità.

Chiediamo allora:

- chiarezza e garanzie sulla qualità dell’acqua; 

- un’immediata programmazione di interventi volti al distacco da SORICAL con il ritorno ai pozzi ed agli acquedotti comunali per una graduale e completa autonomia idrica;

- la sospensione dell’invio delle bollette per il pagamento del servizio idrico;

- la convocazione di un consiglio comunale aperto sul tema;

- che il Comune di Serra San Bruno intraprenda contro la SORICAL ogni azione necessaria ad  ottenere il risarcimento degli ingenti danni subiti con la cattiva gestione del servizio e l’eventuale restituzione delle somme ingiustamente pagate.

Paolo Reitano (coordinatore Pd Serra San Bruno)

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mini cesare_staropoliIl comune di Serra San Bruno, nella persona del sindaco Bruno Rosi, accettando la domanda di prestazione di volontariato nei servizi comunali presentata dal rag. Cesare Giuseppe Staropoli, delega lo stesso “alla gestione della comunicazione e della propaganda sugli atti d’interesse generale di previsione posti in essere dal Sindaco, riguardanti tutti gli atti amministrativi e la realizzazione di opere pubbliche”; così recita il documento che il rag. Staropoli ha fatto personalmente pervenire presso la nostra redazione.

“Compiti del Delegato alla Comunicazione sono: la selezione, l’organizzazione e la compilazione dei contenuti da comunicare, nonché la selezione dei canali di comunicazione da utilizzare, sotto le direttive dell’Ufficio del Sindaco.

Rientrano, inoltre, tra le sue attività: la compilazione della guida, della brochure, dei volantini informativi dell’Ufficio del Sindaco, l’organizzazione dei contenuti da inserire sul sito internet, relativo al Portale del Comune di Serra San Bruno.

Per la gestione delle comunicazioni attraverso il sito internet del comune, il Delegato alla Comunicazione si avvarrà della collaborazione del Responsabile del sito internet del comune, dipendente Giuseppe Procopio”.

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mini sorical 2Riceviamo e pubblichiamo:

L’inchiesta denominata “Acqua sporca” relativa alla gestione dell’invaso dell’Alaco e condotta dalla Procura di Vibo Valentia, di cui nelle ultime ore sono state rese pubbliche le conclusioni chiama pesantemente in causa i vertici della Sorical, società che nella nostra regione si occupa della gestione e distribuzione di una risorsa come l’acqua pubblica, di fondamentale importanza per le nostre comunità e l’intero sistema economico. In attesa degli ulteriori sviluppi di questa inchiesta, che comunque già allo stato ingenera nei cittadini non poche preoccupazioni e perplessità sulla reiterata condizione di rischio della salute pubblica qualora le ipotesi investigative dovessero trovare ulteriori riscontri probatori, mi preme evidenziare la lungimiranza dimostrata su questa spinosa vicenda dall’Amministrazione comunale da me guidata.

Che, sin già dal suo insediamento avvenuto a giugno 2010, come primo atto amministrativo qualificante decideva di sciogliere la convenzione in essere con la Sorical perché riteneva del tutto insoddisfacenti in rapporto agli onerosi costi sostenuti le modalità di gestione del servizio di distribuzione dell’acqua potabile nel comune capoluogo di Acquaro e nelle frazioni di Limpidi e Piani. Fu quella di allora una scelta fortemente a rischio di impopolarità, che comunque ritenemmo con convinzione e responsabilità di assumere in quanto la qualità complessiva del servizio fornito dalla Sorical non giustificava assolutamente l’onere finanziario sostenuto dall’ente, e quindi dalla comunità, ammontante a ben 30mila euro che annualmente venivano previsti in fase di redazione del bilancio di previsione per fronteggiarne il costo.

Avevamo infatti presente in quel momento la possibile ondata di proteste e accuse di inadeguatezza e/o irresponsabilità che sarebbero potute provenire sull’Amministrazione comunale da parte di cittadini che, abituati ormai da anni a non registrare alcun tipo di carenza idrica, avrebbero dovuto fare ora i conti con una più equa e soprattutto razionale distribuzione dell’acqua. Fortunatamente, invece, la nostra intuizione andò a buon fine e - smentendo i soloni di turno che predicevano chissà quali problemi e carenze nell’approvvigionamento idrico - il servizio autogestito di erogazione, sostitutivo di quello fornito dalla Sorical, andò subito a regime grazie anche e soprattutto ad un più razionale utilizzo delle nostre sorgenti e ad una ottimizzazione della rete di distribuzione dell’acqua resa di nuovo efficiente, dopo anni di abbandono e degrado, dagli interventi di ripristino prontamente attuati dai nostri operatori Lsu con la supervisione dello storico fontaniere cittadino che non ha esitato a rendersi disponibile pur se ormai da qualche anno in pensione.

In considerazione di tutto ciò viene oggi facile affermare che due anni fa non solo “abbiamo visto bene, ma soprattutto abbiamo agito bene!”, anche se rimane forte il rammarico per il tanto, troppo denaro pubblico speso invano negli anni precedenti senza per questo, stando almeno alle indagini in corso, tutelare adeguatamente il bene fondamentale della salute dei cittadini! Da parte nostra oggi, pur sentendoci solidali e vicini con tutte le popolazioni che guardano con apprensione e timore all’inchiesta in corso per le possibili conseguenze sulla salute pubblica, la soddisfazione di aver in quell’occasione saputo assolvere all’imperativo primario che dovrebbe ispirare l’azione di ogni buon amministratore e cioè la consapevole e coerente convinzione di aver operato nell’interesse generale!

Un compiacimento rafforzato dalla considerazione che almeno per una volta una decisione amministrativa saggia ed esemplare sia stata adottata da una piccola comunità dell’entroterra vibonese. Una realtà territoriale troppo spesso dimenticata e marginalizzata, che almeno in questa occasione ha saputo proporsi come esempio di amministrazione lungimirante ed a misura di cittadino!

GIUSEPPE BARILARO (sindaco di Acquaro)

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mini mpa_serraRiceviamo e pubblichiamo:

Un Movimento  come il Nostro che, mira alla difesa del territorio, alla valorizzazione delle professionalità ed alla tutela dei diritti dei singoli,  non poteva rimanere indifferente rispetto a quanto sta avvenendo nella  gestione politico-amministrativa del Parco Regionale Naturale delle Serre Calabre. Dagli ultimi avvenimenti, si palesa un certo cambiamento di quelli che dovrebbero essere gli obiettivi statutari dell’Ente; da Ente di gestione di area protetta ad agenzia di lavoro temporaneo. In particolare, le procedure relative alle ultime selezioni degli esperti per l’esecuzione delle attività richieste dall’Avviso Pubblico “Progetto 2BPARCKS” non brillano certo per trasparenza ed imparzialità.

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mini fotoSIMBARIO - Il capogruppo di minoranza Ovidio Romano presenta una richiesta di convocazione per un Consiglio Comunale Straordinario per la trattazione de i seguenti argomenti:

  • Piano Strutturale Comunale, fase di approvazione e attuazione;
  • Parco Eolico, chiarimenti sull’iter realizzativo;
  • Discarica abusiva zona P.I.P. eventuali azioni e tempi di soluzione;
  • Interventi e relativi costi durante l’ “emergenza  neve” di febbraio 2012;
  • Concessioni zona P.I.P., criteri di assegnazione e situazione contabile;
  • Sostegno a famiglie con componenti affetti da gravissime patologie;
  • Criteri per l’esecuzione di lavori su rete fognaria ed idrica;
  • Somme dovute ad Enti pubblici o ai privati ed eventuali debiti fuori bilancio;
  • Gestione Pubblica Illuminazione e Raccolta RSU;
  • Scuole elementari e scuola materna;
  • Sostegno al Comitato per l’Ospedale di Serra San Bruno;

A motivazione della richiesta il consigliere Romano si rifà ”allo stato di grave inefficienza che caratterizza da tempo la gestione delle attività istituzionali da parte dell’amministrazione in carica e alla situazione di notevole disagio in cui versa la comunità Simbariana a causa delle continue disfunzioni che precludono ad ogni possibile soluzione di problemi ormai cronici. In una condizione di totale degrado, nonostante la quale il primo cittadino rifiuta ogni forma di confronto e discussione, diventa necessario avvalersi degli strumenti democratici per costringere un’amministrazione del tutto inadeguata ad assumersi pubblicamente le responsabilità per  le gravi inadempienze subite dall’intera comunità. La latitanza del Sindaco e la scarsezza di capacità in chi lo sostituisce stanno facendo scivolare il paese in una grave deterioramento senza via d’uscita. Le coscienze devono svegliarsi ed il Consiglio Comunale sarà un efficace veicolo per far conoscere ai Simbariani le reali condizioni in cui un Sindaco senza idee ha portato il Paese. Si spera che il Consiglio possa essere convocato in un orario tale da permettere una massiccia partecipazione dei cittadini vista l’enorme importanza degli argomenti da trattare, senza il ricorso da parte di chi amministra ai soliti trucchetti da quattro soldi, tipo la scelta di un orario strano ( le nove del mattino), per ridurre al minimo la presenza di Simbariani e quindi i danni collaterali per chi certamente avrà ben poco da dire”.

Significativo il fatto che oltre ai quattro consiglieri di minoranza, firmi la richiesta di convocazione anche il capogruppo di maggioranza, ed attuale Presidente della Comunità Montana, Bruno Tassone.

Simbario, 06/03/2012

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mini schiuma-acqua_alaco2SERRA SAN BRUNO – Una ferita aperta nella montagna, un serbatoio di veleni, un business milionario alle spalle di centinaia di migliaia di persone, ignari contribuenti che pagano l’acqua per ricevere un liquido giallognolo, maleodorante, sicuramente insalubre, pericoloso. L’acqua pagata a caro prezzo. E’ il capolavoro dell’Alaco, un’anomalia tutta calabrese che prima o poi passerà alla storia come uno dei più grandi disastri ambientali del Meridione, nonché come un emblema di ingiustizia sociale a danno del popolo. L’invaso dell’Alaco, un lago artificiale, fornisce “acqua” a circa 400mila persone, in 80 comuni tra il Vibonese, il Reggino ed il Catanzarese.

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mini scopelliti-manciniSi svolgera' domani a Vibo Valentia, nell'Hotel 501, l'evento annuale ''Fse 2011: costruire insieme il futuro della Calabria''. Durante la giornata saranno illustrati ai cittadini calabresi, alla Commissione Europea e alle amministrazioni centrali, le iniziative promosse e i risultati conseguiti nel corso dell'anno 2011 attraverso la gestione del Programma Operativo Regionale 2007-2013 ed il conseguente utilizzo delle risorse del Fondo Sociale Europeo. Nel corso dell'evento, prosegue la nota, verranno trattate le tematiche piu' importanti per la crescita della Calabria, quali l'occupazione giovanile, la riqualificazione e la crescita delle competenze nella Pubblica amministrazione, gli strumenti di ingegneria finanziaria, le misure anticrisi e l'inclusione sociale. All'incontro interverra' il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e saranno presenti, tra gli altri, oltre all'Autorita' di gestione del Por Calabria Fse 2007-2013 Bruno Calvetta, gli assessori regionali Mancini, Stillitani e Caligiuri; il dirigente generale del dipartimento Programmazione nazionale e comunitaria della Regione Anna Tavano; il dirigente divisione VII del ministero del Lavoro Alessandra Tomai; il capo unita' Occupazione e Dg della Commissione Europea Michel Laine; Maurizio Pulcianese, Desk Regione Calabria e Dg Occupazione della Commisione Europea; i senatori Antonio Gentile e Gaetano Quagliarello.

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mini piscina_serraSERRA SAN BRUNO - La piscina comunale sita in via San Brunone di Colonia è chiusa da da diverso tempo ma i tanti utenti del servizio non hanno alcuna informazione sul perchè la struttura non riapre e sulle future intenzioni dell'amministrazione comunale e dell'azienda, la Cogeis, che gestisce l'impianto polisportivo alla luce del contratto stipulato con il comune quando era in carica la giunta Lo Iacono. Il consigliere comunale del Pd Rosanna Federico ha presentato un'interrogazione per conoscere i motivi della chiusura della struttura e le future intenzioni dell'amministrazione in proposito. La discussione sulla piscina era già emersa in Consiglio comunale, con la polemica sul peso finanziario del servizio per le casse comunali che, da contratto, devono garantire una parte dei costi per il funzionamento della struttura. Di seguito l'interrogazione del consigliere Federico.

Al Presidente del Consiglio Comunale di Serra San Bruno

INTERROGAZIONE

IN MERITO AL FUNZIONAMENTO E GESTIONE DELLA PISCINA COMUNALE

Premesso che:

  • la piscina comunale svolge un ruolo preponderante in ordine all’offerta di servizi sportivi nel nostro territorio;
  • esso garantisce inoltre lo svolgimento di attività di  recupero fisico-motorio per soggetti che ne necessitano;
  • lo stesso impianto rappresenta, senza dubbio, un importante luogo di aggregazione sociale per i cittadini residenti nel nostro Comune e per quelli dei Comuni limitrofi;
  • da diverse settimane la piscina è chiusa e ciò sta impedendo a numerosi utenti, regolarmente iscritti, di poter usufruire legittimamente dell’impianto sportivo;

Per sapere:

- per quali motivi la piscina comunale di Serra San Bruno non abbia ancora ripreso le proprie attività;

- se l’amministrazione comunale ha provveduto ad interrogare la società preposta alla gestione ed a sollecitare la riapertura dell’impianto;

- quali azioni verranno poste in essere dall’amministrazione comunale a fronte dei disagi subiti dagli iscritti;

- quali azioni verranno poste in essere dall’amministrazione per garantire la continuità del servizio offerto;

- quali sono le reali intenzioni in ordine alla futura gestione dell’impianto;

- se l’amministrazione comunale di Serra San Bruno ha valutato, o intende valutare, la possibilità di dotare l’impianto sportivo di un sistema di produzione di energia da fonte rinnovabile onde consentire una riduzione dei costi a carico dell’Ente e garantire il perdurare del servizio ai cittadini.

Rosanna Federico Consigliere Comunale del Partito Democratico

Serra San Bruno, 02.02.2012                                  

       

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