mini 300px-NardodipaceDi seguito pubblichiamo integralmente il decreto del Presidente della Repubblica con cui è stato sciolto il Consiglio comunale di Nardodipace e la relazione del ministro dell'lnterno Anna Maria Cancellieri contenente le motivazioni del provvedimento.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Considerato che nel comune di Nardodipace (Vibo Valentia), i cui organi elettivi sono stati rinnovati nelle consultazioni amministrative del 27 e 28 maggio 2007, sussistono forme di ingerenza della criminalita' organizzata, rilevate dai competenti organi investigativi;

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mini U-tiradrittuI Carabinieri del Comando Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria stanno eseguendo un’ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 indagati, appartenenti o contigui alla ‘ndrangheta nelle sue articolazioni territoriali denominate cosche: “MORABITO - BRUZZANTI - PALAMARA”, “MAISANO”, “RODÀ”, “VADALÀ” e “TALIA”, operanti nel “mandamento jonico” ed in particolare nei comuni di Bova Marina, Palizzi, Bruzzano Zeffirio ed Africo, responsabili a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso in associazione di tipo mafioso, intestazione fittizia di beni, truffa aggravata, danneggiamento aggravato, procurata inosservanza di pena, frode in pubbliche forniture, furto aggravato di matreiali inerti, crollo di costruzioni o altri disastri dolosi, violazione delle prescrizioni alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, tutti aggravati dall’aver favorito un sodalizio mafioso. Già nel giugno del 2008 i carabinieri in provincia di Reggio Calabria ed in RHO (MI), avevano esegiuto di provvedimenti di fermo a carico di 33 soggetti, nonché  notifica d’informazione di garanzia nei confronti di altre 9 persone, a vario titolo gravemente indiziati del delitto di associazione di tipo mafioso ed armata finalizzata all’acquisizione della gestione e/o controllo di attività economiche, concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, all’infiltrazione in pubbliche amministrazioni, al procacciamento di voti ed altro (cosche “MORABITO – BRUZZANITI - PALAMARA”, “MAISANO”, “VADALÀ”, “TALIA”) nell’ operazione “BELLU LAVURU”.

“È proprio un bellu lavuru”, con queste parole i parenti di Giuseppe MORABITO (foto), meglio conosciuto come “il Tiradritto”, annunciavano all’anziano capomafia, recluso nel carcere di Parma in regime di 41 bis, l’appalto per i lavori di ammodernamento della Strada Statale 106 jonica ed in particolare la costruzione della variante al centro abitato del comune di Palizzi. Da quel momento i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria sono riusciti a monitorare l’intervento parassitario della ‘ndrangheta in ogni segmento dell’appalto. In particolare, le cosche che operano in quella parte del territorio del mandamento jonico, confermando l’unitarietà della ‘ndrangheta, hanno superato tutte le rivalità che in quell’area in passato avevano dato luogo anche a sanguinose faide e si sono suddivise gli ambiti di intervento (arrivando addirittura a federarsi tra loro mediante apposito organismo direttivo denominato “base”), presentandosi ai responsabili della società appaltatrice come un unico interlocutore e coinvolgendoli nella gestione illecita dell’appalto. Ne è scaturito un quadro investigativo che ha documentato come le cosche si sono infiltrate in ogni settore produttivo, hanno imposto: le assunzioni, le forniture di ogni tipo di materiale - finanche la cancelleria per ufficio - i contratti di subappalto e nolo.

Le indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, infatti, hanno accertato che il campo d’azione della ‘ndrangheta era rappresentato: per un verso, dall’infiltrazione diretta, mediante l’impresa di famiglia I.M.C. di STILO Costantino & C. S.n.c., ed indiretta, tramite la D’AGUÌ BETON S.r.l., nella fornitura del calcestruzzo dell’appalto pubblico per l’ammodernamento della S.S. 106; per altro verso, dalla gestione di fatto dei lavori di movimento terra, appannaggio della A.T.I. capeggiata dalla ditta CLARÀ e sotto un ultimo profilo, dalla sostanziale gestione di gran parte delle maestranze impiegate nei cantieri della grande opera. Per quanto riguarda il calcestruzzo, è emerso che la ‘ndrangheta, attraverso dei prestanome vicini per vincoli di parentela alle cosche, ha monopolizzato l’intero ciclo, organizzando delle squadre per rubare gli inerti dalla fiumara Amendolea, produrre del calcestruzzo di bassissima qualità, imporne l’uso anche se non rispondente al vincolo progettuale, fatturarne falsi quantitativi e falsificarne, attraverso dei propri contigui, i risultati dei controlli.

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mini angitola_2E' stata accolta nel corso della seduta odierna del Consiglio regionale la proposta di integrazione alla norma in materia di ambiente presentata dal consigliere del Pdl Nazzareno Salerno. Il provvedimento assegna al Parco naturale regionale delle Serre un contingente di 50 operai idraulico forestali da utilizzare per la gestione dell’area protetta. Gli operai in questione dovrebbero provenire dall'Afor in virtù di un consorzio tra i due enti subregionali. All'ente di tutela ambientale, inoltre, saranno concesse in uso gratuito le aree demaniali della foresta "Prasto" e dell'area umida dell'Angitola (foto). Di seguito la nota diffusa poco fa dal presidente della Commissione “Attività sociali, sanitarie, culturali, formative”

“Con l’approvazione dell’emendamento da me presentato all’articolo 21 del Collegato alla manovra di finanza regionale, si aprono nuovi ed interessanti scenari per il Parco naturale regionale delle Serre che potrà finalmente produrre importanti benefici per il territorio senza più essere visto, come accaduto in passato, solo come fonte di vincoli. Finalmente si potrà dare concreta attuazione alle legge istitutiva dell’Ente (legge regionale 10/03) tramite l’assegnazione di 50 operai idraulico-forestali a partire dall’inizio del prossimo anno che saranno utilizzati dallo stesso Parco per la gestione dell’area protetta con l’esecuzione degli interventi in economia col metodo dell’amministrazione diretta secondo quanto previsto per gli altri Enti utilizzatori di manodopera idraulico-forestale. In più, saranno concessi in uso gratuito al Parco le aree demaniali della foresta ‘Prasto’ e dell’area umida dell’Angitola e in esse saranno attivate azioni sperimentali di educazione ambientale. Ne consegue che sarà possibile un utilizzo razionale e sostenibile delle risorse e che sarà valorizzato l’immenso patrimonio naturale presente fra le province di Vibo, Catanzaro e Reggio Calabria. Questi provvedimenti, che si aggiungono all’incremento della dotazione finanziaria, consentiranno l’effettivo rilancio del Parco che, dopo anni di stenti trascorsi nell’oblio, può proporsi come Ente operativo nel campo della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile. Abbiamo dunque la riprova di come la Regione intenda puntare sul Parco delle Serre che, d’ora in avanti, potrà assumere un ruolo di primo piano e offrire un valido contributo anche per la crescita economica e sociale. Sono sicuro che questo risultato sarà presto accompagnato da altri atti miranti a rendere questo Ente protagonista di una nuova stagione di sviluppo in cui le Istituzioni, prendendosi le proprie responsabilità, riescono a lavorare proficuamente nell’interesse della collettività volgendo lo sguardo alle prospettive future e sapendo cogliere con prontezza le occasioni che si presenteranno”.

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