Giovedì, 25 Aprile 2013 13:31

Andreacchi, petizione nel vuoto

 

mini pasquale_2SERRA SAN BRUNO - Erano da poco passate le 19 dell’ 11 ottobre di tre anni fa. Pasquale Andreacchi, dopo essersi ritirato dal maneggio in compagnia del padre Salvatore, esce per comprare le sigarette ad un distributore poco distante dalla propria abitazione. Purtroppo, però, non fa più ritorno. La mattina seguente, la madre Maria Rosa non vedendo Pasquale a letto, si preoccupa e così inizia il tam-tam di telefonate a parenti e amici per capire se qualcuno lo avesse visto. Non avendo notizie, i familiari del gigante buono, amante dei cavalli, si recano presso il commissariato di Polizia per sporgere denuncia. Dopo una serie di attività investigative, è emerso che Pasquale avrebbe avuto dei problemi con un pregiudicato della zona per la compravendita di un cavallo non pagato.

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mini omicidioSORIANELLO – Un giovane 23enne, Salvatore Lazzaro, è stato ferito gravemente in un agguato nella frazione Fago Savini di Sorianello. Secondo quanto siamo riusciti ad apprendere, Lazzaro era seduto sul divano della propria abitazione, quando all'improvviso sarebbe stato raggiunto da alcuni colpi che lo avrebbero ferito tra la testa ed il collo. Immediati i soccorsi che hanno provveduto a trasportare il giovane presso il nosocomio di Serra San Bruno. Le sue condizioni, al momento, sarebbero gravi. Elemento, questo, che ha reso necessario un primo intervento chirurgico. Solo nella tarda serata, è stato trasferito presso la struttura di Germaneto anche se, le sue condizioni, rimangono comunque molto critiche.

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mini incastri_-_pasqualeRiceviamo e pubblichiamo:

L’organizzazione IN.CA.STRI – INterculturali CAmmini illuSTRI, presieduta da Donatella Cristiano, con la collaborazione del coordinamento antimafie “Libera”, indice le Giornate della Responsabilità Civile in Memoria delle Vittime di Mafia, che avranno luogo sabato 6 sabato 13 aprile 2013 c/o Serra San Bruno (VV).

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mini leoneQuesta volta, per trovare un altro dei Maestri della tradizione artigiana serrese, ci siamo dovuti recare in quel di Gerocarne dove Mastro Ciro Amato è approdato oltre quarant’anni fa quando si è sposato. A distanza di quasi mezzo secolo, però, ancora parla il serrese senza nessuna variazione di accento, e spesso arriva fino a Croceferrata anche solo per poter guardare la montagne dalla forma a “segone”, dai cui il nome della nostra amata cittadina. Ciro nasce a Serra il 18 marzo del 1933, e domani compirà ottant’anni. Ne ha viste Mastro Ciro, di tutti i colori: ha visto la Serra del dopoguerra, la rinascita e la speranza di un paese appena uscito dal conflitto mondiale e da una fame ancora pungente nei ventri serresi, vede negli anni dello sviluppo edilizio, e della nascita di servizi come scuole e ospedale

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mini massimo_lampasi

SERRA SAN BRUNO - Man mano che i giorni passano, cresce anche la tensione. Il timore che possa essere accaduto qualcosa di serio è concreto. Tanto da far cadere nello sconforto un'intera famiglia, che non riesce a darsi pace. Sono trascorsi dodici giorni da quando di Massimo Lampasi, 25enne serrese, si sono perse le tracce. Ed il sospetto che quello del giovane già noto alle forze dell'ordine possa ricondursi ad un caso di lupara bianca è concreto. Ad avvalorare tale ipotesi, infatti, non c'è soltanto il fatto che del venticinquenne non si sa più nulla dalla sera del 24 febbraio, ma anche quella che riconduce ad un presunto avvistamento di Lampasi nei pressi del campetto sintetico di via Matteotti. In pratica, subito dopo la scomparsa pare che Massimo aspettasse qualcuno. Chi, però, ad oggi non è dato saperlo. 

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mini Serra_San_Bruno_2040-12-57-03-4870SERRA SAN BRUNO – Sembra svanito nel nulla Massimo Lampasi, pregiudicato 25enne scomparso da ieri sera dalla cittadina bruniana. I carabinieri della Compagnia di Serra, con il supporto delle unità cinofile e in collaborazione con gli agenti del Commissariato di Polizia, hanno avviato le ricerche fin da stamattina, ma ancora del giovane non c’è nessuna traccia. Lampasi si è allontanato dalla sua casa, che si trova nel centro storico serrese, ieri sera intorno alle 18. Secondo quanto riferito dalla sua convivente, che stamattina ha denunciato la scomparsa, il 25enne si è allontanato lasciando a casa il telefono cellulare. Pare che la donna abbia intravisto salire il compagno su un’auto di colore scuro.

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mini massimo_lampasiSERRA SAN BRUNO – Di Massimo Lampasi, 25enne serrese con precedenti penali, non si ha nessuna notizia da ieri sera. Scomparso. Da una prima attendibile ricostruzione, pare che il giovane sia uscito di casa ieri intorno alle 18, senza fare più ritorno. I familiari stamattina hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri della locale Compagnia, che hanno subito avviato le ricerche, tuttora in corso con l’ausilio delle unità cinofile. In sinergia con l’Arma, ad indagare sulla scomparsa del giovane sono anche gli uomini del Commissariato di Polizia. Lampasi è noto alle forze dell’ordine perché fu arrestato dalla Polizia già il 4 dicembre 2008, accusato di essere uno degli autori di un’aggressione ad un anziano del luogo a scopo di rapina. Il fatto era successo il 2 dicembre 2008 intorno alle 20. Tre persone fecero irruzione nell’abitazione di un 72enne, che fu picchiato e imbavagliato: i due complici furono arrestati in flagranza di reato, mentre Lampasi riuscì a dileguarsi tra i boschi delle Serre e fu catturato solo due giorni dopo. I tre vennero accusati di sequestro di persona, tentata rapina e lesioni, in concorso. Solo uno di loro fu condannato con rito abbreviato, mentre Lampasi fu assolto.

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mini giuseppe_bruno_e_caterina_raimondiUn vuoto di potere dopo omicidi e arresti di boss eccellenti. Un tentativo di espandere il predominio su territori ritenuti scoperti. Il vortice di interessi che sta intorno al business delle pale eoliche. Potrebbe essere questo lo scenario in cui è maturato il duplice omicidio avvenuto l’altro ieri sera a Vallefiorita, piccolo centro dell’entroterra catanzarese. Un delitto brutale: Giuseppe Bruno, 39 anni, e la moglie Caterina Raimondi, 29, investiti da una pioggia di proiettili, almeno 30 colpi di kalashnikov. Stavano uscendo dalla loro villetta di periferia, intorno alle 21, ma non hanno fatto in tempo nemmeno a salire in macchina. Lui è stato colpito all’addome, la giovane donna al volto. I killer – probabilmente uno solo a sparare, certamente affiancato da uno o più complici – hanno lasciato l’arma da guerra appoggiata a terra, vicino ai due cadaveri. Un gesto insolito. Un messaggio. Una sfida.

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mini Serra_San_Bruno_centro_storicoSERRA SAN BRUNO – Erano partiti, alla volta della Svizzera, col capo chino di chi nel cuore porta il lutto per la scomparsa di una persona cara. Anche una circostanza cosi triste è stata propizia alla solita banda del buco per entrare nella casa dei parenti di un giovane serrese di 45 anni morto nella patria degli orologi e mettere a segno l’ennesimo raid notturno. Ad accorgersene gli stessi parenti una volta rientrati nella cittadina bruniana, dove hanno avuto luogo le esequie dell’uomo deceduto in circostanze assurde, stroncato da un’epatite fulminante. Secondo quanto si è potuto apprendere, i ladri sarebbero entrati in azione una volta che i parenti del giovane erano partiti alla vota della città svizzera dove risiedeva il loro congiunto. Approfittando del buio e della fitta pioggia caduta nelle scorse sere, i ladri avrebbero forzato il balcone dell’abitazione e sarebbero entrati nella casa, dove avrebbero tentato di forzare una cassaforte che però all’interno non custodiva nulla d’importante.

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mini pasquale_3SERRA SAN BRUNO - Un omicidio rimasto impunito per tre, lunghissimi, anni. Un caso, quello di Pasquale Andreacchi, giovane trucidato barbaramente alla tenera età di 18 anni, immerso nella più totale indifferenza. L'apatia che i serresi hanno assunto in questi anni è surreale. Disinteresse più totale di fronte ad un caso che, al contrario, avrebbe dovuto suscitare indignazione. Rabbia. Scalpore. Evidentemente, però, Serra non ha avvertito questi sentimenti. Un omicidio caduto nel dimenticatoio, insomma. La famiglia Andreacchi è rimasta sola per tre, lunghissimi, anni. Ha condotto le proprie battaglie senza alcun tipo di supporto. Soltanto l'associazione culturale ''Il Brigante'' ha dimostrato di essere vicina ai genitori di Pasquale. Per il resto, silenzio tombale. Neanche la politica ha fatto il proprio dovere. Ma ciò che dovrebbe far riflettere è l'indifferenza della popolazione. Della gente comune. Quella che partecipa in massa ad un comizio elettorale, ma si volta dall'altra parte quando si tratta di ricordare una giovane vittima innocente della criminalità organizzata.
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