scopellitiREGGIO CALABRIA - Il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, è stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione. A suo discapito è arrivata anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la condanna al pagamento di una provvisionale di 120mila euro, mentre l'ammontare del risarcimento dovuto al Comune sarà quantificato in altro giudizio. Questa la sentenza pronunciata pochi minuti fa dal Tribunale presieduto da Olga Tarzia, a conclusione del “processo Fallara” che vedeva imputato proprio il governatore calabrese, congiuntamente a tre revisori dei conti del Comune di Reggio Calabria, implicati nell'inchiesta sul bilancio dell’ente.

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mini martinoceravoloUn anno. Tanto è trascorso da quel 25 ottobre 2012, quando per un errore, uno sbaglio fatale, Filippo Ceravolo ha perso la vita in un agguato nella strada che collega Pizzoni a Soriano Calabro. Da quel giorno, papà Martino e mamma Anna non riescono a darsi pace. Vogliono che sia fatta giustizia ma soprattutto pretendono che agli assassini di Filippo sia data la punizione che meritano. Non si può morire così. Soprattutto perchè stiamo parlando di giovani. Se, però, molti di essi hanno avuto qualche precedente o problemi con la giustizia, Filippo rispetto a loro rappresenta un'eccezione. Ha pagato soltanto il fatto di trovarsi nel posto sbagliato, con la persona sbagliata. In Calabria succede spesso. Così come capita frequentemente che i media nazionali non danno giusta rilevanza ad un problema che non riguarda solo la Calabria ed i calabresi. Perchè ha ragione un'amica di Filippo, intervenuta nel corso della giornata in sua memoria, organizzata dal Movimento Spontaneo Sorianese, in collaborazione con Libera: «La Calabria non è il ricco Nord, dove anche un semplice furto farebbe scalpore», ha affermato.

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mini Giuseppe-ScopellitiNuvole nere tornano ad addensarsi sul cielo della sanità calabrese. Questa volta ad agitare le acque è il caso delle nomine ai vertici dell’Asp di Reggio Calabria partorite di recente dal governatore Giuseppe Scopelliti. A balzare agli onori della cronaca è il caso di Vincenzo Scali, ex ufficiale superiore della Capitaneria di Porto nominato Direttore Amministrativo dell’Asp di Reggio Calabria, nonostante il divieto previsto dalla legge 724 del 1994, che impedisce il cumulo tra pensione anticipata di anzianità e lo svolgimento di incarichi a qualsiasi titolo. 

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mini scopelliti_berlusconiSono tempi duri per il governatore calabrese Giuseppe Scopelliti, sempre più inquilino bistrattato del Pdl nazionale. Dopo la muta rassegnazione alla candidatura di Domenico Scilipoti – calata direttamente da Roma – al sesto posto nel listino calabrese per il Senato, arrivano ancora da Silvio Berlusconi parole e numeri, che non assomigliano neanche lontanamente ad un attestato di stima nei confronti del plenipotenziario presidente/commissario ad acta della sanità regionale, Giuseppe Scopelliti. Un attacco, questa volta ancora più diretto, che rimarca l’inconsistenza politica del governatore calabrese nell’ambito del partito nazionale. 

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Sabato, 19 Gennaio 2013 10:04

Valeria Giancotti si dimette dall' Mpa

 
 

mini mpa_serra

L' ex governatore siciliano Raffaele Lombardo sceglie di stare nel centrodestra come aveva già fatto nel 2008, portando così ad una completa frattura tra l'Mpa e Autonomia e diritti, in quanto le linee programmatiche scelte da Lombardo si discostano dalle ideologie politiche che questa federazione si era prefissata di difendere e portare avanti. Questo l'incipit Dell' intervento di Valeria Giancotti, referente locale di Autonomia e diritti. Dopo l' accordo tra l' Mpa e PDl anche lei, così come Agazio Loiero, ha deciso di lasciare la carica di delegata nazionale del partito di coordinatore cittadino dello stesso in quanto 'in totale disaccordo con le scelte che l' ex governatore siciliano attua allendosi con il centro destra'. Dimissioni, quindi ,per la giovane serrese che non risparmia frecciate a quella che fino a ieri era stata la sua 'casa' politica. In particolare Lombardo che "disconosce i valori di un partito che difendeva la gente, che ripartiva dai piccoli territori per far sentire la voce unanime dei ceti più deboli, e che adesso garantisce una gerarchia di potere, rinnegando un progetto politico che sin dall' inizio si era cercato di portare avanti. Il direttivo di Serra San Bruno rimane in piedi sempre 'più forte, militando insieme ad Autonomia e Diritti dei territori, cercando di riportare quel credo politico che ogni giorno si cerca di cancellare con le riconoscenze personali che si tentano di ricevere. Siamo dalla parte della gente, con umiltà e non sposeremo mai un progetto politico che possa affascinare la classe dirigente più ricca ma rimaniamo a fianco alle debolezze della gente, per cui noi di Autonomia e Diritti restiamo ancorati ai valori di centro sinistra'.

 

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mini scopelliti

Non usano mezze parole i Giudici della sezione di controllo che in due sedute, il 13 ed il 20 dicembre, hanno vagliato le condizioni del Comune di Reggio Calabria: “Una situazione già compromessa, tipica di un ente decotto. Un dissesto ormai da tempo fattualmente concretizzatosi”. Si attende per tanto “la delibera accertativo-ricognitiva dello stato di decozione”. Insomma sulla neo città metropolitana aleggiano i fantasmi del dissesto finanziario e Palazzo San Giorgio, fortino di quel “modello Reggio” made in Giuseppe Scopelliti, è già con un piede nella fossa.

La carriera politica dello sprezzante Scopelliti scorre quindi sul filo del rasoio. Il governatore per sfuggire al tracollo della sua Reggio, avrebbe deciso di concorrere per il Senato in una lista apparentata al PDL. Le possibili alternative in questo caso sarebbero due: una candidatura da capolista con la sua “Scopelliti Presidente” o, più plausibilmente, nel movimento “Grande Sud”, a cui avrebbero già aderito diversi presidenti di regioni meridionali in quota PDL (Caldoro, Cappellacci e Jorio).

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mini primariecentrosinistraSERRA SAN BRUNO - Risultato plebiscitario per il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, che nelle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato premier alle politiche del 2013, stravice sugli sfidanti Vendola, Tabacci, Renzi e Puppato. Il leader dei democrat - appoggiato dal consigliere regionale Bruno Censore - infatti, ha ottenuto 729 preferenze. Seconda posizione, invece, per l'assessore al Comune di Milano Bruno Tabacci (341), sostenuto dalla componente che fa capo all' ex primo cittadino Raffaele Lo Iacono. Terzo il sindaco di Firenze Matteo Renzi (33) mentre il governatore della Puglia, Nichi Vendola, si è dovuto accontentare delle sole 17 preferenze. Un voto, infine, per la Puppato. Nel dettaglio, i voti complessivi e quelli riportati da ciascun candidato

Totale votanti        1125
Bersani 729
Tabacci 341
Renzi 33
Vendola 17
Puppato 1
Nulle  4
Bianche 0
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mini 2012-03-24_21.00.35SERRA SAN BRUNO - Continua la pacifica occupazione, da parte del comitato civico Pro-Serre, dei locali della casa comunale della cittadina bruniana e con essa continuano a rimanere invariate anche le condizioni che gli occupanti pongono affinché il presidio sia sciolto, tenendo duro ai vani, e forse anche un po' sterili, tentativi da parte dell'amministrazione comunale per trovare un compromesso; ma andiamo con ordine.

Oggi intorno alle 13.00 un gruppo di manifestanti, come atto culmine dell'imponente manifestazione svoltasi durante la mattinata, ha occupato il municipio di Serra San Bruno; le richieste sono chiare: ospedale generale per Serra, senza se e senza ma, con conseguente modifica dei decreti 18/2010 e 106/2011 del commissario ad acta alla Sanità, Giuseppe Scopelliti;

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mini frana_polia_VV_2010_12991Sono passati quasi due anni da quel famoso 9 febbraio 2010, quando un intero costone roccioso franò e travolse un considerevole tratto di strada provinciale tra Cecilia e Trecroci, frazioni del comune di Polia. Di fatto la frana lascio isolato parte abitato creando non pochi disagi anche al resto del comune. All'epoca sia la provincia che la regione si attivarono promettendo rapidi interventi iche potessero permettere di tornare alla normalità il prima possibile, ma da allora  niente è cambiato. Recentemente l'assessore del comune di Polia, Domenico Amoroso, ha inviato una missiva a giuseppe Scopelliti, governatore della Calabria, con la speranza che qualcosa possa iniziare a muoversi. Nella lettera l'assessore ricorda che: "l’amministrazione provinciale di Vibo Valentia e il suo presidente in prima persona,

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mini Agazio-Loiero_1Agazio Loiero, ex presidente della Regione Calabria ed attuale coordinatore politico nazionale della federazione tra Mpa ed Autonomia e Diritti, non sembra avere alcuna intenzione di placare la polemica sulle presunte assunzioni nella Sanità e anzi controbatte piccatamente alla nota congiunta dei capogruppo di maggioranza. ''Ormai da un anno e mezzo è invalso l'uso di rispondere ai rilievi dell'opposizione (o di alcuni membri di essa) solo a tarda ora, il che non consente grande spazio di risposta. E' un vezzo che un'istituzione in genere non dovrebbe praticare. Eppure ci siamo adeguati, o tentiamo di farlo''. ''Non ci possiamo però adeguare a certe bugie messe oggi in bocca ai capigruppo di maggioranza. Io, o meglio ancora i manager delle aziende, hanno stabilizzato quando ancora non c'era il Piano rientro. Si è trattato di una stabilizzazione di medici ed operatori sanitari precari da anni ed anni (alcuni da oltre un decennio), realizzata mediante un'apposita legge regionale bipartisan, voluta da tutti e votata da Cherubino, De Gaetano, M. Tripodi, Adamo, Gentile, Pacenza, Nucera, Guerriero, Feraudo, Borrello, Nicolo', Serra, Stancato, Trematerra, P. Tripodi, Sarra e Chiappetta. Di questi stabilizzati, posso affermare con certezza che non ne conosco neanche uno''. L'ex governatore aggiunge ''Diversa è invece la situazione di Scopelliti perché il Piano di rientro impone, com'è noto, il blocco del turnover. Aspettiamo pertanto di poter accedere al verbale dello scorso mese del Tavolo Massicci. Vedremo, a parte le dovute eccezioni dei diversamente abili, chi è stato assunto e, come è inevitabile, se saranno applicate delle sanzioni''. ''In verità il problema che io avevo posto era un altro. Ed è quello di un metodo ormai ricorrente, una contraddizione mostruosa: quella di voler scaricare le colpe su altri, talvolta politici e talvolta i dirigenti. Ma questo è un argomento che avremo occasione di riprendere prossimamente con dovizia di particolari''.

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