mini san_nicola_da_crissaInsorge il malumore a San Nicola da Crissa, dove alcuni giorni fa sull’albo pretorio comunale è apparsa una delibera attraverso la quale l’amministrazione, di fatto, ha assegnato due lotti ubicati nella zona Pip – in prossimità di località “Camunni” – alla ditta Enel Green Power, per la realizzazione di due centrali a biomassa destinate alla produzione di energia elettrica ed alimentate da legno vergine. 
 
Allarmati dalle potenziali conseguenze - ritenute negative sia per la salute pubblica che  per l’ambiente  - i cittadini hanno legittimamente deciso di promuovere una petizione popolare a cui, pare, abbiano già aderito quasi un centinaio fra promotori e sottoscrittori. 
 
Nella stessa istanza viene contestata, oltreché l’utilità del progetto, anche e soprattutto l’ubicazione dei due impianti, posti in stretta vicinanza fra di loro in una zona densamente popolata. I cittadini si dicono determinati, dunque, ad agire « in nome della collettività a tutela del nostro futuro, di quello dei nostri figli e della nostra salute»  così come si legge nello stesso documento. «La protesta – continuano i cittadini - non vuole essere un attacco rivolto all’amministrazione comunale, bensì un invito alla riflessione più attenta e coscienziosa». 
 
Un provvedimento deliberato quindi dalla Giunta guidata dal primo cittadino Giuseppe Condello, pare, senza che sia stata preventivamente informata la collettività, tanto che – ancora nel testo della petizione – i cittadini promotori dell’iniziativa hanno specificato: «Scelte di tale  importanza avrebbero dovuto coinvolgere tutta la comunità con informazioni dettagliate sul funzionamento degli impianti e sulle possibili  conseguenze.  Non si  comprende il motivo per cui argomenti così delicati che riguardano l’ambiente e la salute di tutti i cittadini non siano stati preventivamente discussi in Consiglio comunale».
 
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mini parco_serreRiceviamo e pubblichiamo:

Sono dieci anni che Fiammatricolore conduce una battaglia politica, in solitario, contro il Parco regionale delle Serre. Tempo perso? Assolutamente no! Il tempo è galantuomo e da’ sempre ragione. È su tutti i giornali. La notizia campeggia su quello che possiamo definire lo “scandalo parco”. Noi di Fiammatricolore non siamo né forcaioli, né giustizialisti ma, fidiamo nella Giustizia italiana e, per questo, non esprimiamo condanne anticipate. Questo, però, non ci impedisce di continuare quella che secondo noi è una legittima battaglia contro una istituzione inutile, costosa, corrotta, che, nel tempo e, sempre più, ha dimostrato la sua inadeguatezza sul territorio. Sin dal primo momento, questo ente, si è dimostrato essere uno tra i più miserabili laboratori politico-clientelari della Calabria che, soprattutto, questo Ente, nulla ha mai avuto a che fare con l’ambiente. Questi avvenuti, sono fatti del 2008!  e, purtroppo, gli scandali non finiranno qui! L’ente ha preso sin dall’inizio una brutta piega, commissariamenti, presidenti, ricorsi al TAR non si contano più e se non fosse che questo ente incide pesantemente e inutilmente sia sulla spesa pubblica che sull’economia reale del posto, poco ci potrebbe importare delle sue sorti. Le iniziative che abbiamo visto prendere da questo ente sono state sempre tra il ridicolo  e il meschino: vogliamo ricordare il famoso “Passaporto” che doveva costituire un simbolico lasciapassare nel Parco o l’ultima iniziativa di fare un’indagine statistica assolutamente inutile salvo che per qualche ragazzo che ha avuto l’incarico come compenso per avere votato chi lo ha assunto. Questo ente, sin dalla sua istituzione, non ha mai contribuito a fare arrivare un solo becco di un quattrino sul nostro territorio, anzi…. In Serra San Bruno sono ben dieci le attività economiche importanti che hanno chiuso dall’inizio dell’anno, mentre, non si contano quelle già chiuse negli scorsi anni per colpa dello spopolamento e dell’impoverimento territoriale che ha provocato il parco. Alla faccia dello auspicato sviluppo! Noi di Fiamma, che siamo convinti di avere una responsabilità sociale e morale sia nei confronti del popolo italiano sia nei confronti del nostro territorio, ci chiediamo e chiediamo a tutti i politici compresi quelli in “estinzione” : che aspettate a sopprimere questo tumore economico, commerciale e non ultimo politico rappresentato dell’ente Parco? Anziché sgozzare i cittadini a suon di IMU, sarebbe un esempio concreto di quanto questo Governo Monti si sta’ sforzando di fare. Mi pare venga chiamato “spending review”. E' questo che, Fiammatricolore, chiede con insistenza da anni al Governatore della Calabria. Il Presidente Scopelliti abbia il coraggio e, soprattutto, la saggezza di sopprimere questo indecoroso ente regionale. Altro che trasferire cinquanta operai AFOR al Parco… per fare perdere la loro occupazione. Quanto alla tutela ambientale, basta dire che, con una sufficiente disponibilità di immobili pubblici già pronti all’uso e presenti sul territorio, si è preferito cementificare ancora, in omaggio agli incarichi politico-clientelari, per fare la inutile sede del Parco regionale delle serre.  Non c’è che dire… un bel modo di tutelare l’ambiente… Come dicevamo, altri scandali verranno la luce, sarà inevitabile! È meglio per tutti che venga soppresso, per il commercio, per la produttività, per lo sviluppo, per l’ambiente stesso giacché il regolamento che tutela il parco impedisce la normale attività di manutenzione dei boschi e dulcis in fundo, ed anche per chi, oggi di turno, pensa di poter trarre vantaggio politico dall’ente. È pericoloso giocare col fuoco... si rischia di bruciarsi! 

Francesco Pastore

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