malanima di maria suppaMalanima pubblicato da La Caravella Editrice, è la terza fatica letteraria di Maria Suppa, pittrice e scrittrice residente da diversi anni a Milano, ma originaria di Vallelonga. È un libro che parla di immigrazione, di viaggi della speranza affrontati al buio verso la “terra promessa” europea.

La storia ha un inizio amaro che in realtà è già un epilogo. Come una voce fuoricampo, l'anima di Frank racconta la sua stessa vita proprio mentre si trova in punta di morte: travolto da un auto in un tragico incidente. Ha paura Frank di abbandonare il mondo e urla e impreca il suo Dio affinché quello resti solo un brutto sogno. Ma è verità purtroppo.

La trama si dispiega in una narrazione intensa con sfondo continuo la questione del razzismo. Il protagonista, infatti, è un uomo di colore, che proprio perché nero «ha già firmato con la vita il suo castigo». Ad aiutare Frank ad arrivare in Italia, per farlo studiare e lavorare, era stato un conoscente di suo nonno Said, appassionato di musica e di Frank Sinatra, in onore del quale aveva dato nome al nipote. Per un bizzarro gioco del destino e di tradimenti Frank sarà costretto, però, a lavorare da sfruttato nei campi, impiegato come raccoglitore di arance e pomodori fino a quando Marco, amico bianco e apparentemente per bene, lo farà scappare dal sud verso la capitale.

Ma non sarà un futuro in discesa quello che attende Frank, che in poco tempo diverrà un barbone, con la stazione ferroviaria come casa ed un quaderno dove appuntare pensieri e strofe come unica vera ed intima valvola di sfogo. Frank, sempre più ai margini del tessuto sociale, riesce anche ad innamorarsi di una ragazza, ma il colore della sua pelle finirà per pesare più di ogni nobile sentimento.

Malanima si trova in edicola o su internet, dunque, da qualche settimana. Sulla copertina è riportato il volto di un Cristo nero, “Il Cristo di tutti”, opera della stessa autrice del libro.

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Negli ultimi otto mesi del 2012, secondo uno studio effettuato dalla Commissione parlamentare sugli errori sanitari, in tutta Italia si sono verificati 570 casi di malasanità, di cui 400 hanno portato al decesso del paziente. Quel che è peggio, è che emerge una disparità enorme nei numeri registrati da una regione all’altra e, neanche a dirlo, in questo rapporto è proprio la Calabria ad uscirne malconcia: nella nostra regione si sono registrati ben 58 casi di malasanità per ogni 1000 abitanti (contro, ad esempio, un caso su mille abitanti nel Trentino Alto Adige). 
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mini primarie-centrosinistraRiceviamo e pubblichiamo:

Non posso che esprimere, a nome mio personale e di tutti i giovani democratici vibonesi, grande soddisfazione per l’ampia partecipazione alle primarie del centro-sinistra. La giornata di ieri ha incontestabilmente dimostrato che dare la possibilità ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti non può che essere un importante strumento di democrazia per riavvicinare la gente alla politica. In un momento storico particolare come è questo,  in piena crisi  economica e sociale e di fronte  ad un susseguirsi quasi quotidiano di scandali che coinvolgono tutti i partiti politici, credo che il Partito Democratico abbia intrapreso la strada giusta come antidoto all’antipolitica, al populismo e alla demagogia.

Spero che ciò induca  tutti i partiti a riflettere su quanto importante sia la necessità di una nuova riforma elettorale che dia governabilità al paese e rappresentatività  ai territori.

Non  si può che esultare anche di fronte ai dati raggiunti in Calabria ed in particolare nella nostra provincia che ha consegnato al segretario Bersani un voto plebiscitario e la percentuale più alta d’Italia. Questo è senza ombra di dubbio anche  un  dato che  ripaga la buona politica  il  lavoro che quotidianamente viene profuso con spirito di servizio e tanto sacrificio sull’intero territorio provinciale.

Adesso è importate lavorare per riavere una forte mobilitazione  al ballottaggio e soprattutto a  sostegno del segretario Pierluigi Bersani l’unico che ha messo in campo una seria proposta per il paese. E’ importante sostenere il segretario e lavorare per l’affermazione della piattaforma dei progressisti italiani perché questa è l’unica speranza per  il nostro amato paese.

Un ringraziamento infine lo voglio rivolgere a tutti i giovani democrati che assieme a tanti altri militanti hanno lavorato volontariamente per contribuire a scrivere quella che è stata, e sicuramente domenica prossima sarà, una grande pagina di democrazia.

Luigi Tassone
Segretario provinciale Giovani Democratici di Vibo Valentia

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Venerdì, 06 Aprile 2012 21:34

Vibonese, è il giorno di Fofò Ammirata

mini Ammirata_e_dirigenzaA Vibo è ufficialmente iniziata l’era di Alfonso Ammirata, neo tecnico rossoblu subentrato al posto dei dimissionari Elio Ferrante e Franco Viola. Un intensa mattinata di lavoro per l’allenatore palermitano: lunga chiacchierata con la squadra nel chiuso dello spogliatoio, quindi eccolo dinnanzi alla stampa e, subito dopo, di nuovo al lavoro per la seduta pomeridiana di allenamento.  Diversi gli argomenti trattati nel corso della conferenza stampa di presentazione.
La società - «Se sono qui - ha detto il tecnico – è soprattutto per la dirigenza della Vibonese, formata da gente che fa calcio per passione. E sia chiaro che questa non è la squadra di Ammirata, ma è la squadra di tutti. Della società in primo luogo, ma anche dei tifosi, della città. Ecco perché per salvarci servirà l’aiuto di tutti. Ed io chiedo aiuto a tutti».
I tifosi - «Stamattina una delegazione di tifosi mi ha fatto il classico “in bocca al lupo” e mi ha regalato una sciarpa. Questa cosa mi ha fatto molto piacere: mi hanno fatto sentire uno di loro ed anche a loro dico di starci vicino». 
L’obiettivo - «Non sono venuto qui per stravolgere le cose. Con cinque settimane di tempo non sarebbe opportuno, da parte mia, fare rivoluzioni, anche perché in questa fase del campionato si correrebbe il rischio di fare danni. Naturalmente ci metterò anche delle mie idee, ma prima devo capire bene tante cose. La salvezza? Ci proviamo, anche se in cinque gare dovremo ottenere ciò che non si è ottenuto in un intero campionato. Non sono un mago, però sono uno che potrà dare tanto a questi ragazzi per raggiungere il nostro obiettivo».
La squadra - «Per quel che ho avuto modo di vedere, qui c’è un gruppo che ha cuore, ma che ha perso un po’ di autostima. Ho visto, inoltre, che questa è una squadra che prende diversi gol nelle fasi finali della partita ed anche su calcio da fermo. Devo capire il perché e dovremo lavorare molto sulle palle inattive, non solo in difesa, ma anche in attacco. Questo perché abbiamo un calciatore di qualità come Corapi, che ho sempre ammirato e che ha un piede difficile da trovare anche in Serie C1. In generale, però, tutto il gruppo in queste ultime gare dovrà dimostrare di avere tanta faccia tosta e pure un pizzico di incoscienza». Alfonso Ammirata sarà coadiuvato in questa sua avventura da Renato Mancini, tecnico dei Giovanissimi. Allo stesso tempo la società al più presto gli metterà a disposizione un preparatore dei portieri. «Non sarebbe stato giusto, da parte mia, pretendere l’assunzione di uno staff. Per quanto riguarda la parte atletica, a parte rare eccezioni, l’ho sempre svolta da solo, senza preparatore. Devo, però, aggiungere di aver trovato una squadra che ha una buona condizione atletica». 
Modulo - «Il calcio non è una scienza esatta – ci tiene a sottolineare il nuovo allenatore rossoblù – e quindi ogni cosa va presa per il verso giusto. In questi giorni dovrò individuare qual è il modulo più consono alle caratteristiche dei giocatori, ma ribadisco che ciò avverrà senza grossi stravolgimenti, perché a questo punto della stagione non avrebbe senso operare delle rivoluzioni, altrimenti sarei un presuntuoso. La mia onestà intellettuale mi dice, oggi, di lavorare in questa maniera».

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mini cosenzaVIBO VALENTIA – Un successo sfumato a due minuti dal triplice fischio finale. Il pareggio ottenuto domenica scorsa al “Luigi Razza” contro la quotata Paganese, formazione campana che, come tante altre, lotterà per un posto nei playoff, ha lasciato l’amaro in bocca alla società di piazza d’ Armi, anche perché l’ultimo successo in terra calabra risale allo scorso mese di dicembre (Vibonese – Isola Liri 3 a 2) e attualmente i rossoblu sono appaiati al quint’ultimo posto, in coabitazione con l’ Ebolitana. Ad intervenire sul pareggio contro i campani è il centrocampista Cosimo Cosenza (foto): "La vittoria ci è sfuggita nelle battute finali e questo fa sempre male e lascia tanta rabbia. Avevamo il successo in pugno, ma ci è sfuggito a tre minuti dalla fine. Eppure avevamo gestito bene la partita, soffrendo la Paganese soltanto nell’ultimo quarto d’ora. Tra l’altro avevamo pure sfiorato il raddoppio. Un vero peccato. Bisogna ripartire con la determinazione giusta per conquistare un risultato utile a Lamezia. Il gruppo ha comunque dimostrato di crederci e di potersi giocare le proprie chance di salvezza. Nelle ultime gare abbiamo raccolto poco, ma avremmo meritato molto di più". Il mediano di Cariati è soddisfatto della sua prova offerta contro la Paganese: ISì, sono contento, perché credo di aver disputato una buona partita. A livello personale è stata una bella gratificazione. Mi dispiace solo che non sia coincisa con una vittoria. Per quanto mi riguarda continuo a rimanere umile e determinato, sempre pronto quando chiamato in causa dallo staff tecnico. L’utilizzo degli under riduce lo spazio per noi over, ma se siamo qui è perché abbiamo sposato un progetto e quindi rispettiamo il volere della società". Nonostante il freddo pungente degli ultimi giorni, la Vibonese ha ripreso la preparazione in vista dell’impegno di domenica prossima contro la Vigor di mister Cosentino. Come consuetudine, lo staff tecnico rossoblù ha dapprima analizzato, nel chiuso dello spogliatoio, la partita con la Paganese e poi ci si è messi a lavorare sul campo. Lavoro in palestra per chi non ha pienamente recuperato dalle fatiche della gara di domenica scorsa. Per tutti gli altri, invece, lavoro aerobico e partitella finale sul campetto in terra annesso allo stadio “Luigi Razza”. Per quanto riguarda la situazione degli infortunati, riposo assoluto per il difensore Alletto. Per lui, si parla di una frattura del setto nasale e quindi niente campo per almeno una settimana. Non si è allenato anche De Francesco, febbricitante. In palestra ha lavorato Borghetto, che oggi dovrebbe aggregarsi al gruppo. Regolarmente con la squadra il capitano Caridi, mentre ha ripreso a lavorare, sia pure senza forzare, il portiere Saraò.

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mini giacomo-mancini-Riceviamo e pubblichiamo:

Stato d’agitazione alla Comunità Montana delle Serre Calabre: disagi e rabbia tra i 14 lavoratori di pubblica utilita'. Siamo ormai stremati e stanchi della nostra condizione di precarietà e disagio sociale in cui viviamo. Il 2011 si e' chiuso all'insegna di ritardi e promesse non mantenute, ancora una volta intoppi amministrativi e lungaggini burocratiche ci lasciano senza sussidi ed integrazioni dell'orario di lavoro, per i mesi arretrati da ottobre a dicembre stessa sorte per il 2012 che si è aperto invece col mancato trasferimento delle somme da gennaio  ad oggi, per un totale di quasi 5 mesi in cui 14 nuclei familiari continuano a lavorare in nero e senza essere pagati. Nel frattempo notizie contrastanti da parte della regione calabria comunicano  che sono stati preparati senza essere ancora liquidati una parte dei decreti di impegno delle risorse economiche da parte del Dipartimento Lavoro, e' pero' inaccettabile - infatti - che dal 2 di novembre scorso quando lo stesso Presidente Scopelliti insieme all'assessore al bilancio Mancini (foto) assicurarono il saldo delle mensilita' maturate, firmando il verbale con le organizzazioni sindacali che sospesero, in virtu' di tale accordo, lo sciopero generale gia' proclamato, siano passati invano 3 mesi". La Regione, non ha piu' alibi, infatti non ci sono piu’ scusanti perché non ci sono alla data odierna i vincoli derivanti dal patto di stabilita', eppure le risorse necessarie non vengono liquidate e non c’è alcuna notizia sugli organi di stampa, sul perché della mancanza di tali trasferimenti. A questo punto non si capisce cosa ostacola il trasferimento di queste somme che interessano 5200 persone in tutta la regione. Si tratta solo di inefficienza amministrativa oppure manca invece la volonta' politica di affrontare con serieta' la questione, oppure non ci sono le risorse per garantire la copertura di queste mensilità? Allora la domanda nasce spontanea perché si continua a prorogare i progetti se non c’è la relativa copertura finanziaria, perché si continua a far lavorare migliaia di persone senza un progetto serio e fattibile di stabilizzazione, perché si consente a migliaia di lpu/lsu di prestare la propria attività lavorativa in spregio a tutte le forme di contratto presenti in legislazione. Tutte domande a cui molto probabilmente non ci sarà mai una risposta. Oltre modo a questo va aggiunto che l’ente Comunità Montana versa in condizioni economiche disperate in virtu’ dei tagli dei finanziamenti da parte dello stato e che oggi non riesce piu’ a garantire gli stipendi dei dipendenti effettivi che pur vantando un posto fisso da mesi non percepiscono gli stipendi pur essendo in teoria diritti acquisiti. Pertanto  non puo’ provvedere ad anticipazioni di cassa per sopperire ai mancati trasferimenti per gli LPU tali da alleviare i tempi di attesa. Si dimentica purtroppo che LPU/LSU  rappresentano un bacino di precariato che troppo tempo ha aspettato e che necessita di una soluzione di prospettiva, non sara' certamente il saldo degli arretrati maturati a risolvere il problema, per questi motivi l'Assessore al lavoro Stillitani farebbe bene invece di fare proclami in tv ed invece di spendere decine di migliaia di euro in affissioni di giganteschi manifesti pubblicitari di convocare un incontro serio con tutte le componenti interessate per fare il punto sul processo di stabilizzazione, che deve ripartire dal tavolo nazionale con il Governo, la cui convocazione era negli impegni dell'accordo firmato il 2 novembre con i sindacati, visto che il nuovo Governo e' da tempo in carica ma non risulta in calendario nessun incontro con la Regione Calabria. Riteniamo infatti che la discussione nazionale sulla riforma del mercato del lavoro deve trovare invece al suo interno uno spazio per gli oltre 5.200 LSU e LPU calabresi, affrontare la lotta alla precarieta' in Calabria non puo' che partire proprio dal completare il processo di stabilizzazione di questa forma di precariato crudele perche' ormai quindicennale, insopportabile perche' costringe nel limbo dell'incertezza esistenziale migliaia di giovani e di donne che operano nei comuni e negli altri enti calabresi garantendone il quotidiano funzionamento. Bisogna fare in fretta prima che l’apparente calma sociale mascherata da questi progetti di assistenzialismo sfoci in piazza. Bisogna dire basta a questa assurda ingiusta e indignitosa situazione che da oltre 15 anni, i lavoratori sopportano in silenzio garantendo servizi di fatto in nero nei propri comuni e negli enti. La Regione Calabria  deve provvedere ad un piano vero di stabilizzazione che superi i limiti e i paletti del blocco del turn over e dei patti di stabilita' nei comuni.

I 14 Lpu in servizio alla Comunità montana delle Serre

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Lunedì, 02 Gennaio 2012 14:41

"Io calcio a 5"

mini LOGO_AICSSenza giovani non esiste futuro. Sembra scontato, ma talvolta serve a sottolinearlo. Il giovane, l'atleta costruito in casa, poi, almeno nei primi anni di vita agonistica è meno pretenzioso di chi proviene da un'altro club. Certo per lavorare con i giovani servono strutture e passione, può essere un sacrificio, ma nella maggior parte dei casi si viene ripagati. Se non nasce un campione, quantoneno si è contribuito a formare un'uomo. 
Il calcio a 5 non può continuare a vivere su acquisti e "conversioni" dal calcio a 11, non può tentare di formare dei talenti solo in età giovanile avanzata, deve costruire l'atleta nel suo momento di più facile apprendimento: la fanciullezza. Cosi, si è sempre pensato di istituire delle scuole calcio specifiche. E visto  che il messaggio faticava a essere recepito, si è passati ad obbligare almeno le società di vertice a lavorare con i più piccoli. 
"Io calcio a 5" è un progetto sperimentale della Divisione che prevede l'obbligatorietà per le società che partecipano al Campionato Nazionale di Serie A di attivare Scuole di Calcio a 5. Una scelta inattaccabile, perchè è il modo di allargare non solo la base dei praticanti, ma anche quella degli appassionati: chi accompagnerà i bimbi alla scuola calcio si fermerà a seguire gli allenamenti, poi inevitabilmente, vorra vedere come è la disciplina ai massimi livelli e, avremo catturato uno spettatore. 
Associazione italiana cultura e sport "Polisportiva delle Serre"
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