Mercoledì, 26 Febbraio 2014 15:30

Addio a Mastro Bruno Tassone

bruno tassone MSe n’è andato soffrendo in silenzio. Con il garbo e l’eleganza che per tutta la vita lo hanno contraddistinto. Se n’è andato da uomo “vecchio stampo” quale era, forbito nel linguaggio, signorile nei comportamenti e nei modi. La comunità di Spadola e quella di Serra San Bruno, paesi che forse più di altri hanno giovato del piacere di conoscere e vivere Bruno Tassone, si stringono oggi in un pianto senza fine che nasce dalla consapevolezza che a lasciarci questa volta è una vera e propria personalità simbolo dei nostri territori.

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Lunedì, 23 Dicembre 2013 13:24

Le note mancanti del Natale

interrotte«Il Natale non si fa se non c’è la zampogna», così recitava in un canto Salvatore Barreca, abile suonatore e cantore della Locride. Fra pochi giorni le zampogne – proprio in attesa del Natale – cominceranno infatti a diffondere nell’aria la loro dolce sinfonia. Ma, quest’anno, si sentirà la mancanza delle note di Pasquale Raffa e di Leonardo Tassone, due esponenti delle famiglie storiche di suonatori e costruttori di quella che è considerata, in Calabria, la mamma di tutti gli strumenti tradizionali. In più di un mese sono venuti a mancare entrambi, lasciando un vuoto incolmabile nella cultura musicale tradizionale.

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mini leonardoSarà senza dubbio gremita la Chiesa dell’Assunta in Cielo di Terravecchia questo pomeriggio alle 15, quando la cittadinanza porgerà l’ultimo mesto saluto al maestro Leonardo Tassone, storico costruttore e suonatore di zampogna “a chiave”, la regina delle Serre calabre. Leonardo si è spento a 74 anni, alle prime luci dell’alba di ieri, arrendendosi, ormai sfinito, al feroce male che lo ha divorato lentamente in quasi tre anni di malattia. Una malattia che aveva affrontato comunque con signorile lucidità, sempre pronto a vivere la quotidianità con la sua nota, disarmante spensieratezza.

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mini presentazione_lista_Cerasara_1ARENA - Il suo esordio è stato accolto con un lungo e scrosciante applauso: «L’attenzione sulle contrade rappresenta un aspetto essenziale del nostro programma amministrativo e lo testimonia il fatto che per la prima volta nella storia di Arena una lista viene presentata per la prima volta nelle contrade», ha riferito ad apertura del suo breve ma conciso intervento Leonardo Maiuolo, che mercoledì pomeriggio ha assunto i panni di vero e proprio padrone di casa. E l’ha fatto nella “sua” Cerasara, dove la lista “Insieme Verso il futuro” - capeggiata dal giovane cronista Antonino Schinella - davanti ad un nutrito pubblico ha presentato il programma amministrativo, con particolare riferimento agli interventi previsti per le contrade. «L’ambizioso obiettivo che ci prefiggiamo - ha aggiunto Leonardo Maiuolo - è quello di mettere in campo progetti e iniziative tese ad “avvicinare” al capoluogo le contrade (Berrina, Bivieri, Castellina, Castellina Managò, Cerasara, Croce, Croce di Bovo, Fossa, Tomacelli e Umbro) e a rendere i loro abitanti parte integrante del paese».

Poi, uno per uno, l’aspirante consigliere comunale ha illustrato i punti del programma che riguardano da più vicino le frazioni. «Innanzi tutto - ha spiegato Maiuolo con l’avallo del candidato a sindaco Antonino Schinella - la nostra amministrazione istituirà la figura del consigliere comunale delegato alle contrade, che - ha proseguito riferendosi ai presenti - sarà per tutti voi un importante punto di riferimento. Inoltre, garantiremo la sistematica manutenzione ordinaria della viabilità comunale e delle strutture scolastiche di Cerasara. Sempre a Cerasara, sarà realizzata un’area verde attrezzata, punto di incontro e di svago dei giovani del luogo. E poi, nell’ottica di avvicinare le frazioni al capoluogo, sarà necessariamente potenziato il sistema di trasporto pubblico locale da e per Arena per mettere finalmente la parola fine su molti disagi che la locale popolazione è costretta a fronteggiare quotidianamente».

Infine, più volte interrotto dagli applausi, e prima di passare la parola per un breve saluto agli altri candidati - ovvero Carmelina Ranieri, Michele Stramandinoli, Adriano Ienco, Sandro Pagano e Tony Idà -, Leonardo Maiuolo ha toccato un argomento sentitissimo e attesissimo dai numerosi presenti e da tutti gli abitanti del luogo. «Posso garantire a tutti voi che, per raggiungere i target degni di una comunità civile, sarà istituito finalmente il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. E, statene certi, fino a quando questo obiettivo non sarà raggiunto, sarà rivista l’assurda decisione in virtù della quale è stato disposto l’aumento della Tarsu anche per i cittadini-contribuenti delle contrade che ad oggi non sono in condizione di utilizzare il servizio».

Un punto, questo, meglio e più dettagliatamente esplicitato da Antonino Schinella. «Rivedere il regolamento che disciplina la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani - ha spiegato l’aspirante primo cittadino - è una necessità morale, dettata anche dalla normativa vigente. D’altronde, la sentenza n.3549/2010, emessa dalla sezione tributaria della Cassazione, ha stabilito che per quei cittadini che non usufruiscono del servizio di raccolta dei rifiuti la Tarsu è dovuta in misura ridotta, non superiore al 40 per cento della tariffa. Perciò, ciò che ha annunciato Leonardo Maiuolo non è una semplice promessa, ma un impegno solenne imposto, come detto, dalla legge. Pertanto – ha ribadito Antonino Schinella - in attesa dell’attivazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani nella contrade, la nostra amministrazione comunale, ai sensi del secondo e quarto comma dell’articolo 59 del dlgs n. 507/1993, revocherà immediatamente la delibera di giunta comunale n.17 del 22 giugno 2011 con la quale - ha chiosato -  è stato disposto l’iniquo aumento della Tarsu anche per i cittadini delle frazioni, nel silenzio più assordante di Enrico Brogna, allora capogruppo di opposizione e oggi altro candidato a sindaco, che adesso - illegittimamente viene da dire - tenta di ergersi a paladino dei vostri diritti che finora sono sempre e puntualmente stati calpestati».

(articolo pubblicato sul Quotidiano della Calabria) 

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mini osservatore_romanoSERRA SAN BRUNO – Leonardo da Vinci potrebbe essere stato l’ispiratore della facciata dell’antica chiesa certosina distrutta dal terremoto del 1783. La sorprendente ipotesi formulata con rigore scientifico dal compianto Silvano Onda, per anni rimasta sotto silenzio, ha trovato conferme importanti che potrebbero accreditarla come scoperta di livello mondiale. Il merito di aver reso pubblica la clamorosa tesi di Onda, storico dell’arte e dell’architettura, serrese d’origine, va alla rivista “Santa Maria del Bosco” diretta da Domenico Calvetta, che con un articolo dell’aprile 2007 mise a segno uno scoop che è stato ripreso dall’Osservatore romano. Il quotidiano del Vaticano ha dato ampio risalto alla scoperta di Onda con un articolo a tutta pagina di Carlo Perdetti, uno dei massimi studiosi leonardiani viventi, direttore degli Studi Vinciani all’Università della California.

Nelle pagine culturali del giornale della Santa sede la ricerca del compianto studioso serrese viene definita di «eccezionale importanza», soprattutto per gli specialisti. Dalla pubblicazione della sorprendente ipotesi sulla rivista di Santa Maria, spiega Pedretti, sono emersi ulteriori indizi «come argomenti probanti di analisi critiche e stilistiche» riguardo all’eventualità che la facciata dell’antica chiesa conventuale sia stata “copiata” da un disegno di Leonardo. La morte di Onda, avvenuta lo scorso anno, ha interrotto un lavoro ambizioso che lo storico dell’arte stava conducendo insieme all’Università di Los Angeles, ma Pedretti è comunque arrivato a sostenere, con una ricostruzione ovviamente meticolosa, la possibile fondatezza della scoperta dell’ispirazione “leonardesca” della monumentale facciata che ancora si può ammirare all’interno dell’attuale monastero bruniano. Approfondendo e rivedendo la teoria secondo cui fu il Palladio, uno dei maggiori architetti del Rinascimento, a progettare la facciata, Pedretti spiega una per una le ragioni scientifiche portate a sua volta da Onda a sostegno della sua ricerca. Ad indurre lo storico dell’arte a ragionare su lesene scanalate e pilastri cinquecenteschi dell’antica chiesa certosina, trovando conferme delle similitudini in uno schizzo di Leonardo (“Studio di chiesa”, 1515, Venezia), è stato però un singolare documento rinvenuto all’interno di un manuale di architettura del Vignola del 1596, che le maestranze serresi utilizzavano come prontuario per le costruzioni di edifici sacri e di cui si servivano anche come diario per annotazioni di vario genere. Dietro un foglio scollato dell’antico manuale (“Regola delli cinque ordini d’architettura”, proprietà Carchidi-Pelaggi di Spinetto Calabro), posto a rinforzo di alcune pagine, Onda trovò scritta la seguente memoria in dialetto serrese: «Mi dissa nu munacu chi prima stava a Roma ca la facciata di lu cummientu fu copiata di nu disegnu di Leonardo da Vinci». Secondo Onda, il disegno di cui si parla in questo frammento potrebbe essere proprio lo schizzo “veneziano” di Leonardo del 1515. «L’impianto costruttivo è identico – sono le parole di Onda riportate dall’Osservatore romano – come pure l’impostazione al di sopra del cornicione dove l’altezza della navata centrale è segnata con una zona saliente, ritmata da quattro lesene sporgenti, mentre lo spazio tra le due lesene centrale è determinato da un alti finestrone al posto del classico rosone, coronato da un frontone. Due grandi volute raccordano, nella facciata l’altezza della navata centrale e quella delle navate laterali». Si tratta, dunque, di una delle tante intuizioni del compianto studioso serrese destinate a lasciare il segno nella storia dell’arte e dell’architettura.

(articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria) 

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