mini ccVIBO VALENTIA - Due filoni di inchiesta condensati in un totale di 38 provvedimenti di custodia cautelare recapitati ad altrettanti soggetti - non solo affiliati ma anche professionisti ed imprenditori - legati, a vario titolo alla cosca dei Mancuso di Limbadi. Prosegue così, nell’ambito della seconda tranche dell’operazione Black Money coordinata dalla Dda di Catanzaro, l’offensiva delle forze dell’ordine sugli affari milionari della cosca egemone nel vibonese, ma attiva ben oltre i confini nazionali. In particolare, il filone dell’inchiesta denominata “Overseas”, che ha impegnato soprattutto la Guardia di finanza, ha portato alla luce una truffa transnazionale effettuata tra la Calabria e l’Irlanda. Un meccanismo estremamente sofisticato, basato sulla cosiddetta estero vestizione, che aveva come protagonisti i due titolari della VFI, un’azienda con sede a Dublino

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mini Carabinieri-sorianelloI Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Vibo Valentia hanno tratto in arresto nella mattinata odierna tre persone per il tentato ed il successivo omicidio di Francesco Scrugli, capo della ‘società’ di Piscopio, coinvolta nella faida con i Patania, sostenuti dalla cosca Mancuso di Limbadi. Tra coloro i quali sono finiti in manette, ci sono anche il capo dell’ala militare dei Mancuso e due incensurati che avrebbero fornito supporto logistico agli autori materiali dell’omicidio. Quello tra i Patania ed i Piscopisani è ormai una guerra che, da circa 30 anni, insanguina i due paesi alle porte di Vibo. La faida, iniziata alla fine degli anni Ottanta, è riesplosa crudelmente lo scorso anno.

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mini parco_delle_serreL'accusa è di danno erariale nell’ambito della gestione del Parco Regionale delle Serre. Per questo la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti, nell’udienza che si terrà il prossimo 20 marzo, sarà chiamata ad esprimere un giudizio di responsabilità nei confronti dell’ex presidente dell’ente di tutela ambientale, Gregorio Paglianiti, e degli ex componenti del consiglio direttivo: Alfonsino Grillo (attualmente consigliere regionale di maggioranza), Pierluigi Mancuso (oggi direttore generale di Sacal, l’ente che gestisce l’aeroporto di Lamezia), Domenico Ubaldo Galati e Antonio Poletto. Gli ex amministratori del Parco sono stati citati in giudizio dal procuratore della Corte dei Conti Cristina Astraldi de Zorzi

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mini Ottavio-Bruni-150x150Dopo il terremoto provocato dall'operazione che nei giorni scorsi ha portato all'arresto di 24 presunti affiliati e fiancheggiatori del clan Mancuso di Limbadi, il consigliere regionale Udc Ottavio Gaetano Bruni offre la sua versione sui presunti contatti con la 'ndrina più potente del Vibonese emersi da alcune intercettazioni telefoniche effettuate dai carabinieri del Ros di Catanzaro. Bruni conferma ovviamente i suoi rapporti con Aurelio Maccarone, ma smentisce qualsiasi contatto con i Mancuso. "Con riferimento alle vicende relative all’inchiesta denominata 'Black Money' – spiega – che mi attribuisce determinati rapporti 'amicali', suscitando in me grande stupore, ritengo siano indispensabili alcune chiare precisazioni a tutela non solo della mia onorabilità, come uomo e come politico-amministratore in tanti lunghi anni di onestà, umile, trasparente, limpida attività, ma anche e soprattutto per rassicurare, ancora oggi, molti, tantissimi amici cari che mi sono stati sempre e mi sono ancora vicini con affetto e solidarietà.
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mini 4052_12_mediumLe intercettazioni telefoniche rilevate dai Ros dei Carabinieri di Catanzaro, nell’ambito dell’operazione che ieri ha condotto in arresto ben 24 esponenti della cosca Mancuso di Limbadi, hanno fatto emergere, alla base dello stesso clan, un’articolata rete di rapporti fra ’ndrangheta, massoneria, amministrazione pubblica e settore imprenditoriale. Tra i 24 finiti in manette, infatti, oltre ai vertici del clan, spiccano anche i nomi di diversi imprenditori impegnati nella siderurgia e nel settore turistico. Ma a scuotere il vibonese sono soprattutto le rivelazioni emerse riguardo ai presunti rapporti fra i Mancuso ed il Consigliere regionale Ottavio Gaetano Bruni, già per ben due mandati consecutivi Presidente della Provincia di Vibo Valentia (dal 1999 al 2008), nonché Presidente del Consorzio di Sviluppo Industriale provinciale (dal 2009 al 2010). Sembra che i rapporti fra Bruni e i Mancuso fossero coordinati soprattutto dagli uomini politicamente “operativi” del clan: il Consigliere provinciale Aurelio Maccarone e suo nipote Antonio Maccarone (genero di Pantaleone Mancuso).

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mini pantaleone-mancuso-150x150Emergono nuovi particolari sull'operazione condotta congiuntamente da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, che ha portato all'arresto di 24 esponenti della cosca Mancuso di Limbadi. Tra coloro i quali sono finiti in manette, infatti, oltre ai vertici storici del clan, anche noti imprenditori vibonesi impegnati nei settori siderurgici e dei servizi turistici, nonchè un funzionario dell' Ufficio tecnico del Comune di Tropea. Questi i nomi degli arrestati, nei confronti dei quali è stata avanzata la pesante accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso: Pasquale Mancuso, 66 anni; Giovanni Mancuso, 72; Giuseppe Mancuso, 36; Antonio Maccarone, 34; Antonio Cuturello, 23; Giovanni D'Aloi, 47; Giuseppe Costantino, 47; Fabio Costantino, 36; Zbigniew Damian Fialek, 36; 

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mini volante-polizia-commissariato1_240063La Squadra mobile di Catanzaro, coadiuvata dai Carabinieri del Ros e dagli uomini del Gico della Guardia di finanza di Catanzaro e Trieste, hanno eseguito 24 provvedimenti di fermo nei confronti di presunti affiliati alla cosca Mancuso di Limbadi. Oltre ai vertici della cosca, sono finiti in manette anche noti imprenditori vibonesi operanti nei settori siderurgici e dei servizi turistici e un funzionario dell'Ufficio tecnico del comune di Tropea. Sequestrati anche numerosi beni e aziende. Nei confronti delle 24 persone fermate pesano a vario titolo i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e concorso esterno. I dettagli dell'operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa prevista per la mattinata odierna in Prefettura a Catanzaro

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mini carabinieriNella tarda serata di ieri i carabinieri di Vibo Valentia hanno rintracciato e fermato a Nicotera Pantaleone Mancuso, 52 anni, pluripregiudicato, sorvegliato speciale ed esponente di spicco dell'omonima cosca di Limbadi, gravemente indiziato dei delitti di omicidio e tentato omicidio aggravati dalle modalità mafiose. L'operazione è stata condotta dai militari del Nucleo investigativo di Vibo Valentia in collaborazione con quelli della compagnia di Tropea e dello Squadrone eliportato "Cacciatori". L'uomo, sottoposto a fermo su provvedimento della Dda di Catanzaro, secondo gli inquirenti sarebbe uno dei protagonisti della faida di 'ndrangheta che ha visto contrapposti i "Patania" di Stefanaconi e il clan emergente dei "Piscopisani" dell'omonima frazione di Vibo Valentia.

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mini tribunale-catanzaro002Secondo i pm di Salerno avrebbero rivelato segreti d'ufficio, in alcuni casi con l'intento di agevolare i Mancuso di Limbadi. E' l'ipotesi d'accusa a carico di tre magistrati in servizio a Catanzaro, i pm Giampaolo Boninsegna e Paolo Petrolo e il giudice Giancarlo Bianchi. Ad aprire l'inchiesta è stata la Dda di Salerno, competente per le indagini a carico della magistratura catanzarese. Il Gip ha respinto la richiesta di applicazione della misura interdittiva nei confronti dei tre magistrati, avendo ritenuto prive di fondamento le accuse di rivelazione di segreti d’ufficio, aggravate dal presunto intento di agevolare la cosca di Limbadi

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mini cilurzoVIBO VALENTIA - Secondo gli inquirenti era vicino ai Mancuso di Limbadi. Nel 2011 gli furono sequestrati beni per 5 milioni di euro. Annunziato Cilurzo, 60 anni, di Vena Superiore, è stato ucciso ieri sera intorno alle 21, proprio mentre rientrava a casa. I sicari non gli hanno lasciato scampo: stava per varcare la soglia e gli hanno sparato un solo colpo di fucile, al torace, da distanza ravvicinata. A dare l'allarme la moglie e i quattro figli, ma Cilurzo è morto all'istante. Aveva un chiosco per la vendita di fiori sulla statale 18. Nel 2006 era stato coinvolto in "Odissea". Ora gli uomini della squadra mobile di Vibo stanno interrogando i suoi familiari, cercando di risalire al movente del delitto. Un altro delitto di 'ndrangheta.

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