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Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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Per quel che riguarda gli altri incontri che si sono disputati oggi pomeriggio, la Cittanovese si porta da sola al comando grazie al tennistico 6-0 contro il Polistena. Buono anche il pareggio conquistato dal Soriano in trasferta contro l'ostico Marina di Gioiosa. Vince, invece, di misura il Rizziconi, che archivia la pratica Bagnarese con un gol di Ielo. La Deliese, infine, ottiene i suoi primi tre punti di questa stagione, battendo in casa il Locri con il risultato di 2-0. Questi i risultati completi della seconda giornata e la classifica
Risultati 2^ giornata
Aurora Reggio - San Giuseppe | 0-0 (giocata ieri) |
Gioiosa Jonica - Bianco | 3-0 (giocata ieri) |
Villese - Caulonia | 3-1 (giocata ieri) |
Serrese - ReggioMediterranea | 2-1 |
Marina di Gioiosa - Soriano | 0-0 |
Rizziconi - Bagnarese | 1-0 |
Cittanovese - Polistena | 6-0 |
Deliese - Locri | 2-0 |
Classifica
Cittanovese | 6 |
Deliese | 4 |
Marina di Gioiosa | 4 |
Soriano | 4 |
Villese | 4 |
Serrese | 4 |
Gioiosa Jonica | 3 |
Bagnarese | 3 |
Locri | 3 |
Rizziconi | 3 |
San Giuseppe | 2 |
Aurora Reggio | 1 |
ReggioMediterranea | 1 |
Polistena | 1 |
Bianco | 0 |
Caulonia | 0 |
Sta riscuotendo enorme successo la rappresentazione teatrale “San Bruno di Colonia” inscenata dagli studenti dell’Istituto “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno. L’opera è stata allestita di recente in due delle più importanti rassegne teatrali per studenti. La rappresentazione, che vede coinvolti ben venti ragazzi, tutti frequentanti il locale Liceo Scientifico, ha infatti conquistato il gradino più basso del podio al recente “Festival del Teatro Scuola di Girifalco” e si è, invece, aggiudicata l’ambita Coppa Belluscio in palio al “Festival Teatro Scuola regionale di Altomonte”. In particolare quest’ultima, viene considerata la più prestigiosa rassegna teatrale scolastica dell’intero meridione, tanto da divenire appuntamento imprescindibile per decine di scuole arrivate ogni anno da diverse regioni d’Italia per prendere parte al concorso.
Oggi, sarà di nuovo la volta di Serra San Bruno. La rappresentazione verrà infatti portata nuovamente in scena nella cittadina della Certosa, a partire dalle ore 20.30 nei locali di Palazzo Chimirri.
Gli spettatori avranno dunque modo di prendere visione dell’opera che vede impegnato un nutrito staff di attori, tutti studenti del locale Istituto Superiore: Raffaele Giancotti, Salvatore Zaffino, Alberto Ierullo, Bruno Scopacasa, Francesco Muzzì, Sergio Pasquino, Vincenzo Reggio, Luigi Rachiele, Domenico Mannella, Lorenzo Bertone, Caterina Mangiardi, Ilenia Zangari, Raffaella Calabretta, Bruno Bartone, Mattia Arena, Antonio Miletta, Vincenzo Manno, Valerio Lagrotteria, Salvatore Catroppa e Mattia Calabretta. Mentre le scenografie sono state curate da Annalisa Mangiardi, Maria Concetta Ariganello, Giuseppe Manno e Giulia Scordo. Grandi meriti, dunque, vanno riconosciuti alle due insegnanti curatrici dell’opera: Maria Consolata Iennarella e Marilena Schiafone.
Riceviamo e pubblichiamo
Sei, sei sei: 6, il mese, giugno; 6, le riprese del match per il quale si stava preparando prima di essere chiamato per l’europeo; 6, il round al quale ha mollato definitivamente in una sfida che, già agli esordi, si preannunziava impari per via di un gap di preparazione. Volendo fantasticare si potrebbe prospettare lo zampino di Belzebù. Ma, restando coi piedi per terra era così, forse, che il destino aveva già scritto se stesso. A nulla, infatti, sabato scorso a Tolfa, sulle colline romane, è valso il coraggio da leoni di Benoit Manno, il calabrese (di Acquaro, VV), due volte campione italiano dei superpiuma, la cui forza d’animo e intrepidità non sono riusciti a prevalere sulla più accurata preparazione atletica di Emiliano Marsili, il detentore della cintura europea che, meritatamente, ha difeso e riportato in bacheca per la seconda volta. Manno, che ha avuto troppo poco tempo per prepararsi (gli è stato proposta l’opportunità appena 10 giorni prima del match, dopo la rinunzia del francese Anthony Mezaache, mentre il campione si stava preparando da due mesi) ha, inoltre, dovuto affrontare una ulteriore difficoltà, essendo salito sul ring col setto nasale fratturato da un pugno ricevuto nel corso di un allenamento di sparring del martedì precedente. Con la consapevolezza di colui che, qualunque fosse stato l’esito, avrebbe avuto tutto da guadagnare e niente da perdere, la strategia elaborata insieme al maestro Vottero è stata quella di un match di contenimento, per cui Manno ha avuto un approccio cauto sin dal primo round, consentendo, però, al campione in carica di dominare la scena. Così come ad avvio della seconda ripresa, nella quale Marsili, mancino come lo sfidante, ha sfruttato le sue qualità, mettendo in difficoltà Benoit il quale, però, a fine round è riuscito orgogliosamente a reagire sferrando un gancio in pieno viso al campione in carica che, tuttavia, lo ha accusato relativamente. Le successive riprese sono state quasi un deja vu, con un Marsili incalzante ed un Manno che, sebbene costantemente in difesa e ad ogni colpo al volto avvertisse dolori atroci per via del già detto setto fratturato, è comunque riuscito a portare a segno alcuni affondi mancini. Troppo poco per il pugile di Civitavecchia che, intenzionato a riportare a casa la cintura e ad aspirare, nel futuro prossimo, al titolo mondiale, al quinto round manda per ben due volte al tappeto il calabro piemontese il quale, in entrambi i casi, riesce a recuperare, rialzandosi e dimostrando un’audacia ed una caparbietà non convenzionali, come, tra l’altro, suggerisce il suo nomignolo, “The unconventional”. Ma non serve a tanto, poiché, subito dopo l’avvio della successiva ripresa, vittima di un micidiale destro, Manno è nuovamente al tappeto. Trovando quella forza che si riesce a reperire solo nei momenti di estrema criticità, lo stesso si rialza nuovamente ma l’arbitro, intuendo che le energie del valoroso sfidante avevano superato il limite di prolungamento, decreta la fine del match per ko tecnico, re incoronando Emiliano Marsili campione europeo dei pesi leggeri e proiettandolo, a detta degli osservatori esperti, verso un titolo superiore che per il trentottenne laziale rappresenterebbe il naturale prosieguo di una carriera agonistica sin qui impeccabile. Onore al vincitore e, in ogni caso, bravo a Benoit che, come dimostrano i tanti attestati di stima lasciati sulla sua pagina Facebook, rimane l’idolo dei suoi tanti fan e, forte di questo test che, quantunque lo abbia visto soccombente, gli ha dato tanto in termini di esperienza e crescita agonistica, è pronto a risalire in sella e cavalcare nuovamente l’onda dei successi. Con il sogno europeo che, per il momento, rimane nel cassetto, in prospettiva vi è la riconquista, ad ottobre, del titolo italiano contro il vincitore tra Angelo Ardito, attuale detentore, e Nicola Cipolletta (in programma l’11 luglio). Vi era, poi, l’intenzione di combattere, finalmente, un match giù in Calabria, ad agosto, ma l’europeo ha sparigliato tutto, in quanto la federazione gli impone un periodo obbligato di stop. Ad Agosto, ad ogni modo, in Calabria ci verrà comunque, per godersi le meritate ferie nell’azzurro mare della Costa degli Dei. Per i guantoni c’è tempo: ci si rivede ad ottobre.
Valerio Colaci
Scorre sangue d’artista nelle vene del piccolo Giuseppe Manno. Classe 1998, che il suo futuro sarebbe stato immerso nella pittura lo si intuì già alle elementari, quando a soli 10 anni, partecipò ad un concorso di disegno indetto da una famosa catena di distribuzione di giocattoli, in occasione del V centenario della morte di San Francesco da Paola. Giuseppe, come tutti gli altri compagni di classe, presentò il suo disegno che la giuria però rigettò puntualmente: “è impossibile che un bambino così piccolo sia capace di fare un disegno del genere!”. Allora le maestre, che ancora conservano gelosamente i primi disegni di Giuseppe, sfidarono gli organizzatori della gara a raggiungere il giovane artista direttamente a scuola, in classe, per sincerarsi di persona di che cosa il bambino, una volta afferrata la matita in mano, fosse capace. Ma questi si scusarono e fecero immediatamente marcia indietro. Avevano compreso a pieno che quella piccola opera d’arte sul Santo paolano era davvero farina del sacco di Giuseppe. Un sacco che col passare del tempo è diventato ancora più intrigante, capiente e profondo. Sono infatti più di una ventina le opere che Giuseppe esporrà in una tre giorni, dal 3 fino al 5 agosto, nei locali di Sala Chimirri a Serra San Bruno. Opere straordinarie in cui magistralmente i volti ei paesaggi diventano arte.
Mentre visitiamo la mostra Giuseppe scorazza fra i suoi quadri con leggerezza e disinvoltura, così come lo immaginiamo con il pennello in mano. Capelli biondi, occhi azzurri e lo sguardo di chi la sa lunga. Una sicurezza disarmante, degna di un artista navigato, mentre spiega ai numerosi visitatori che si tratta solo della sua prima esposizione personale di pittura e che non vuole assolutamente fermarsi. È solo agli esordi. Come una pregevole Ferrari che scalda il motore verso chissà quali altri orizzonti di arte e di soddisfazione.
Il piccolo Giuseppe Manno, assieme a Rocco Giancotti, appartiene alla ‘generazione terribile dei nuovi artisti serresi’, pronti a spodestare prematuramente i maestri che li hanno preceduti e in qualche caso guidati. Fin da bambino Giuseppe nutre una particolare attrazione per il disegno, una voglia incontenibile di tramutare in immagine tutto ciò che è visibile, tangibile o pensabile. Nelle sue opere emerge infatti un connubio perfetto ed inscindibile che trova spunto dall’amore per i luoghi dell’infanzia, sono diverse infatti le tele con squarci di Serra e Brognaturo (rispettivamente il paese del padre Bruno e della madre Teresa), ed i volti già di per sé affascinanti di zie e cugine, dipinti in opere che da questa soluzione acquistano un significato ancora più intimo e profondo. Un immenso affetto immortalato sulla tela.
La mostra ha già fatto registrare un grande successo di pubblico scandito dalla visita di centinaia di persone. Giuseppe, seppur ancora giovanissimo, ha l’aria dell’artista che se gli fosse toccato vivere in qualche luogo altissimo, sospeso su un dirupo o su uno scoglio così stretto da poterci posare soltanto i due piedi, avrebbe portato con sé anche un cavalletto su cui adagiare una tela da trasformare magicamente in opera d’arte, solcandola in lungo ed in largo con il carboncino, la china o il pennello. Un’arte respirata a tuttotondo, in tutte le sue sfaccettature ed espressioni. Un’inclinazione che diviene fin da piccolo passione e che si sta man mano affinando sempre più, come un bocciolo che cresce lento a primavera e che presto si trasformerà in uno splendido fiore di cui si avverte già il meraviglioso profumo. Tanto che nell’ultimo anno la voglia di esprimere il suo modo particolare di intendere la pittura, il disegno e l'arte hanno spinto Giuseppe a concentrarsi su tecniche, fino ad ora, per lui inesplorate come ad esempio la china, da cui riesce, fra gli altri a ricavare una splendida Marilyn Monroe. Quindi, ancora una volta vi ricordiamo, per chiunque voglia apprezzare le doti di questo straordinario artista in erba, che le sue opere rimarranno esposte ancora fino a domenica 5 nella centralissima Sala Chimirri, nei pressi del Cinema Aurora, a Serra San Bruno.
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